|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 20 Ottobre 2008 |
|
|
  |
|
|
LA SCUOLA PIACENTINA È IN BUONA SALUTE LO DICE IL RAPPORTO REGIONALE 2008 SUL SISTEMA EDUCATIVO.
|
|
|
 |
|
|
Piacenza, 20 ottobre 2008 - Quantità, qualità e equità, sono questi i tre principali punti toccati rapporto regionale 2008 sul sistema educativo, presentato questa mattina nella sala consiglio della Provincia alla presenza dell´assessore provinciale al Sistema Scolastico e Formativo, Fernando Tribi, del direttore generale dell´ufficio scolastico regionale, Luigi Catalano, e di Giancarlo Cerini, curatore del rapporto. E i numeri contenuti nella ricerca parlano di una scuola regionale, e dunque anche piacentina, in buona salute, con numerosi punti di forza, ma anche alcune criticità. Presentati dal curatore del rapporto, Giancarlo Cerini, i dati mettono l´accento su alcune situazioni che ormai non possono più essere ignorate, ma vanno studiate e utilizzate come risorse. In particolare, fa riflettere il dato sulla presenza nelle scuole di bambini di altre culture, a Piacenza il 14,9%, ovvero la percentuale più alta in Regione. “Un fattore che non deve spaventare – ha ribadito Cerini -, perché il valore medio della Svizzera è del 30%. Dunque, se per gli elvetici non rappresenta un problema, non vedo perché lo dovrebbe essere da noi”. E non a caso, infatti, dal rapporto emerge che la scuola emiliano-romagnola ha scelto la strada dell´inclusione, non solo per quanto riguarda l´immigrazione, ma anche sul tema della disabilità e della universalità delle leve di età. Il sistema educativo di istruzione e formazione continua infatti a crescere, ci sono alti livelli di scolarizzazione, come rivelano i tassi di passaggio dalle scuole medie alle superiori (97-98%). Per questo si pone il problema della qualità dell´offerta. Anche in questo caso, dal rapporto emerge che l´Emilia Romagna è una società che storicamente ha fatto investimenti sull´istruzione, registrando – ad esempio – un livello elevato di servizi prima infanzia (27%), assai vicino al benchmark europeo (33%). Per non parlare del tempo pieno delle scuole elementari, sfruttato dal 48,9% a Piacenza, rispetto al dato regionale del 43,8% e al dato nazionale del 25%. Dato che però tende ad abbassarsi con il passaggio alla scuola media, dove si registra l´adesione del 32,7% dei ragazzi. Nel complesso, dunque, si ha un giudizio positivo dell´istruzione elementare, dell´integrazione dei sistemi di istruzione e formazione e della propensione a sfruttare le molteplici opportunità educative offerte dal territorio. Un altro punto di forza è individuato nel dialogo tra mondo della scuola e quello delle imprese, nella propensione all´innovazione e alla ricerca, ed infine al sostegno di una rete capillare di centri risorse e servizi (nel campo dell´handicap, dell´integrazione multiculturale, dell´educazione ambientale, etc. ). Tra i fattori di criticità, la crisi nei risultati scolastici che si manifesta già nella scuola dell´obbligo (in particolare della scuola media) e l´emergere di un disagio “sottile”, testimoniato dal fenomeno dei debiti scolastici, oltre ad una forte stratificazione sociale nelle scelte tra i diversi indirizzi della scuola secondaria superiore. A lodare il lavoro svolto attraverso il rapporto è intervenuto, in apertura dei lavori, l´assessore Tribi. “Ho apprezzato che il rapporto si sia focalizzato sul sistema educativo nel suo complesso – ha detto -, utilizzando la scelta innovativa dei focus territoriali. Ciò che emerge è una scuola accogliente e solida, ma anche di qualità, consapevole dei propri problemi e dei risultati finora raggiunti. Il merito di questo va a tutti coloro che lavorano per questo, gli enti locali, le istituzioni scolastiche, gli enti di formazione e l´università”. Luigi Catalano ha quindi spronato il mondo della scuola a “potenziare i rapporti e le intese, perché la ricerca di nuove soluzioni che mirano al successo formativo è ormai nel dna della scuola emiliano-romagnola”. Dal canto suo, il curatore del rapporto, ha posto l´attenzione sul tema dell´integrazione, definendo “Piacenza un laboratorio a cielo aperto”. A seguire, sono giunti interventi dal mondo della scuola e non solo. Il preside Gianpaolo Binelli ha voluto porre nuovamente l´accento sul tema dell´autonomia scolastica come risorsa e dell´integrazione, mentre il sindaco di Travo, Albino Cassinari, ha manifestato preoccupazione per i tagli previsti alle scuole di montagna. Discorso ripreso anche da Raffaella Morsia, Cgil Scuola, che ha ribadito come “la spesa per l´istruzione in Italia non è fuori controllo, ma anzi è diminuita rispetto al Pil, perché nel nostro Paese si spende il 9,3% rispetto al 13 degli altri stati”. Preoccupazione per la “riforma Gelmini” è stata espressa anche dall´assessore agli Affari Generali del Comune di Nibbiano, Giovanni Dotti, e dal vicesindaco di Alseno, Rosario Milano, mentre il dirigente del Csa Armando Acri ha sottolineato come “non si può fare una riforma ogni tre o quattro anni, per essere veramente valida deve essere sperimentata. La scuola deve anche essere in grado di recepire gli alunni che vengono dall´estero, che non sono un problema ma una ricchezza”. . . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|