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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Ottobre 2008
 
   
  PEREQUAZIONE COMMERCIALE PER RIVITALIZZARE I CENTRI STORICI VENETI

 
   
  Vicenza 20 ottobre 2008 - “Perequazione commerciale”, potrebbe essere questo una strada per rivitalizzare i centri urbani, contrastando l’esodo dei negozi cittadini verso i vari centri commerciali e outlet. La proposta fatta propria dall’assessore all’urbanistica e politiche del territorio della Regione del Veneto, Renzo Marangon, è stata avanzata nel corso del convegno “Commercio e governo del territorio” tenutosi ieri a Vicenza per iniziativa della locale Confcommercio. L’incontro, al quale sono intervenuti oltre all’assessore regionale anche il presidente della Confcommercio, Sergio Rebecca e il presidente della Provincia, Attilio Schneck ha affrontato alcuni aspetti legati alla relazione tra il commercio e la pianificazione territoriale e in particolare le principali criticità, che vanno dalla rivitalizzazione dei centri storici, alla progettualità viabilistica e alle opportunità di sviluppo per il commercio. “Si tratta – ha precisato Marangon – di una proposta stimolante, che verificherò se applicabile e che potrebbe prevedere l’obbligatorietà, per ogni attività che apre un punto vendita in un centro commerciale, di aprire una propria vetrina anche in centro storico. Questo – ha proseguito- oltre ad essere una forma di pubblicità, potrebbe consentire ai centri storici stessi di rivitalizzarsi”. Aprendo il suo intervento l’assessore Marangon ha voluto ricordare che il Veneto, negli ultimi anni, ha vissuto uno sviluppo consistente , anche in termini demografici e più di altre regioni ha utilizzato ampie porzioni del proprio territorio. Uno sviluppo, che in una logica di campanile, ha visto il moltiplicarsi e sovrapporsi di capannoni, aree commerciali e direzionali, che in non pochi casi hanno degradato l’ambiente. A questa situazione la Regione è intervenuta approvando una legge urbanistica, che ridefinisce le logiche di programmazione, prevedendo la possibilità per i comuni di programmare tra loro, in una logica di omogeneità territoriale e non più solo nei limiti amministrativi. “E’ una rivoluzione- ha concluso- che darà maggiore competitività alle realtà locali ricucendo tra loro gli spazi abitativi e consentendo soprattutto uno sviluppo sostenibile. ” .  
   
 

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