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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Ottobre 2008
 
   
  IN PROVINCIA DI ROVIGO PROGETTO PILOTA CONTRO VIOLENZA E CONFLITTUALITA’ A SCUOLA

 
   
  Rovigo, 21 ottobre 2008 - Un progetto pilota a livello nazionale rivolto alle scuole medie e superiori, con l’obiettivo di prevenire e ridurre i comportamenti a rischio e violenti nei ragazzi e le conflittualità dovute alla multiculturalità della nostra società, attraverso l’utilizzazione di uno strumento innovativo: l’Intelligenza Emotiva. L’iniziativa è stata presentata oggi a Rovigo dall’assessore regionale alle pari opportunità e ai diritti umani Isi Coppola, dall’assessore provinciale Laura Negri e dal Questore di Rovigo Amalia Di Ruocco. Era presente anche la coordinatrice del progetto Federica Pescadin. L’intelligenza Emotiva è la capacità di gestire le emozioni in maniera efficace e produttiva, creando rapporti interpersonali di qualità, basati sul rispetto reciproco e sulla cooperazione. E’ un campo di ricerca recente ma – come ha sottolineato l’assessore Coppola- rappresenta una “rivoluzione copernicana nell’approccio con i giovani che punta a prevenire i comportamenti a rischio grazie al controllo delle proprie emozioni. Fenomeni come il bullismo o altre forme di comportamenti deviati nascondono infatti per la maggior parte dei casi una incapacità relazionale. Il progetto pilota di Rovigo prevede la realizzazione di un percorso formativo di sviluppo dell’Intelligenza Emotiva, sia per il personale docente sia per gli studenti delle scuole superiori della provincia. E’ stato finanziato dalla Regione nell’ambito delle azioni 2008 per la promozione delle pari opportunità. L’iniziativa è nata nell’ambito di un progetto di “educazione alla legalità” promosso dalla Questura di Rovigo in collaborazione con l’assessorato all’istruzione della Provincia e prevede un percorso formativo indirizzato nella prima fase al personale docente e in una seconda fase agli studenti, finalizzato alla misurazione, all’allenamento e allo sviluppo delle competenze emotive, relazionali e sociali che costituiscono l’Intelligenza Emotiva. In tal modo si vuole favorire le integrazioni di genere (età, sesso, religione, etnia), la promozione dei diritti umani e della cultura delle pari opportunità imparando a gestire in maniera “intelligente” gli impulsi emozionali. Un progetto educativo, quindi – ha concluso l’assessore Coppola -che può contribuire a contrastare comportamenti negativi, favorendo la crescita di adulti più responsabili e coscienti. .  
   
 

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