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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Ottobre 2008
 
   
  SMALTIVANO RIFIUTI PERICOLOSI NEL PARCO MARTESANA IL COMUNE PARTE CIVILE ELETTRODOMESTICI USATI FORTEMENTE INQUINANTI SPEDITI IN CONTAINER ANCHE ALL’ESTERO. DIECI LE SOCIETÀ COINVOLTE

 
   
   Milano, 15 ottobre 2008 - “La Giunta comunale ha deliberato di costituirsi parte civile nel procedimento penale e nelle eventuali fasi successive di giudizio nei confronti di otto imputati di diversi reati ambientali relativi al deposito, smaltimento, trasporto ed esportazione di rifiuti pericolosi avvenuti sul territorio milanese. L’udienza preliminare è fissata il 27 ottobre”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “I fatti – spiega De Corato - risalgono al 2005 e 2006. Dieci le società coinvolte, che facevano affidamento su un impianto presente all’interno del Parco della Martesana. Qui venivano smaltiti illecitamente ingenti quantità di rifiuti pericolosi non bonificati come frigoriferi dismessi, contenenti freon e cloroflurocarburi, cucine, lavatrici, televisori e altri elettrodomestici usati. Parte dei rifiuti finiva invece all’estero a bordo di autocarri e container: in Iraq, Senegal, Costa d’Avorio e Gambia”. “I reati ambientali riferibili allo smaltimento dei rifiuti – sottolinea De Corato - sono oggi in forte aumento perché sono attività che generano ingenti profitti, che talora finiscono a organizzazioni criminali. Sarà la magistratura ad appurare le responsabilità del caso. Ma il Comune si è sentito in dovere di far sentire la propria voce, in quanto è stata compromessa una parte del territorio cittadino con rischio di inquinamento della falda acquifera, come ha evidenziato un rapporto del settore Attuazione delle politiche ambientali. Il trattamento incontrollato di elettrodomestici contenenti freon favorisce poi la dispersione di questo gas in atmosfera, con conseguente disagio dei cittadini, come aveva a suo tempo evidenziato il comitato di via Alghero e una precisa deliberazione del Consiglio di Zona 2. L’aggravante – conclude De Corato - è che l’impianto principale di smaltimento si trovava in un contesto fortemente urbanizzato nel Parco della Martesana, dunque in area protetta. L’amministrazione ha pertanto chiesto anche un risarcimento del danno all’immagine di Milano: vogliamo lanciare un preciso segnale che ci auguriamo serva da monito collettivo”. .  
   
 

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