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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Ottobre 2008
 
   
  PRESENTATO UN RIVOLUZIONARIO DISPOSITIVO DI DIGITALIZZAZIONE IN GRADO DI CONTRIBUIRE AL MIGLIORAMENTO DEGLI SCREENING MAMMOGRAFICI

 
   
  Milano, 16 ottobre 2008 – Oggi buona parte delle possibilità di prevenzione e diagnosi precoce è affidata alla diagnostica per immagini, sempre più sensibile e precisa. Nel caso del carcinoma della mammella, gli screening mammografici hanno ottenuto, anche in Italia, lusinghieri successi. La nuova frontiera dello screening, però, è costituita dalla digitalizzazione delle immagini, che consente, per esempio, una più sicura conservazione delle mammografie ma anche applicazioni sofisticate come la refertazione a distanza, il teleconsulto o la second opinion, semplicemente rendendo disponibile l’immagine diagnostica a più specialisti in tempo reale e senza perdita di informazione. Sfortunatamente, il costo dei mammografi digitali è in media cinque volte superiore a quello di un mammografo analogico. Oggi Dimex Europa offre la possibilità di digitalizzare in modo istantaneo, con un’altissima risoluzione, tutte le immagini analogiche. Dicomnow, questo il nome del dispositivo, non è uno scanner tradizionale, non ha parti in movimento, ma si basa su un sensore Ccd (analogo a quelli delle macchine fotografiche digitali). Il risultato è che basta appoggiare sul piano di lettura la lastra per vederla istantaneamente riprodotta su un monitor, senza perdita di dettagli (la risoluzione va da sei a 11 mpixel). In questo modo è possibile usufruire dei vantaggi dell’imaging digitale senza necessariamente investire in nuove apparecchiature diagnostiche e senza impegnare un gran numero di ore/uomo, come accade se ci si affida alla digitalizzazione mediante gli scanner tradizionali. Un fattore, quello del risparmio di tempo, che rende possibile anche a strutture e organizzazioni medio-piccole la trasformazione degli archivi cartacei in digitali: cartelle cliniche, per restare in ambito sanitario, ma anche qualsiasi altro tipo di documento. L’applicazione del Dicomnow al settore delle mammografie sarà illustrata oggi alle ore 15. 00 allo Smau 2008 Fieramilanocity ingresso Teodorico, al Tech Garage Cafè, (Padiglione 1 - Area Percorsi - P48), con la partecipazione Terry Idle e Mark Devlin, del gruppo Nano Imaging e referenti per il progetto di telemedicina mammografico per il servizio sanitario britannico (National Health Service). Il progetto mammografia - Far muovere le immagini non le persone - Sulla digitalizzazione delle immagini diagnostiche si gioca in buona parte la possibilità di ampliare la portata dei programmi di screening di massa. “Oggi è necessario rendere questi interventi più strutturati anche in aree meno ricche dell’Occidente industrializzato e più accessibili sia in termini di tempo sia di costo. ” dice il dottor Alberto Lombardi, direttore scientifico della Nano Imaging Med srl, filiale italiana della britannica Nano Imaging di Luton, partner di Dimex Europa nel progetto mammografico. “Purtroppo anche in Italia non c’è una struttura territoriale capace di dare seguito a un sistema di screening continuativo e facilmente accessibile: in molte regioni per una mammografia bisogna attendere alcuni mesi”. Molte le cause di questa situazione, non ultima la relativa carenza di radiologi esperti. “Da molti anni ormai assistiamo a livello internazionale a un calo marcato del numero di radiologi in generale, e il problema si aggraverà in futuro per ragioni anagrafiche. Ma sotto pressione è soprattutto il settore delle mammografie, particolarmente delicato”. La soluzione consiste nel separare il momento dell’esecuzione materiale della mammografia da quello della diagnosi e refertazione, affidando il primo al tecnico di radiologia e il secondo al radiologo esperto, che può anche trovarsi fisicamente a centinaia di chilometri di distanza. Sul piano tecnologico, richiede lo sviluppo di una tecnologia accessibile a tutti e poco costosa per la digitalizzazione delle radiografie e l’utilizzo delle reti di trasmissione dati (internet) per l’invio a centri di diagnosi. Ed è qui che si inserisce la proposta della partnership Dimex Europe-nano Imaging. Ma che senso ha ricorrere a un sistema di digitalizzazione vista la disponibilità di apparecchiature radiologiche digitali? “Sarei più prudente a valutare l’effettiva diffusione di dispositivi digitali nell’ambito radiologico” risponde Lombardi. Il loro costo è ancora troppo elevato e non credo che la maggioranza di ospedali e centri diagnostici – soprattutto pubblici – possano permettersi l’acquisto. Le stesse Ge, Siemens, Philips dichiarano che ancora oggi le macchine analogiche rappresentano oltre il 60% della produzione. Comunque, a livello mondiale, i mammografi analogici sono oltre 50. 000: vecchi o nuovi che siano, sono perfettamente funzionanti e – secondo molti radiologi –addirittura migliori dei dispositivi digitali. Con la nostra iniziativa, pertanto, vogliamo garantire un up-grading tecnologico per i dispositivi analogici ancora utilizzati a livello mondiale, prolungando il loro utilizzo nel tempo e, soprattutto, riducendo i costi di investimento”. “In sintesi” conclude Lombardi “vogliamo muovere le immagini, non le persone, e far sì che le competenze di eccellenza siano rese disponibili al numero più vasto di pazienti possibile”. La tecnica - Un’innovazione italiana - Dicomnow è un dispositivo per la digitalizzazione di radiografie convenzionali. Affiancandosi alle macchine analogiche già esistenti, che rappresentano, a livello mondiale, ancora oltre il 70% dei dispositivi in uso, Dicomnow garantisce un up-grading tecnologico riuscendo a prolungare il loro utilizzo nel tempo e a ridurre perciò i costi di investimento. Brevetto svizzero, invenzione e tecnologia italiana, digitiser non presenta i problemi correlati agli scanner tradizionali, come i tempi di acquisizione di immagini e/o di testi, il flashing, con tutti i conseguenti problemi ergonomici, l’usura delle parti meccaniche. Si tratta piuttosto di un sistema di acquisizione istantanea di immagini che si contraddistingue per qualità, semplicità, velocità, ergonomia, affidabilità e sicurezza. La principale caratteristica di questa apparecchiatura è il ricorso a un sensore Ccd, assistito da un particolare obiettivo e da un sistema di specchi, grazie ai quali è possibile ottenere l´acquisizione uniforme di una immagine in tempo reale, da qualsiasi tipo di supporto, senza la necessità di movimenti meccanici e di rilevamenti parziali da assemblare successivamente. Dicomnow dispone anche di una grande capacità di compressione dei file così da permettere la trasmissione in rete senza perdita di dati, aprendo così un nuovo orizzonte un ai sistemi di telemedicina. Ma le potenzialità del dispositivo ne rendono possibile l’utilizzo anche in altri campi, quali il commerciale, assicurando l’acquisizione, gestione e archiviazione di ordini scritti, il tracking postale, semplificando la decodifica codici a barre con inchiostri speciali, e, in generale, in tutti i processi di work flow. .  
   
 

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