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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Settembre 2008
 
   
  RISULTATI E PROSPETTIVE IN UN CONVEGNO A PERUGIA SU SISTEMA REGIONALE INTEGRATO ISTRUZIONE-FORMAZIONE-LAVORO

 
   
  Perugia, 29 settembre 2008 – “L’orientamento, oltre che un fondamentale diritto della persona, è uno dei principali strumenti di ‘policy’ della Regione per realizzare l’integrazione tra i sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro. Sull’argomento sarà fondamentale avere un approccio pragmatico, non episodico o frammentario, e far conoscere tutti gli strumenti a disposizione”. Lo ha detto il 24 settembre a Perugia l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Maria Prodi, introducendo i lavori de “Il sistema regionale integrato dei servizi di orientamento: primi risultati e prodotti”, il convegno organizzato dalla Regione Umbria per fare il punto su risultati e prospettive del sistema integrato di orientamento in Umbria, ma anche per conoscere quanto di più innovativo, sotto questo aspetto, si sta muovendo in altre regioni e a livello nazionale, nell’ambito della nuova fase di programmazione 2007-2013 del “Por-fse” (Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo). Durante la giornata sono intervenuti dirigenti della Regione Umbria e di altre realtà italiane, esperti del settore e rappresentanti di “Isfol” (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) e della Federazione “Cnos-fap” (Centro nazionale opere salesiane-Formazione aggiornamento professionale). “La nostra – ha sottolineato l’assessore regionale - è un’epoca che difficilmente consente ai giovani di salire i gradini della scala sociale. C’è un atteggiamento quasi ‘deterministico’ e inerziale, che causa disorientamento in tanti progetti di vita. Tutto ciò, spesso, è provocato da irrazionali politiche a favore dell’orientamento nelle varie fasi di vita dei cittadini. Nei prossimi anni - ha proseguito - l’orientamento integrato sarà al centro di tante azioni previste dal Por 2007-2013 in materia di istruzione, formazione e lavoro, per realizzare in Umbria alcuni obiettivi specifici, in particolare quelli che riguardano ‘adattabilità’, ‘occupabilità’, ‘capitale umano’ e ‘inclusione sociale’. Compito della Regione, attraverso una adeguata e partecipata ‘governance’, sarà creare le condizioni per rafforzare il ruolo e le competenze dei diversi attori istituzionali che se ne occupano (dalla Scuola all’Università alle Province ai Comuni), dai quali dipende una parte rilevante della qualità di servizi erogati. Aldilà della crescita registrata, sia nella professionalità degli operatori sia negli strumenti a loro disposizione, oggi - ha aggiunto l’assessore Prodi - occorre un nuovo salto di qualità e portare a sintesi i progetti messi in campo in questi ultimi tempi”. Nel corso dei vari interventi è stato ricordato che con il nuovo “Por” saranno più trasparenti e accessibili i servizi di orientamento, soprattutto in funzione delle richieste e dei diversi bisogni dell’utenza. Ma sarà molto importante, è stato aggiunto, mettere a punto regole di accesso alla professione, valorizzare le esperienze create sul campo, promuovere offerte di “formazione in ingresso” che permettano di mantenere i livelli professionali già molto elevati, creare nuovi spazi di dialogo e scambio per tenere aperti canali di comunicazione tra diversi operatori e sistemi. Per troppo tempo, hanno ricordato alcuni relatori, i soggetti istituzionali chiamati a dare servizi di orientamento non hanno avuto standard e codici comuni. Molte erano le differenze in termini di finalità e linguaggi e la mancanza di coordinamento e integrazione delle risorse a livello territoriale ha aggravato ancora di più la situazione. Per far fronte a queste problematiche, è stato detto durante il convegno, molto è stato fatto con il “Por Umbria-fse 2000-2006” e con le ‘Azioni di sistema’ avviate nel 2007 e concluse nel 2008. In particolare, un grande ruolo hanno avuto i cosiddetti “Cantieri per l’Orientamento”, dove i rappresentanti di Scuola, Università, Agenzie formative, Centri per l’impiego provinciali e Servizi comunali di accompagnamento al lavoro hanno potuto lavorare e progettare insieme, confrontandosi e costruendo modelli condivisi. .  
   
 

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