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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Ottobre 2008
 
   
  MUSEI: COME SCRIVERE PER FARSI CAPIRE. E NON STUFARE SE NE PARLA AL CENTRO AFFARI E CONVEGNI DI AREZZO PROLUSIONE DEL PRESIDENTE EMERITO DELLA CRUSCA, FRANCESCO SABATINI

 
   
  Firenze, 16 ottobre 2008 - Come scrivono i musei per raccontare ai visitatori ciò che nei musei è esposto? Scrivono per farsi capire o finiscono per stufare, ostacolare la comprensione, allontanare il pubblico? Perché gli apparati museali sono spesso così noiosi, lunghi, grigi, poco attraenti e raramente sono letti? E´ meglio, per un museo, presentarsi senza parole? Quali strategie comunicative seguire per dare maggiore appeal ai musei? Si parla di questo in un convegno (“La parola scritta nel museo. Lingua, accesso, democrazia”) organizzato ad Arezzo dal settore Musei della Regione Toscana (ore 10-18 di venerdì 17 ottobre al Centro Affari e Convegni). Dopo gli interventi iniziali dell´assessore regionale Paolo Cocchi e del Direttore per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana Mario Lolli Ghetti, la prolusione è affidata a Francesco Sabatini, presidente emerito dell´Accademia della ! Crusca, che fornirà un quadro sullo stato della nostra ! lingua, cioè del modo in cui gli italiani la parlano e la comprendono. Una dozzina le relazioni, con la presentazione di esperienze in casi concreti. Fra questi - raccontata da Fabrizio Franceschini, Daniela Pietragalla, Cristina Del Fiorentino dell´Università di Pisa - l´esperienza di comunicazione avvenuta nella Certosa di Calci (Pisa), con una riprogettazione degli strumenti informativi rivolti, in particolare, alla sezione dedicata ai dinosauri: paleontologi e linguisti si sono confrontati, anche via web, e sono usciti oltre 20 nuovi pannelli con descrizioni complete ma leggibili dei grandi rettili vissuti nel Mesozoico. Qualche segreto per una comunicazione chiara, efficace, capace di farsi capire dagli italiani anche nei musei: comporre frasi brevi, con poche subordinate; preferire i verbi attivi ai passivi; privilegiare un tono informale rispetto a quello paludato della letteratura scientifica; evitare termini settoriali e specialistici; tradurre i c! oncetti astratti in immagini concrete. Nella sessione “poster” del convegno sono esposti materiali comunicativi di 30 musei toscani (e non solo) con la dimostrazione pratica di come viene affrontato il nodo della parola scritta: si va, per fare qualche esempio, dal museo botanico pisano al Leonardiano di Vinci, dal museo della marineria (Viareggio) al museo di arte sacra (Buonconvento), dal museo della Scienza (Milano) al museo della bilancia di Campogalliano, dalla casa della memoria (Siena, all´ecomuseo della gente dell´Appennino Pistoiese (Rivoreta). All´appuntamento annuale, che quest´anno coincide con il Salone dei servizi museali, partecipano direttori di musei e addetti ai lavori, compresi linguisti e grafici. Obiettivo comune: studiare una strategia comune e vincente affinché pannelli, brochure, tabelle, citazioni, testi esplicativi siano scritti per farsi capire. .  
   
 

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