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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Ottobre 2008
 
   
  L’AQUILA – CONVEGNO “LA MONTAGNA OSSERVATA”

 
   
  Si è svolto a L’aquila, nella Sala consiliare della Camera di Commercio, il convegno “La montagna osservata”, organizzato dal Cresa (Centro Regionale di Studi e ricerche economico-sociali) e dalla Regione Abruzzo – Direzione Riforme istituzionali, Enti locali, Controlli. Le tematiche trattate nel convegno hanno riguardato la conoscenza del territorio montano, necessaria allo scopo di fornire un supporto fondamentale all’attività decisionale e di pianificazione territoriale che coinvolge le amministrazioni locali, e lo strumento che a tale fine viene utilizzato, l’Osservatorio regionale della Montagna I lavori, coordinati dal Direttore del Cresa Francesco Prosperococco, si sono aperti con i saluti del Presidente del Cresa Giorgio Rainaldi e del Presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane. Di seguito sono state presentate le relazioni di Maria Aurelia D’antonio, direttore della Direzione Riforme istituzionali, Enti locali e Controlli della Regione Abruzzo che ha illustrato le azioni per lo sviluppo delle aree montane, di Mariangela Virno, dirigente del Servizio Sistemi locali e Sviluppo montano della Regione Abruzzo che è intervenuta in relazione al ruolo dell’informazione statistica, e in particolare dell’Osservatorio regionale della montagna, come supporto all’azione programmatica della Regione, e di Concettina Pascetta, ricercatrice Cresa, che ha comunicato i primi risultati dell’attività dell’Osservatorio regionale. Tra gli interventi Giuseppe Ciotti - Direzione generale dello sviluppo rurale, delle infrastrutture e dei servizi del Ministero delle Politiche Agricole - ha illustrato i programmi di sviluppo rurale dell’Unione Europea, Silvano Zampi - Direzione Economia Montana della Regione Umbria - ha riferito sui caratteri della montagna umbra e le leggi regionali di riordino delle Comunità Montane, Carlo Catonica - Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga - ha illustrato gli aspetti naturali del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e le politiche realizzate dall’Ente negli ultimi 10 anni. Dopo l’interessante dibattito Giovanni D’amico, Assessore alle Autonomie locali, Sviluppo montano e municipalità minori della Regione Abruzzo, ha concluso i lavori soffermandosi in particolare sulle azioni realizzate dalla Regione Abruzzo per lo sviluppo delle aree montane e la loro possibile evoluzione futura. L’osservatorio regionale della montagna è uno strumento informativo, di fondamentale importanza perché supporto conoscitivo alle attività decisionali e di pianificazione territoriale finalizzato a garantire la necessaria coerenza ai bisogni delle popolazioni, e utile per instaurare un dialogo continuo con i portatori di interesse. Le attività previste nell’ambito dell’Osservatorio consistono nella realizzazione di una banca dati informatizzata, nell’esecuzione di indagini, ricerche e studi, nella produzione di una informazione periodica, nello svolgimento di seminari e convegni di studio. L’individuazione della montagna è una questione esaminata da lungo tempo e alla quale non è stata ancora fornita una soluzione univoca. Sono diverse le tipologie di montagna presenti nella letteratura socio-economico-statistica e non sempre coincidenti tra loro a causa dei differenti criteri di individuazione utilizzati. In Abruzzo la montagna amministrativa, delimitata sulla base dell’appartenenza alle Comunità Montane, è notevolmente più ampia della montagna statistica, individuata dall’Istat sulla base del criterio altitudinale. La montagna amministrativa supera quella statistica per più di un terzo del numero di comuni, di quasi un quarto dell’estensione territoriale, e di più del 40% di popolazione montana. Le recenti analisi sui territori montani hanno mostrato un diverso modo di concepire la montagna, un diverso approccio psicologico per il quale non si parla più di area problema ma di area risorsa, sottolineando, oltre alle evidenti debolezze demografiche, economico-produttive, infrastrutturali, sociali e relazionali, anche le numerose potenzialità di cui la montagna è dotata e sottovalutate per decenni. Le debolezze della montagna abruzzese, che sostanziano l’evidente divario rispetto alle aree costiere e collinari, consistono nella problematica evoluzione demografica e limitata crescita di popolazione prevista per il futuro, nel rilevante e sensibile processo di invecchiamento osservabile, nella specializzazione del tessuto imprenditoriale nei settori tradizionali (meno competitivi e più sottoposti alla concorrenza internazionale), nella debolezza dell’offerta territoriale di alcuni tipi di servizi, quali il commercio non alimentare e alcuni servizi pubblici, nell’evidente divario di reddito rispetto alle aree non montane. Le potenzialità di cui la montagna è dotata consistono, d’altro canto, nella vitalità della componente demografica straniera, nella sensibile presenza, rapportata alla popolazione, di imprese agricole, manifatturiere, artigiane, di esercizi ricettivi e imprese turistiche. Affinché la montagna abruzzese si trasformi effettivamente da area-problema a area-risorsa bisognerà: • favorire la permanenza in loco della popolazione attraverso il miglioramento dell’accessibilità ai servizi (es. Connessione informatica per gli utenti nelle sedi istituzionali, diffusione della banda larga); • favorire la realizzazione di progetti di network tra soggetti pubblici e privati (collegamenti complementari e supplementari tra aree e settori economici); • valorizzare la cultura locale attraverso la rivitalizzazione del senso di identità e di appartenenza; • promuovere lo sviluppo economico puntando sul turismo postmoderno, e cioè sulla tipicità dei luoghi e sulle specificità locali (ad es. I prodotti tipici). A questo proposito l’Osservatorio regionale della montagna rappresenta la base per lo sviluppo della rete tra soggetti, finalizzata allo sviluppo sostenibile dell’economia e incentrata su un doppio scambio tra Osservatorio ed Enti locali: possibilità di utilizzo dei dati dell’Osservatorio da parte di Comuni e Comunità Montane nella redazione degli strumenti della pianificazione territoriale e possibilità di arricchimento della banca dati dell’Osservatorio con quelli provenienti dai Comuni e dalle Comunità Montane riguardanti Piani regolatori, licenze commerciali, scuole, settore sociale, formazione, interventi realizzati. .  
   
 

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