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Notiziario Marketpress di
Lunedì 29 Settembre 2008 |
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ASSISTENZA TERRITORIALE IN VENETO, UNA REALTA’ BEN DIVERSA DA QUELLA DESCRITTA IN QUESTI GIORNI DA UNA RICERCA
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Venezia, 29 settembre 2008 - “Confrontare e commentare dei numeri senza valutare appieno la realtà alla quale corrispondono è un’operazione che rischia di essere fuorviante. Lo è sicuramente nel caso dell’assistenza sanitaria territoriale in Veneto, che la Regione considera strategica e che negli ultimi anni ha fatto progressi importanti, come dimostrano i dati in nostro possesso. Quello che è stato definito ‘un sottofinanziamento’ io lo chiamerei appropriatezza economica, garantita da un sistema di qualità”. Lo dice l’Assessore regionale alla Sanità, Sandro Sandri, commentando i risultati di una ricerca della Keiron, Società Scientifica della Federazione Medici di Medicina Generale (FIMMG), sull’assistenza territoriale in Veneto e il conseguente allarme lanciato dall’organizzazione dei medici di base. “Non ho avuto l’onore di ricevere la ricerca – puntualizza Sandri – ma le informazioni che ho desunto dalla stampa mi fanno sospettare di non essere l’Assessore del Veneto, ma del Lazio o della Calabria. Il catastrofismo che ne emerge, nel nostro caso, è privo di ogni fondamento”. Sandri snocciola in proposito una serie di dati, a cominciare dall’investimento strategico dedicato all’assistenza territoriale: 29 milioni 387 mila euro per i Patti Aziendali; 30,5 milioni per il sostegno delle forme associative dei medici; 8,5 milioni per l’attivazione delle Unità Territoriali di Assistenza Primaria (UTAP); 1,3 milioni per la formazione continua; 69,5 milioni al netto degli oneri assistenziali e previdenziali per il contratto integrativo regionale dei medici. “Se questi investimenti significano ignorare il territorio…”, si chiede Sandri. “Ma le semplici cifre economiche dicono ancora poco – aggiunge l’Assessore – perché ciò che conta è la qualità della rete territoriale e il cammino di modernizzazione in corso, a cominciare dalla caratteristiche della fondamentale professione del medico di base”. Su questo fronte, il Veneto è primo in Italia per numero di medici che operano nell’innovativa forma “di gruppo”, cioè nella stessa sede (a fine 2007 erano 1044 contro 599 del 2004); i medici che lavorano in rete telematica sono passati dagli 84 del 2004 ai 284 del 2007; 1. 542 sono quelli che garantiscono la sostituzione reciproca, mentre quelli che proseguono singolarmente nella professione sono diminuiti dai 939 del 2004 ai 672 del 2007. “Ciò significa – commenta Sandri – che la professione si è evoluta molto positivamente, credo anche grazie alla collaborazione ed al sostegno della Regione!”. Il tutto inserito in un’organizzazione territoriale che conta su 53 Distretti, una rete delle Utap fatta da 44 strutture progettate, delle quali 17 già operanti e 27 che lo saranno a breve; la rete dell’assistenza domiciliare; quella degli Ospedali di Comunità (8); delle strutture residenziali extraospedaliere (269); e degli hospices (16). Ma non basta: Sandri ricorda anche che, nel corso del 2008, la Giunta ha avviato 3 nuove importanti azioni, come una organizzazione interna aziendale per gestire i cambiamenti (team di professionisti per lo studio, lo sviluppo e la verifica di modelli organizzativi delle cure primarie); un approccio verso il territorio caratterizzato dalla programmazione triennale della domanda e dell’offerta in relazione i bisogni di salute della popolazione (il Piano Attuativo Locale delle Cure Primarie); la predisposizione di modelli organizzativi per migliorare e razionalizzare l’accesso all’assistenza primaria su tutto il territorio delle Ullss (Utap – Medicina di gruppo – Rete). La dotazione organica attuale nella Regione del Veneto vede 3. 542 Medici di Assistenza Primaria (rapporto ottimale: un medico ogni 1. 200 residenti); 482 Medici di Continuità Assistenziale (rapporto ottimale: 1 medico ogni 6. 500 residenti); 41 medici di Emergenza Sanitaria Territoriale; 563 Pediatri di Libera Scelta (rapporto ottimale: 1 pediatra ogni 600 residenti); 1. 093 Specialisti Ambulatoriali Interni, per un totale di 5. 721 medici. . |
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