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Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Ottobre 2008
 
   
  STATI GENERALI DELL’EDITORIA 2008GRECO (AIE): “I MESSAGGI DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE SONO PUNITIVI NEI CONFRONTI DEI LIBRI SCOLATICI MA GLI EDITORI SONO IMPEGNATI A MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA SCUOLA ANCHE ATTRAVERSO BUONI LIBRI”

 
   
  Roma, 2 ottobre 2008 - “Le case editrici del settore scolastico hanno dei destinatari ben identificati. Sono 7,3 milioni di ragazzi che senza i libri scolastici non imparano neanche a leggere. Figurarsi scrivere e far di conto. Sono distribuiti in circa 368mila e cinquecento classi fra scuola primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado. Ciascuna con un proprio menù di testi scolastici. Con questo universo l’editoria scolastica deve rapportarsi venendo incontro ad esigenze e bisogni di istruzione che, si vorrebbe, avessero successo”. Sono proprio i giovani i “clienti” dell’editoria scolastica, come evidenziato dal presidente del Gruppo editoria scolastica dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Enrico Greco nell’anticipare la seconda sessione – dal titolo Il libro scolastico: dall’abbecedario di Pinocchio alle piattaforme tecnologiche - degli Stati generali dell’editoria, in programma oggi e domani, 2 ottobre a Roma, nella Sala dello Stenditoio di San Michele a Ripa, sul tema “Scommettere sui giovani”. Per questo compito dell’editoria scolastica è “di proporre alla scuola testi, anche su supporto digitale, di qualità destinati all’apprendimento, che devono tenere conto dell’assetto delle scuole. Questo Governo – ha proseguito Greco - ha esordito in modo contraddittorio rispetto allo sviluppo del sistema scolastico: sono interessanti, anche se tutti da precisare, i messaggi del Ministro relativi al merito e al rigore degli studi, sono ambigui, o decisamente punitivi, sui libri scolastici che pure sono una gamba importante del nuovo percorso. Come cittadini e come editori ci sentiamo impegnati a migliorare la qualità della scuola anche attraverso buoni libri. La condizione è che ci sia un dialogo costante con le Istituzioni e una collaborazione basata sulla fiducia reciproca: noi diamo fiducia al Governo e al Ministro dell’Istruzione, ma il Governo e il Ministro dell’Istruzione devono dare fiducia a noi. O a pagarne le spese saranno i giovani. E vorrei chiarire che con l’espressione “dare fiducia” noi intendiamo una leale collaborazione su tutti i terreni, compresi quelli relativi alla spesa delle famiglie”. Il confronto - che ha coinvolto Piero Cipollone della Banca d’Italia, Alberto De Toni della Commissione ministeriale per i nuovi indirizzi dell’istruzione tecnica, il direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto e Ulisse Jacomuzzi del Consiglio del Gruppo Editoria Scolastica dell’Aie, moderati dalla giornalista Maria Concetta Mattei del Tg2 - si è concentrato sulla centralità del libro nei processi educativi, sul valore e sulla funzione del testo scolastico nella didattica e nello studio individuale, sulle caratteristiche della domanda e dell’offerta editoriale scolastica in un mondo che cambia sempre più e in rapporto al dialogo fra le generazioni. A chiudere la sessione il Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini: “Potremo discutere insieme a un tavolo con gli editori la proposta di redistribuire e spalmare ai non abbienti e meritevoli i 65 milioni di euro oggi destinati a coprire le spese dei libri scolastici solo della scuola primaria – ha chiarito il ministro – La multimedialità avvicina i giovani alla scuola e alla cultura: vogliamo per questo promuovere un sistema misto che affianchi al libro le integrazioni multimediali. E ci piacerebbe che nelle elaborazioni di questi testi multimediali fossero coinvolti i giovani. Abbiamo bisogno della loro collaborazione e del loro punto di vista così come abbiamo bisogno della vostra collaborazione di editori, che comunque non si interrompe mai nonostante qualche rimostranza, legittima, per i sacrifici che vi sono chiesti”. .  
   
 

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