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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Settembre 2008
 
   
  ‘PARADISE IS OVER’: LA CREATIVITÀ ALLA RICERCA DI NUOVI SPAZI MODA, EDITORIA, MUSICA: SETTORI CHIAVE NEL PIENO DELLA TRASFORMAZIONE

 
   
  Prato, 30 settembre 2008 - Creatività o creazione? Ammesso che il cambimento lessicale possa avere importanza un dato è certo: nei settori trainanti della moda, dell´editoria libraria e della musica stiamo assistendo a trasformazioni così rilevanti e veloci da rendere indispensabile una ridefinizione dei rapporti tra produzione, distribuzione e consumo. E più nello specifico, pensando alla situazione italiana, ineludibile sembra ormai uno scatto di innovazione, di coraggio, un risveglio da "allori" veri o presunti. Questa l´indacazione scaturita il 27 settembre dal dibattito sul tema "L´industria della creatività" che si è svolto al Centro Pecci di Prato, sotto la garbata e acuta conduzione del sociologo Carlo Sorrentino. Hanno accettato lo stimolante confronto sei esperti dei tre settori scelti per la loro importanza socio-economica (l´industria c! ulturale rappresenta oggi in Italia oltre il 9% del Pil): Paola Borrio ne (Università di Torino) e Linda Loppa (Polimoda Firenze) per la moda, Peppino Ortoleva (Mediasfera-università di Torino) e Piero Attanasio (Associazione italiana editori) per l´editoria, Giovanni Cordoni (Mediasfera) e Carlo Antonelli (Rolling Stone) per la musica. A chiudere l´incontro Stefano Rolando (Iulm Milano). Moda Il 5% dell´occupazione nazionale è impiegata nel settore. «Tradizione di qualità, rapporto con il territorio, formazione professionale - ha detto Paola Borrione - sono i punti di forza in Italia. Garantire la successione generazionali, favorire i giovani talenti, combattere i mercati illegali potenziare distribuzione, infrastrutture e logistica sono le priorità». «Il paradiso è finito - ha avvertito però Linda Loppa - la moda italiana ha bisogno di tornare alle basi di partenza, di poter contare su città stimolanti, sull´innovazione, sull´interazione ! con l´architettura, il disegn. Non deve isolarsi nei musei ma partecipare a processi interattivi, là dove accadono cose e si costruiscono tessuti creativi». Libri Il sistema libro va in rete e non perde di importanza ma cambia. Lo afferma Peppino Ortoleva: «L´informatizzazione ha fluidificato i processi tecnici e culturali, ha cambiato il ciclo di vita del libro. Ha prodotto l´esternalizzazione dei servizi, la nascita di una impresa culturale polivalente piccola per dimensioni, con problemi di solidità economica. La modificazione delle abitudini di dire molti libri per tutti». Musica La sequenza dello sviluppo è questa: dischi, Cd, internet, telefonia mobile. E poi si torna al vinile e alla centralità dell´attività concertistica. «Grande fase di transizione - commenta Giovanni Cordono - con mutamenti radicali nella produzione, nei consumi, nella geografia del m! ercato. Più flessibili le etichette indipendenti, rispe! tto alle Major che detengono il 70% del mercato 175». «Dobbiamo ancora vedere le conseguenze culturali che il lavoro della rete produrrà con la deindustrializzazione dei formati - aggiunge Antonelli - Ma intanto nella rete la gente si è riappropriata di un patrimonio e i musicisti possono fare il loro mestiere ora che si sono spezzati i cancelli e gli imbuti creati dall´industria discografica». Le istituzioni? «Il precedente governo aveva messo un gruppo intorno a un tavolo per parlare di cultura e creatività. Ora ci hanno messo una pietra sopra». Non usa mezzi termini Stefano Rolando, che tira le (forzatamente) provvisorie conclusioni. L´italia, al settimo posto nel mondo per brand secondo gli analisti anglosassoni, resta un bel giardino più che un laboratorio di creatività. «Le istituzioni, attardate nel campanilismo che non produce competizione, stentano a trovare modalità di governo - conclude Rol! ando - le università non praticano l´integrazione disciplinare ma l´esplosione delle cattedre, la classe dirigente ha bisogno di rinnovarsi». «Paradise is over"» conclude davvero Antonell, bisogna darsi da fare. .  
   
 

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