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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Ottobre 2008
 
   
  H2O: IL PROBLEMA È L’ACCESSO DEMOCRATICO ALLA RISORSA

 
   
   Bologna, 7 ottobre 2008 - “L’acqua, risorsa naturale o servizio ad alto contenuto infrastrutturale ed energetico?” Entrambe le declinazioni sono possibili. Ma per non cadere nelle password ad effetto e nei luoghi comuni che in modo poco “limpido” caratterizzano la pubblicistica sull’argomento, è necessario conoscere il funzionamento della rete distributiva ed il sistema di governance dell’acqua. Su questo tema si sono confrontati il 2 ottobre in Sala Borsa a Bologna, Giovanni Tamburini presidente della Bonifica Renana, Sergio Cofferati, sindaco di Bologna, Stefano Rodotà, parlamentare e giurista, Luigi Castagna, presidente di Hera Bologna con Armando Massaruto, economista dell’università Bocconi. Secondo il presidente della Renana, “Le siccità estive degli scorsi anni hanno finalmente obbligato i diversi gestori a confrontarsi nella cabina di regia per il fiume Po. Ne è emersa una sinergia positiva, grazie alla quale il sistema agricolo bolognese ha conseguito negli ultimi 2 anni, un risparmio idrico pari al 30%. E in un contesto di scarsità di risorse per investimenti e strutture, è necessario integrare le reti distributive per migliorare l’economicità e la sostenibilità nell’impiego ad uso plurimo della dell’acqua di superficie”. Giovanni Tamburini, anche sulla base dell’esperienza fatta come amministratore di Hera Bologna fino al 2005, ha chiuso il suo intervento con un interrogativo: “Ha ancora senso, di fronte alla scarsità, utilizzare acqua potabile, proveniente dalla falda per gestire il verde pubblico e privato, laddove sia disponibile acqua irrigua di provenienza meteorica, caratterizzata quindi da un costo sociale ed ambientale di gran lunga inferiore?” Secondo Hera Bologna, anche il consumo domestico si sta riducendo, soprattutto grazie alle campagne di comunicazione che attivano la sensibilità dei cittadini sull’argomento. Il giurista Stefano Rodotà ha sottolineato come il tema dell’acqua, più che alla proprietà, debba essere ricondotto al concetto di disponibilità comune e quindi di accesso garantito: intorno alla questione deldiritto di accesso è possibile ricostruire un modello di gestione democratica per le risorse comuni. .  
   
 

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