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Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Ottobre 2008 |
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LA CDC DI FORLÌ-CESENA PER L’AEROPORTO RIDOLFI
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Forlì-cesena, 13 ottobre 2008 - In merito alle vicende dell’aeroporto di Forlì e alla presa di posizione del presidente della Camera di Commercio di Rimini, il primo commento che sorge spontaneo da parte di Tiziano Alessandrini, presidente della Camera di Commercio di Forlì-cesena, è quello di sottolineare che non è mai elegante salutare le difficoltà altrui come buone opportunità per sé. Soprattutto quando una società come la Seaf, che gestisce l’aeroporto di Forlì, è stata costretta a subire l’iniziativa molto discutibile di Sab che da un lato ha rallentato le trattative tra Seaf e Ryanair e dall’altro ha fatto prevalere la forza di Bologna per sottrarre i voli internazionali in essere a Forlì. Nel contempo anche i comportamenti di Ryanair non sono certamente stati esemplari sul piano della correttezza verso Forlì, giocando contemporaneamente su più tavoli. La posizione della Camera di Commercio di Rimini dimostra che non si è compreso che oggi più che mai sarebbe necessario fare “sistema” e lo si potrebbe fare a livello quantomeno di tre aeroporti: Bologna, Forlì, Rimini. In mancanza di ciò, ognuno è costretto a giocare la propria partita. E l’aeroporto di Forlì ha le possibilità di giocare la sua contribuendo fattivamente allo sviluppo dell’economia e del territorio a patto che si verifichino alcune condizioni: - un Business Plan serio e affidabile, quindi opportunamente testato prima di essere approvato; - un impegno del territorio vasto (forlivese, cesenate, ravennate), inteso come Istituzioni, Enti, Forze economiche, a sostenere l’aeroporto di Forlì facendosi carico di un peso economico misurato per portare la gestione in equilibrio in un lasso di tempo assolutamente ragionevole; - un ampliamento delle funzioni dell’aeroporto che ai voli low cost deve affiancare la charteristica e i voli cargo, dando risposte, in questo ultimo caso, alla nostra principale vocazione agroalimentare; - un chiaro indirizzo per avviare percorsi lineari che portino l’ingresso di investitori istituzionali, ovvero i fondi di investimento, nella società di gestione intraprendendo la via di una progressiva privatizzazione dello scalo forlivese. Se non si creeranno queste condizioni avrà ragione il presidente della Camera di Commercio di Rimini che “se la ride” dei problemi del nostro aeroporto. . |
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