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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Settembre 2008
 
   
  SENTIERI DI ROBERTO TIGELLI 25 SETTEMBRE – 15 OTTOBRE 2008 MUSEO D´ARTE MODERNA "UGO CARÀ", MUGGIA (TRIESTE) - 27 SETTEMBRE – 25 OTTOBRE 2008 SPAZIOTRART, VIA XX SETTEMBRE 33, TRIESTE

 
   
  Muggia, 30 settembre 2008 - Il 25 settembre è stata inaugurata presso il Museo d´Arte Moderna "Ugo Carà" di Muggia (Ts) “Sentieri”, la grande personale di Roberto Tigelli, la cui vicenda artistica nasce e si sviluppa tra Trieste e Milano vedendolo presente per tutto il corso degli anni Ottanta e Novanta in importanti rassegne artistiche internazionali. La mostra ed il catalogo sono a cura di Federica Luser, la quale sabato 27 settembre presso lo Spaziotrart di Trieste da lei gestita ha inaugurato un’esposizione collaterale alla mostra stessa sempre con opere di Tigelli. In collaborazione con il Comune di Muggia, a promuovere il tutto, nella persona di Rolan Marino, è l’associazione Juliet, sul cui noto magazine di arte contemporanea Donatella Surian, critica e presidente dell´Accademia di Belle Arti “Scuola del Vedere”, ha scritto il testo di presentazione di Sentieri. La mostra si svolgerà, sotto l’egida della stessa Scuola del Vedere di Trieste e con l’adesione dell´istituzione triestina Casa dell’Arte. In esposizione ci saranno circa 25 opere di grande dimensione che rielaborano e propongono il tema "Sentieri", filo rosso che conduce l´opera artistica di Tigelli e le sue esibizioni già dalla fine degli anni ´90 e rappresenta una filosofia ed un´indagine che egli svolge con determinazione e persistenza. L´intenzione dell´artista è rappresentare lo stato puro delle cose, dei sentimenti e delle persone scavando e pungolando attraverso i Sentieri che vengono aperti dopo ogni incontro ed ogni contatto. Specchio di un itinerario che è reale ed esistenziale insieme, che l’artista ha percorso e lungo il quale non cesserà mai di camminare, le opere in mostra raccontano storie di mondi reali ma intangibili, dipingono paesaggi esistenti ed astratti al contempo, nei quali l’uomo nella sua finitezza non può che perdersi. Se “partire è un po’ morire”, lo spettatore si dissolve in questo viaggio che va al di là dell’umano lungo i “Sentieri” di Tigelli, lungo queste strade che lo portano infine ad una rinascita, ad un ritrovarsi, in un’esperienza che è prima di tutto mentale e che ci guida alla contemplazione della natura. All’interno di essa, nel suo profondo e nella sua più intima e sublime essenza, l’artista vede – ed è ciò che intende mostrare – tutta la forza di ciò che unicamente può essere rifugio e seduzione dell’animo umano che, accostandosi ai quattro elementi, è soggetto ad una “sorta di rapimento multisensoriale”. Diventa allora immediato comprendere che, nonostante le apparenze, non è la Natura ad essere protagonista delle opere di Tigelli ma la stessa mente umana, che per mezzo di esse giunge ad un diverso e più profondo livello percettivo. In perfetta armonia con tali intenti profondamente concettuali, la pittura di Tigelli si rivela, quasi inaspettatamente, ricca di tecnica e padronanza dell’arte, a dimostrazione del fatto che non sempre opere che celano un’insistente riflessione vanno di pari passo con una carenza o una minor cura della pratica artistica ma possono “vestire” la loro essenza anche con abiti all’apparenza più tradizionali. .  
   
 

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