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Notiziario Marketpress di
Martedì 12 Settembre 2006 |
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CREDITO ARTIGIANO: SARTORELLO, “LE IMPRESE PIÙ STRUTTURATE COLGONO LA RIPRESA” IL PRESIDENTE DI COFIDI VENEZIANO EVIDENZIA LA DIFFERENZA TRA PICCOLE E MEDIE IMPRESE NELL’APPROCCIO AGLI INVESTIMENTI
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Marcon Ve , 12 settembre - “I numeri ci mostrano segnali concreti di ripresa. Nel secondo trimestre del 2006 il trend degli investimenti è positivo e si registra un accelerazione rispetto al ritmo più lento dei primi tre mesi dell’anno, ma sono soprattutto le imprese più strutturate a spiegare le vele”. Il presidente di Cofidi Veneziano Antonio Sartorello coglie questa evidenza dai dati relativi al credito artigiano diffusi dalla cooperativa di garanzia emanazione della Confartigianato provinciale di Venezia. “I dati sono positivi per il sistema dell’artigianato locale - chiarisce Sartorello -. Si tratta di analizzare come le aziende reagiscono ad una congiuntura che oggi appare più favorevole. Dal nostro osservatorio rileviamo un incremento dell’importo medio degli affidamenti e una riduzione del numero delle pratiche: questo significa che solo le medie imprese sono oggi nelle condizioni di investire per ritornare a crescere oppure è il segnale di una progressiva concentrazione delle imprese, che stanno aggregandosi sviluppando la filiera? Probabilmente sono vere entrambe le opzioni. Possiamo dire che l’artigianato più strutturato sta alzando il capo, mentre le aziende più piccole (i servizi, l’artigianato artistico) manifesta una maggiore propensione a far cassa per affrontare i problemi di liquidità. E parallelamente meritano attenzione le politiche di concentrazione”. In questo quadro, il presidente di Cofidi Veneziano rivendica l’importanza di un sostegno mirato da parte della Regione Veneto “in particolare per l’artigianato artistico e dei beni culturali, che rappresenta un patrimonio insostituibile per il nostro territorio. Servono interventi studiati ad hoc, soprattutto a Venezia dove gli operatori nella filiera del vetro e dei restauri stanno soffrendo”. Inoltre dalla Regione e dall’Unione Europea dovrebbe venire una maggiore attenzione sui temi dell’innovazione, con una normativa che tenga presente anche la dimensione della microimpresa. . |
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