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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Ottobre 2008
 
   
  NATALE IN CUCINA DI ALAN AYCKBOURN SUL PALCOSCENICO DEL SAN BABILA

 
   
  Milano, 6 ottobre 2008 - “Natale in cucina” è considerato il capolavoro di Alan Ayckbourn, drammaturgo britannico e geniale autore di testi comici rappresentati con successo in tutto il mondo. Le sue commedie satiriche si caratterizzano per la coralità dell’interpretazione e quasi sempre i protagonisti sono marito e moglie. Tre gli atti della commedia, tre gli ambienti in cui si muove e tre le coppie di coniugi protagoniste che si fanno visita in tre anni successivi al tradizionale party della vigilia di Natale. La vicenda, per una serie di esilaranti equivoci, finisce per svolgersi solo nelle rispettive cucine delle coppie. Nel primo atto i protagonisti sono Sidney e Jane, due persone semplici, che abitano in una casetta modesta, ma che hanno l’ardente desiderio di vivere nel lusso, come i loro ospiti natalizi. La coppia sogna una serata perfetta e la prepara con precisione certosina, ma la tragedia è dietro l’angolo quando la padrona di casa si dimentica di comprare l’acqua tonica. Il secondo atto sposta l’attenzione sulla coppia di intellettuali, formata da un architetto, donnaiolo e in discesa, Geoffrey e dalla moglie depressa e con tendenze suicide, che nessuno coglie, equivocando le sue intenzioni, con effetti di devastante comicità. Il terzo atto vede in scena la coppia più altolocata, quella formata da Ron e Marion. Nella loro casa si rompe il riscaldamento e in quel gelo la padrona di casa delira ubriaca; qui si rivelano i piani amari e realistici dell’autore, che fa mutare i rapporti di forza nella vita di società: i vecchi ricchi pagano la disgrazia della decadenza sociale e i nuovi arricchiti sono già moralmente decaduti. Ayckbourn, autore di una cinquantina di opere per il teatro, mette in scena il malessere sociale della media borghesia provinciale inglese attraverso coppie di coniugi che vivono il matrimonio come una prigione, ma che, contemporaneamente, rappresenta tutte le loro sicurezze. .  
   
 

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