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Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Ottobre 2008
 
   
  APRERTI IERI A ROMA GLI STATI GENERALI DELL’EDITORIA 2008 IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E DEL MINISTRO DEGLI ESTERI FRANCO FRATTINI MOTTA: “CHIEDIAMO UNA POLITICA PER IL LIBRO, CHE NON È TUTELA DI QUALCOSA DI ANTICO, MA È UNA POLITICA PER IL FUTURO, PER I GIOVANI. DA QUI IL TITOLO CHE ABBIAMO SCELTO QUEST’ANNO: SCOMMETTERE SUI GIOVANI”.

 
   
  Roma, 2 ottobre 2008 - “Il tema “Più cultura, più lettura, più Paese: scommettere sui giovani” è di grande rilievo nel momento in cui le nuove tecnologie della comunicazione pongono in primo piano l’esigenza, opportunamente giudicata “strategica”, di integrare l’offerta dei prodotti editoriali da destinare ai giovani, alle loro famiglie e ai luoghi di apprendimento. Una maggiore diffusione di strumenti editoriali che si distinguano per la qualità dei consumi consolida, anche tra le nuove generazioni, la capacità di comunicare, avvicinare esperienze, scambiare conoscenze e valorizzare il contributo a una più consapevole identità nazionale. Si può, così, congiungere l’innovazione alla riaffermazione del ruolo centrale della lettura nell’arricchimento culturale della persona affinché possa conseguire – come vuole la nostra Costituzione – il suo pieno sviluppo. Con il sincero auspicio che dai vostri incontri e riflessioni emergano proposte per incrementare la domanda di lettura e di cultura nel nostro paese, rivolgo a lei, Presidente, ai promotori e ai partecipanti tutti il mio fervido saluto augurale”. Innovazione e centralità della lettura per il pieno sviluppo della persona: va in questa direzione il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, letto dal presidente Federico Motta, con cui si è aperta la terza edizione degli Stati generali dell’editoria, l’appuntamento biennale con le Assise del mondo del libro organizzato dall’Associazione Italiana Editori (Aie) e in programma ieri e oggi a Roma al Complesso di San Michele a Ripa. Un’edizione che punta tutta sui giovani, che “Scommette sui giovani”. E che per la prima volta esce dai confini nazionali nel confronto sul ruolo riconosciuto al libro e alla lettura. Per questo la terza edizione delle Assise si è aperta anche con il messaggio del Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini: “Spero che il libro divenga la vera punta di lancia di una ‘ voglia di Italia’ che molti segnali ci dicono mai sopita – scrive il Ministro degli Affari Esteri al presidente Motta - Al contrario in ripresa, come dimostra la crescente richiesta di iscrizioni ai corsi di lingua italiana in tutto il mondo. Sono certo che i vostri lavori tracceranno la rotta di una ritrovata voglia italiana di ripresa, di orgoglio e, soprattutto, di coraggio. ” Al centro della “due giorni” saranno il libro e la lettura e il loro rapporto rispetto alle fasce giovanili della popolazione. Di questo, sulla base delle cifre, ragioneranno gli editori italiani e tutto il mondo del libro con i Ministri Giorgia Meloni, Mariastella Gelmini e Sandro Bondi, con il Segretario generale della Presidenza del Consiglio Mauro Masi, con esperti, giornalisti, tecnici, politici italiani: “Il nostro scopo – ha spiegato nel suo intervento introduttivo il presidente di Aie Federico Motta - non è lamentarci, né chiedere sovvenzioni, prebende, aiuti. Da sempre le nostre richieste sono rivolte ad altro: una politica per il libro non è una politica di sostegno agli editori ma mirata alla qualità dell’istruzione e di sostegno alle biblioteche, alle librerie, alla promozione culturale, alla funzione educativa del libro, all’innovazione, agli autori e al diritto d’autore. Ma soprattutto, una politica per il libro non è una politica di conservazione del passato, di tutela di qualcosa di antico, ma è una politica per il futuro, per i giovani. Da qui il titolo che abbiamo scelto quest’anno: scommettere sui giovani. E investire sui giovani, perché siano migliori di noi, migliori editori, migliori giornalisti e migliori politici; migliori studenti, migliori lavoratori e migliori cittadini. Migliori lettori”. “Già oggi, ricordiamolo a chi non sa guardare che al passato, nel nostro paese - ha proseguito - i giovani leggono più degli anziani. Hanno una familiarità con i libri che i loro genitori non avevano, e includono i libri all’interno dei loro consumi culturali in modo integrato con le molte altre opportunità che le tecnologie offrono loro. Non fuggono dai libri per andare in Internet, fuggono più spesso dalla televisione. E dai giornali, il che per altro è assai preoccupante (…). Per tutte queste ragioni, gli Stati Generali finiscono con l’essere l’occasione per fare il punto sull’universo economico e culturale entro cui operiamo e per entrare nel merito dei singoli segmenti culturali e produttivi che condizionano il nostro sviluppo: la scuola, l’università, la ricerca, la preparazione alle professioni, l’aggiornamento continuo, le biblioteche di pubblica lettura e specializzate, le librerie, le associazioni culturali, ed in capo a tutti gli autori che sono il sale e il lievito di un Paese che pensa, sente, vuole progredire”. .  
   
 

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