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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Ottobre 2008
 
   
  I DATI SULLA VULVODINIA IN ITALIA: DALLA CONOSCENZA ALLA RICERCA ANALIZZATI I RISULTATI DELLA RICERCA ESOVIA, LANCIATA LO SCORSO 8 MARZO 2008 DA AIV ONLUS E UNIDERM FARMACEUTICI CHE HA COINVOLTO METÀ DEI GINECOLOGI ITALIANI

 
   
  Milano, 8 ottobre 2008 - In occasione dell´8 marzo 2008, l´Associazione Italiana Vulvodinia Onlus - Aiv – ha lanciato la prima indagine sulla diffusione della vulvodinia in Italia, per informare e coinvolgere i ginecologi nei confronti di una malattia ancora per molti sconosciuta, con grave danno per le donne che ne sono affette. La vulvodinia è una patologia che colpisce la donna prevalentemente in età fertile (20-40 anni) con disturbi che vanno dall’impossibilità ad avere rapporti sessuali, alla difficoltà a svolgere normali azioni quotidiane. Può insorgere in qualsiasi momento e durare a lungo. La causa è poco nota. La scarsa conoscenza del problema comporta difficoltà di diagnosi con la conseguenza che il dolore e il disagio tendono a radicarsi, complicandone il decorso e causando pesanti conseguenze anche psicologiche alle donne coinvolte. La ricerca si è svolta con il contributo economico e organizzativo di Uniderm farmaceutici, da sempre azienda leader nell’ambito della detersione intima. L’azienda studia, ormai da diversi anni, le problematiche legate ai problemi vulvari, proponendosi sul mercato con prodotti ginecologici specifici e quindi condivide con Aiv Onlus l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle donne affette da tali patologie. Ha compilato il questionario il 7% dei ginecologi destinatari così suddivisi: 85% di età superiore ai 46 anni; 74% di sesso maschile e 26% di sesso femminile; grande concentrazione nel nord Italia (71%), scarsa al centro (22%) e bassissima al sud (7%). La vulvodinia è risultata presente nel 5,8% delle pazienti visitate nell’arco di un mese (990 su un totale di 16. 990). Più di una donna su 20, quindi, necessita di una gestione diagnostico-terapeutica che spesso richiede la collaborazione di centri specializzati. L’età media delle pazienti è di 36 anni. L’89% dei ginecologi ha dichiarato di conoscere la vulvodinia, grazie alla partecipazione a congressi o seminari (48%), alla lettura di libri e riviste (17%), all’esperienza personale ambulatoriale (17%) o al corso di specializzazione (14%). Solo il 4% dei ginecologi ha dichiarato di aver conosciuto la vulvodinia navigando in internet. Questa elevata percentuale di conoscenza della patologia non corrisponde al livello generale diffuso tra i ginecologi: probabilmente quelli che hanno risposto al questionario sono quelli più interessati alla malattia. Lo studio Esovia è il primo in letteratura che ha coinvolto i ginecologi che sono, in effetti, i principali operatori del settore implicati nella gestione della vulvodinia. Sempre agli specialisti è rivolto lo studio italiano recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista inglese “British Journal of Obstetrics and Gynaecology”. Si tratta di uno studio randomizzato e controllato con placebo, condotto dal dr Filippo Murina – Responsabile scientifico di Aiv Onlus – insieme ad alcuni colleghi, su 40 donne con diagnosi di vestibolodinia. E’ stata dimostrata l’efficacia della Tens come terapia innocua e facilmente riproducibile. La ricerca, grazie soprattutto al lavoro dell’Associazione, continuerà per dare un sostegno sempre più concreto e ampio a tutte le donne, che oggi sappiamo essere molte, che affrontano ogni giorno una battaglia silenziosa contro la vulvodinia e le sue implicazioni personali e sociali. Per ulteriori informazioni: www. Vulvodinia. Org e per i medici: www. Vulvodinia. Eu .  
   
 

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