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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Ottobre 2008
 
   
  ABI, FUORI DALLA CRISI CON ‘SOLUZIONE EUROPEA’ E REGOLE ARMONIZZATE I LIMITI DELL’ATTUALE ASSETTO DELLA VIGILANZA BANCARIA AL CENTRO DEL DIBATTITO INTERNAZIONALE. NECESSARIO UNIFORMARE LE REGOLE E RIPENSARNE L’ARCHITETTURA EUROPEA PER LA COMPLETA INTEGRAZIONE DEL MERCATO FINANZIARIO.

 
   
   Roma, 20 ottobre 2008 - La parola d’ordine è andare oltre le strutture di vigilanza su base nazionale e proporre la revisione degli accordi in tema di gestione e soluzione delle crisi transfrontaliere. La crisi finanziaria ha fatto emergere l’inadeguatezza degli attuali accordi per la gestione delle crisi transfrontaliere e ha dato un’ulteriore accelerazione al processo di riforma della vigilanza europea per venire incontro alle esigenze del mercato unico europeo dei servizi finanziari. Diversi i settori su cui intervenire, tra i principali: garantire la circolazione delle informazioni di vigilanza prudenziale, al momento raccolte ancora su base nazionale; ‘rimuovere’ le applicazioni discrezionali della normativa comunitaria di riferimento, la Crd-capital Requirements Directive, operate dai singoli Stati membri; uniformare gli schemi di reportistica di vigilanza favorendo l’utilizzo degli Ias/ifrs come unico linguaggio finanziario. Il punto su questi temi è stato fatto oggi a Roma, nel corso del convegno organizzato dall’Abi sul tema “La riforma dell’architettura di vigilanza europea – Opportunità e rischi nell’ottica del mercato unico dei servizi finanziari”. L’incontro ha permesso di approfondire gli aspetti politici, giuridici ed economici della riforma della vigilanza europea coinvolgendo direttamente esponenti delle Autorità di vigilanza, del Parlamento europeo, del Consiglio e del mondo accademico. “Le proposte per rafforzare la vigilanza dei gruppi transfrontalieri - ha commentato il Vice Presidente dell’Abi e Presidente di Dexia Crediop, Mario Sarcinelli, aprendo il convegno - trovano limite nel regime di responsabilità nazionale a cui sono soggette le autorità di vigilanza; questi aspetti hanno una connotazione politica e i recenti avvenimenti internazionali ce ne offrono ampia conferma. L’antico dilemma - ha aggiunto Sarcinelli - tra un’integrata supervisione bancaria europea ed una affidata a decine di enti nazionali alla ricerca di un efficace coordinamento si pone ancora una volta, con la drammaticità che stiamo vivendo in questi giorni. Apriva gli animi alla speranza la proposta conclusione del vertice Ue di ieri in cui si sottolineava la necessita’ di rafforzare la supervisione sui mercati in vista di un sistema coordinato di vigilanza a livello europeo. Il comunicato approvato ha reso più fievole quella speranza”. Fuori quindi dalla crisi con una ‘soluzione europea’ e regole di vigilanza armonizzate. Scopo della riforma è rafforzare la cooperazione tra autorità di vigilanza nazionali attraverso la creazione di Collegi dei Supervisori (Cos) per la vigilanza dei gruppi cross-border, come suggerito anche dal Financial Stability Forum (Fsf) nelle sue raccomandazioni. Una riforma, questa, complementare al Memorandum of Understanding firmato recentemente dagli Stati membri, che prevede accordi tra i Ministri delle finanze e i responsabili delle Banche Centrali per la costituzione di appositi comitati per la salvaguardia della stabilità in caso di crisi. Uno strumento che avrebbe maggiore efficacia se i Collegi dei Supervisori, su cui fa perno, avessero un maggiore enforcement decisionale in caso di disaccordo. L’associazione bancaria italiana, a tal proposito, ha ribadito, anche in contesti internazionali, l’esigenza di un rafforzamento della struttura decisionale all’interno dei Collegi dei Supervisori. Per essere efficaci, i Cos devono prevedere un ruolo determinante dell’Autorità di Vigilanza del paese di origine e un corpus di regole armonizzato; solo in questo modo sarà possibile assicurare un efficace ed efficiente scambio di informazioni e favorire il necessario coordinamento in caso di crisi. In merito, la Commissione europea ha pubblicato lo scorso 1° ottobre la proposta di modifica della Crd con cui intende introdurre l’organo dei Collegi dei Supervisori per la vigilanza dei gruppi bancari transfrontalieri e regolamentare lo scambio di informazioni tra Autorità di vigilanza, Banche Centrali e Ministeri finanziari degli Stati membri. Una maggiore coordinamento tra Autorità monetarie e di vigilanza rappresenta un elemento chiave nella gestione delle crisi internazionali anche perché crea condizioni di parità competitiva nel mercato unico europeo. La proposta di direttiva di modifica della Commissione avrà l’approvazione del Consiglio e del Parlamento europeo entro aprile 2009 e rappresenta un’importante opportunità per superare l’attuale sistema di vigilanza frammentata. .  
   
 

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