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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Ottobre 2008
 
   
  MINORI E RESPONSABILITA’ FAMILIARI, SEMINARIO A PERUGIA STUFARA:”POLITICHE PER MINORI AL CENTRO DEL NUOVO PIANO SOCIALE”

 
   
  Perugia, 16 ottobre 2008 – Definire il livello essenziale dei servizi per in minori in Umbria, assegnare alla Regione un ruolo di regia per permettere l’integrazione tra i servizi e le politiche, puntare sulla riqualificazione e la formazione degli operatori. Sono questi per l’assessore regionale alle politiche sociali, Damiano Stufara, i punti fondamentali sui quali la Regione Umbria lavora per garantire la qualità dei servizi per i minori e le famiglie. L’argomento è stato al centro di un seminario che si è svolto ieri a Perugia al quale, oltre all’assessore Stufara, sono intervenuti esperti in politiche per l’infanzia e rappresentanti della Regione Umbria e dei Comuni. “Tutta l’area relativa ai minori – ha detto Stufara – nel nuovo Piano sociale occupa una posizione di primo piano considerando che, per quanto riguarda i servizi, siamo partiti dall’analisi di una situazione di buon livello che però, necessita d’interventi innovativi. Alla base del nostro lavoro – ha precisato l’assessore – c’è l’esigenza di definire i livelli essenziali che nel nuovo Piano saranno codificati. Va sottolineato che mentre la Regione punta a potenziare i servizi per i minori e la loro qualità, il Governo riduce le risorse per il sociale. A proposito, nei prossimi giorni organizzeremo degli incontri con i Comuni, i sindacati e tutti i rappresentanti del Terzo settore, per confrontarci e diffondere informazioni sulle politiche del Governo e sulle difficoltà che in futuro dovremo affrontare”. Durante l’incontro sono stati presentati gli assi strategici di indirizzo delle politiche, dei servizi e degli interventi per l’infanzia e l’adolescenza che si muovono su tre direttrici: promozione, protezione sociale e tutela giuridica, sostegno alle responsabilità degli adulti. Ogni asse è suddiviso in contenuti, obiettivi e linee d’intervento che forniscono indicazioni utili anche in relazione alle problematicità che emergono nella società e sulla base delle criticità individuate dall’analisi della mappatura dei servizi presenti sul territorio. Scheda Rilevazione Servizi In Umbria La diffusione dei servizi e degli interventi per l’infanzia e l’adolescenza in Umbria è molto diversificata: ci sono alcuni servizi sparsi sul territorio in modo uniforme e ampio, mentre altri sono poco presenti in generale e attivi solo in qualche territorio. La ricognizione è stata effettuata nei mesi di maggio e giugno 2008 ed ha coinvolto 92, a rispondere sono stati in 80. Servizi socio - educativi per la prima infanzia: Il dato generale che emerge dalle informazioni raccolte è che, con oltre 6 mila500 posti, il sistema integrato dei servizi socio-educativi per la prima infanzia in Umbria copre oltre il 28 per cento della popolazione fino a 3 anni. I nidi sono presenti in circa la metà dei Comuni che hanno risposto (39 su 80) ed hanno una forte tradizione nell’ente pubblico come in realtà private (sono 78 le strutture gestite da soggetti privati e altre 34 a titolarità pubblica, ma a gestione “indiretta” o “mista”). Al 1 gennaio 2008 i posti per bambini da 0 a 3 anni erano oltre 4mila 500 con più di mille100 operatori impegnati nei servizi. Per numero di strutture la seconda tipologia dei servizi socio-educativi per la prima infanzia è quella delle Sezioni integrate tra nido e scuole di infanzia(39), dove si coglie una prevalenza delle strutture private e si conferma un significativo numero di operatori (131 per 509 posti). Per numero di posti invece, dopo i Nidi di infanzia si collocano i Centri ricreativi (17 servizi per 529 posti) a gestione prevalentemente privata o indiretta. Con almeno 10 servizi presenti si segnalano: gli Spazi gioco (27 unità operative per 294 posti), i Centri per bambine e bambini (19 strutture per 245 posti), i Centri per bambini, bambine e famiglie (10 strutture per 222 posti). Poco diffusi invece i Servizi di sostegno alle funzioni genitoriali (8 in tutto) e praticamente inesistenti (un solo caso) i nidi o micronidi aziendali e interaziendali. Servizi per il diritto allo studio: il trasporto scolastico è presente nella quasi totalità dei Comuni rispondenti (79 su 80) seguito con valori analoghi dalla mensa scolastica (77 Comuni) e dal contributo per l’acquisto di libri e borse di studio (71). Indicativo anche il dato riferito all’inserimento scolastico di bambini con problemi psicofisici per i quali i servizi e gli interventi in favore del diritto alla studio sono omogenei su tutto il territorio. Quasi il 44 per cento dei Comuni ha attivato centri ricreativi e di aggregazione sociale per il tempo libero, con ben 100 servizi e posti per quasi 3mila300 bambini. Questi Centri trovano spesso continuità con l’animazione estiva del tempo libero organizzata dal 70per cento dei Comuni, in 80 realtà. In estate si aggiungono 18 comuni che organizzano soggiorni estivi. Indicativa anche la presenza di oratori in 28 comuni, mentre i cosiddetti Centri e iniziative giovani sono attivati da 19 Comuni e si sviluppano in 27 strutture prevalentemente affidate a soggetti del privato sociale. Strutture/servizi a ciclo semiresidenziale e residenziale sono gli unici servizi (oltre a quelli dedicati alla prima infanzia) che in Umbria sono regolati da uno specifico atto che ne individua i requisiti strutturali, organizzativi e funzionali per autorizzarne l’apertura (Regolamento Regionale n. 8 del 19/12/05). I numeri di questi servizi sono abbastanza piccoli: in totale sono state rilevate 41 strutture per un totale di 247 posti di cui 15 comunità educative (in 7 comuni) e 8 Comunità familiari/Case famiglia (in 7 comuni), 6 comunità diurne (in 5 comuni), 5 Comunità bambini con genitore, 4 gruppi appartamento e 3 Comunità di pronta accoglienza. Gli operatori occupati sono 230. Le strutture residenziali e semiresidenziali destinate a minori disabili sono in fase di sviluppo: 14 centri diurni rilevati in 8 comuni e solo 2 i centri residenziali. Affido e adozione: le unità operative o “servizi” dedicati all’affidamento familiare e all’adozione sono presenti tra il 40 per cento ed il 45 per cento dei Comuni che hanno risposto alla rilevazione. Per quanto riguarda il servizio domiciliare l’assistenza è attivata da 57 degli 80 comuni che hanno risposto alla scheda e che indicano 108 strutture operative. Nel settore della “tutela” i servizi relativi al maltrattamento e l’abuso all’infanzia e quelli collegati all’attività della magistratura minorile sono nel 50 per cento dei Comuni. Gli interventi di contrasto al maltrattamento e all’abuso sono attivati in 29 comuni sugli 80 che hanno risposto. Sono 21 i Comuni che hanno affermato di aver attivato 22 “Informagiovani” prevalentemente a gestione indiretta anche se il numero di operatori impiegati non appare sempre congruo. In Umbria sono presenti anche 8 Comuni che hanno attivato Centri di documentazione (“Centri per la raccolta, la catalogazione e la consultazione di materiale orientato alla conoscenza del mondo minorile”). I servizi e gli interventi destinati ai minorenni stranieri sono presenti in più della metà (45 su 80) dei Comuni dove sono attivati 69 strutture/servizi diffusi abbastanza uniformemente su tutto il territorio regionale. Il fatto che la maggior parte di questi servizi sia a gestione indiretta (36) o mista (17) può essere un indicatore della presenza di servizi di mediazione culturale e di attività solo in parte “istituzionali”. .  
   
 

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