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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Ottobre 2008
 
   
  FVG: TAVOLO TECNICO PER TRAPIANTI E DONAZIONI RENE

 
   
  Udine, 6 ottobre 2008 - Sono attualmente 410 le persone che, a causa di problemi di funzionalità renale, sono costrette a sottoporsi a periodici trattamenti di dialisi nei diversi ospedali del Friuli Venezia Giulia. Questo dato è emerso ieri a Udine (sala Paolino d´Aquileia) in occasione dell´Assemblea regionale dell´Aned, l´associazione che raggruppa gli emodializzati, e alla quale è intervenuto anche l´assessore regionale alla Salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic. Nel corso dell´incontro - presenti, tra gli altri, i responsabili delle strutture complesse di nefrologia e dialisi degli ospedali di Udine, Domenico Montanaro, Trieste, Giovanni Panzetta, e San Daniele del Friuli, Massimo Adorati, nonché la responsabile delle procedure medico-legali connesse alle donazioni e ai trapianti, Antonella Bulfone - è stato fatto anche il punto sull´attività del Centro unico regionale per i trapianti di rene, che opera presso l´Azienda ospedaliero-universitaria di Udine, e dei centri di prelievo (Trieste, Pordenone, Gorizia, oltre alla stessa Udine). Dal 1993, anno di inizio dell´attività, il Centro ha effettuato 539 trapianti. 39 sono stati quelli eseguiti nel 2007, e 19 quelli effettuati nel primo semestre di quest´anno. Al 30 giugno scorso i pazienti in lista d´attesa erano 108, di cui il 50% residente in Friuli Venezia Giulia. Un´attesa che in genere supera di poco i sette mesi, a fronte di una media nazionale di circa tre anni. Un dato questo certamente positivo, come rimarcato dall´assessore alla salute Kosic, che non ha comunque mancato di evidenziare alcune criticità organizzative del sistema trapianti, illustrando le strategie di miglioramento individuate dall´amministrazione regionale. Per Kosic, infatti, è ancora carente una programmazione comune tra aziende territoriali ed ospedaliere e con il Centro Trapianti. A ciò si aggiunge il fatto che non si conoscono in maniera adeguata i dati relativi ai pazienti con insufficienza renale cronica seguiti negli ambulatori nefrologici periferici e appaiono ancora troppo limitate le relazioni con i medici di medicina generale. Parallelamente Kosic ha messo in evidenza come non esistano ancora protocolli comuni né una procedura univoca per i trasporti degli organi espiantati. Da qui la necessità, per l´assessore regionale, di alcuni correttivi, a partire dalla diffusione della cultura della prevenzione. Una prevenzione primaria, che deve consistere nel sensibilizzare la popolazione al problema delle malattie renali, e agli stili di vita in grado evitarle o ritardarle. E una prevenzione secondaria, che deve sempre più consistere nell´individuazione precoce delle nefropatie, creando autentiche alleanze con i medici di base e con tutte le strutture ospedaliere che seguono non solo queste ma tutte le diverse patologie croniche, ad iniziare dal diabete. Kosic ha parlato anche della necessità di migliorare ancora le già buone capacità assistenziali, in termini di ammodernamenti strutturali, di formazione, di protocolli diagnostico-terapeutici, di collaborazione multidisciplinare. Ed ha infine indicato la necessità di creare delle reti nefrologiche. Per tutto questo l´assessore Kosic si è impegnato a istituire un tavolo tecnico per approfondire le problematiche legate a dialisi, trapianti e donazione e quale organismo di supporto per le procedure di accreditamento. Non basta. L´assessore regionale alla Salute ha richiamato la necessità di una responsabilizzazione anche delle associazioni dei pazienti e dei familiari che di queste tematiche si occupano. Serve, per l´assessore, un´alleanza terapeutica tra professionisti e associazioni. E serve che i pazienti e acquisiscano consapevolezza della propria condizione, premessa indispensabile per sviluppare anche specifiche competenze. Perché, ha detto Kosic, il percorso di cura non può venire solo dal sistema sanitario, ma è importante anche l´autoterapia, per migliorare la propria situazione". .  
   
 

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