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Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Ottobre 2008
 
   
  IL BAGNADORE 2003 DI BARONE PIZZINI NELL’OLIMPO DI THE WORLD OF FINE WINE GIUDIZIO DI ECCELLENZA DA UNA DEGUSTAZIONE ALLA CIECA E LA RISERVA BARONE PIZZINI ENTRA NEI TOP FIVE DELLA RIVISTA-CULTO INGLESE

 
   
  Fra le 27 etichette franciacortine degustate alla cieca e recensite con un punteggio fino a 20 punti, il Bagnadore 2003 Barone Pizzini conquista con 17 punti un giudizio eccellente. Rigorosamente bio, la riserva di Franciacorta millesimato di Barone Pizzini entra così nell’Olimpo delle prime 5 etichette alle quali il prestigioso bimestrale londinese ha assegnato il punteggio più alto (il massimo è stato 18). Il Bagnadore 2003 ha conquistato i degustatori che lo hanno definito “…Un vino di grande attrattiva, con una nota di miele. Delizioso” (Margaret Rand); “…Profondo, fruttato elegante, concentrato. Eccellente potenziale” (Tom Stevenson); “…Ricco e complesso al naso…una nota di speziato e legno che non sovrasta… stile ‘champagne’…” (Franco Ziliani) Prodotto da uve Chardonnay e Pinot nero, millesimato, è la riserva di prestigio di Barone Pizzini, storica azienda della Franciacorta e prima ad aver applicato i metodi di viticoltura biologica nella ferma convinzione che il biologico sia il presupposto per una qualità superiore, garanzia di integrità e ricchezza della materia prima e di tipicità del vino. Il Bagnadore Barone Pizzini prende il nome da uno dei soci fondatori dell’azienda, Pierjacomo Ghitti di Bagnadore, raffinato gourmet e appassionato di bollicine, che volle per Barone Pizzini una cuvèe speciale, con uve selezionate e fermentate in barriques, con buona parte di Pinot Nero e lungo affinamento sui lieviti. The World of Fine Wine, distribuito in 40 paesi, si è accreditato in pochi anni come una delle più colte e raffinate riviste dedicate al mondo del vino. Barone Pizzini: viticoltori d’ambiente Nata nel 1870 dall’omonima famiglia nobiliare, Barone Pizzini è una delle più antiche aziende vitivinicole della Franciacorta. La metà degli anni ‘90 segna l’avvio della sperimentazione della viticoltura biologica, sul modello di grandi cantine francesi, fuoriclasse del panorama internazionale che da sempre li applicano. “Viticoltura biologica” significa che in campagna, per la difesa e il nutrimento delle piante, si usano solo sostanze che si trovano in natura o che l’uomo può ottenere con processi semplici. Niente elaborazione chimica o manipolazione genetica, niente Ogm, fertilizzanti o pesticidi chimici di sintesi. Oggi, in tutte le tenute Barone Pizzini, presente anche in altre regioni vocate come Toscana (a Scansano, con il Morellino), Marche (nei Castelli di Jesi con il Verdicchio) e Puglia (nel Salento, con gli autoctoni Primitivo e Negroamaro), nascono vini esclusivamente da uve bio. Tutti i vigneti Barone Pizzini sono certificati secondo il disciplinare della viticoltura biologica e l’impegno continua anche dopo, con metodi di lavorazione in cantina volti a preservare intatte le caratteristiche che la natura ha saputo donare all’uva. Alla produzione del vino si aggiunge il progetto Eleiva per la produzione di olio extra-vergine d’oliva: una ventina di ettari di uliveti in Toscana, a Scansano, per produrre un’edizione limitata di bottiglie da selezionate cultivar. Nel 2006-2007 ulteriori e importanti investimenti sono stati concentrati in Franciacorta per la costruzione della nuova cantina, 6. 000 metri quadrati, su tre livelli, realizzati secondo criteri di architettura eco-compatibile. Ad un passo dalla nuova cantina si trova il Borgo Barone Pizzini, sede storica dell’azienda, che comprende oggi il Ristorante Santa Giulia, il Museo Agricolo, l’Osteria Wine Shop “La Licenza” e quattro camere per un soggiorno di charme tra le colline vitate di Franciacorta e la Riserva Naturale delle Torbiere. Nel Borgo sono in corso i lavori di riadattamento della vecchia sede per accogliere iniziative enoturistiche, culturali e servizi di ospitalità. .  
   
 

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