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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Settembre 2008
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: LO SPAZIO DI LIBERTÀ E SICUREZZA IN ATTESA DEL TRATTATO DI LISBONA

 
   
  Bruxelles, 25 settembre 2008 - Il Parlamento stila un lungo elenco della legislazione prioritaria relativa allo Spazio di libertà, sicurezza e giustizia alla quale andrebbero applicate le disposizioni previste dal trattato di Lisbona, in attesa della sua ratifica. Ciò consentirebbe al Parlamento di avere voce in capitolo, se non pari poteri rispetto al Consiglio, nella definizione di norme riguardo a diritti fondamentali e la cittadinanza, politica di immigrazione e di asilo, protezione delle frontiere e spazio giudiziario. Il Parlamento ha approvato - con 488 voti favorevoli, 88 contrari e 19 astensioni - una risoluzione che sottolinea anzitutto come gli Stati membri abbiano «la precipua responsabilità di garantire libertà, sicurezza e giustizia per i loro cittadini» ma, al contempo, «l´Unione europea è tenuta a contribuire al perseguimento degli stessi obiettivi, tenendo in conto le aspettative dei cittadini europei per quanto riguarda la protezione dei diritti fondamentali». D´altra parte, i deputati ritengono che la ratifica del trattato di Lisbona costituisce «una condizione essenziale ed urgente per garantire che l´Unione europea diventi uno Spazio di libertà, sicurezza e giustizia (Afsj) ed apporta miglioramenti fondamentali alla legittimità ed efficacia dell´azione dell´Unione europea». In proposito, il Parlamento si dice convinto che, nell´attuale fase transitoria verso la conclusione della ratifica del nuovo trattato, sia necessario adottare prima della fine del 2009 alcune misure generali che, anche se ispirate al trattato di Lisbona, possono ancora essere adottate in base ai trattati esistenti. Chiede pertanto di avviare, sin da ora, il processo di determinazione della priorità per il futuro programma pluriennale Afsj (2010-2014), affiancare il Parlamento europeo nel suo dialogo con i parlamenti nazionali sulle priorità per il periodo 2010-2014 e concordare con il Parlamento una lista di testi/proposte che potrebbero o dovrebbero essere adottate in priorità prima dell´entrata in vigore del trattato e, in ogni caso, prima della fine del presente mandato. Più dettagliatamente, il Parlamento chiede di definire criteri più trasparenti a livello Ue in materia di diritti fondamentali e cittadinanza, prendere in conto sistematicamente l´impatto sui diritti fondamentali della legislazione, in particolare rispetto alla lotta al terrorismo, rivedere il programma di attività dell´Agenzia per i diritti fondamentali, nonché avanzare una proposta legislativa per ridurre la discriminazione diretta e indiretta riguardo alla circolazione dei cittadini europei, l´accesso alla giustizia in un paese diverso da quello di origine e la protezione diplomatica e consolare in paesi terzi. Per i deputati, occorre inoltre presentare proposte riguardo alla trasparenza e alla confidenzialità dell´informazione e dei documenti trattati dalle istituzioni Ue e alla protezione dei dati, potenziare le istituzioni responsabili della protezione dei diritti fondamentali nell´Ue, rafforzare il dialogo tra Stati membri, la conoscenza mutua dei sistemi giuridici, e attivare la procedura di dialogo per coinvolgere i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo. In merito alla politica di immigrazione ed asilo, il Parlamento sollecita la promozione di una strategia europea rivolta al futuro sulla migrazione legale (procedura di applicazione unica della Carta blu, proposta su lavoratori stagionali, distacchi intrasocietari e tirocini retribuiti), sulla migrazione illegale (proposte che includono sanzioni e un programma Ue di reinsediamento), sull´asilo (revisione della direttiva in merito alle procedure sull´attribuzione e la revoca della qualifica di rifugiati e la direttiva sulle norme minime per la qualificazione a cittadini di paesi terzi ed apolidi). Chiede anche lo sviluppo di una politica comunitaria sulla migrazione e l´asilo basata sull´apertura di canali per la migrazione legale e sulla definizione di norme comuni per la protezione nell´Ue dei diritti fondamentali dei migranti e dei richiedenti asilo. Accogliendo con 268 voti favorevoli, 243 contrari e 9 astensioni un emendamento del Ppe/de, l´Aula ha peraltro respinto la richiesta di presentare una proposta riguardante il diritto dei residenti di lungo periodo di votare nelle elezioni europee e locali, un diritto che potrebbe favorire l´integrazione sociale, culturale e politica dei migranti. In merito alla protezione delle frontiere, il Parlamento sollecita l´adozione di misure adeguate intese a garantire la piena utilizzazione di Sis Ii e l´entrata in vigore delle decisioni collegate alla Convenzione di Prüm nonché il rafforzamento di Frontex e la valutazione dell´impatto delle nuove proposte della Commissione sui controlli alle frontiere. Ma occorre anche potenziare le informazioni Frontex sugli accordi firmati dall´Agenzia con paesi terzi e sulle relazioni di valutazione in merito alle operazioni congiunte, garantire che i controlli alle frontiere rispettino i diritti umani e modificare il mandato dell´Agenzia, per includere operazioni di salvataggio in mare. Va poi istituita una cooperazione strutturata tra Frontex e l´Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per semplificare le operazioni relative, tenendo in conto la protezione dei diritti umani. Riguardo allo spazio giudiziario europeo, il Parlamento chiede di sottoporre a revisione la proposta legislativa sui diritti degli individui nel processo penale, presentare una proposta sui diritti delle vittime dei crimini e terrorismo, migliorare il mutuo riconoscimento tra Stati membri, promuovere la interconnessione dei casellari giudiziari, rivedere lo statuto di Europol, Eurojust e della Rete giudiziaria europea. .  
   
 

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