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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Ottobre 2008
 
   
  SAHARAWI, IL PRESIDENTE ERRANI INAUGURA IL CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DI RABOUNI, INTITOLATO AL SINDACALISTA DELLA CGIL DI RAVENNA SAURO MANTELLINI. DUE NUOVI PROGETTI COFINANZIATI DALLA REGIONE

 
   
   Bologna, 22 ottobre 2008 – Due laboratori, completi di macchine e attrezzature. Un magazzino, le aule per le lezioni, il dormitorio, la cucina, i servizi igienici e la corrente elettrica. Un vero e proprio Centro di formazione professionale a Rabouni, nel Sahara occidentale, che il presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani ha inaugurato ieri, durante la sua missione in Algeria e nei campi profughi Saharawi. Il Centro – intitolato al sindacalista della Cgil di Ravenna Sauro Mantellini, recentemente scomparso – fungerà da ”incubatore” per favorire la nascita di imprese e attività gestite direttamente da giovani, donne in particolare. L’obiettivo è preparare, con personale italiano specializzato, nuovi formatori tra i giovani Saharawi, attraverso due progetti cofinanziati dalla Regione. Il primo prevede l’allestimento di un laboratorio per il cucito e la confezione di abiti, il secondo la creazione di una microimpresa per lo sviluppo del turismo responsabile nei campi Saharawi. Numerosi i partner dei progetti, tra cui Auser volontariato Emilia-romagna (capofila), Cgil (nazionale, Emilia-romagna e Ravenna), Fillea e Nexus Emilia-romagna. Nel corso della missione Errani ha incontrato l’ambasciatore italiano in Algeria Giampaolo Cantini per alcuni approfondimenti sulle tematiche politiche e umanitarie che riguardano il popolo Saharawi. Seconda tappa i campi profughi di Tindouf, con il Congresso nazionale dei sindacati Saharawi; dopo la visita ai progetti realizzati in questi anni dai componenti del Tavolo Paese regionale, oggi Errani partecipa all’intitolazione del Centro di formazione professionale di Rabouni alla memoria di Mantellini, e incontra ministri del governo Saharawi e il presidente Mohamed Abdelaziz. La missione è un’occasione per consolidare ulteriormente l’amicizia e gli ambiti di collaborazione tra la comunità emiliano-romagnola e il popolo Saharawi. Saharawi, l’impegno della Regione Emilia-romagna Un mare di sabbia e roccia, dove d´estate la temperatura raggiunge i 60° e d´inverno va sotto zero, dove l´acqua dei pozzi è salata e le condizioni di vita estremamente precarie. E’ l’Hammada, territorio desertico algerino vicino a Tindouf, dove vivono in campi profughi circa 200. 000 persone dal 1975. Ogni anno la Regione cofinanzia progetti destinati ai Saharawi per circa 125. 000 euro (linea di finanziamento “cooperazione internazionale”), cui si aggiungono altri 100. 000 euro dalla Protezione civile regionale. A questi stanziamenti si sommano gli interventi fatti dall’assessorato alle Politiche per la salute per la cura dei piccoli Saharawi. Recentemente è stato siglato un accordo tra Regione e il ministro della Cooperazione Saharawi per consolidare gli interventi nella wilaya (provincia) di Smara in campo socio-sanitario, per attività generatrici di reddito e per le donne. I due nuovi progetti cofinanziati dalla Regione Allestire un nuovo laboratorio di cucito e confezione abiti, e realizzare poi corsi di formazione per due docenti del centro da parte di personale italiano. E’ uno dei due nuovi progetti che verranno ospitati nel Centro di Rabouni. I docenti Saharawi, dopo il percorso formativo, trasmetteranno le competenze acquisite a gruppi di donne che verranno organizzate in modo da attivare piccole imprese. Il secondo progetto prevede invece l’attivazione di un corso per formare personale che andrà a costituire una microimpresa per lo sviluppo del turismo responsabile nei campi Saharawi. Un’occasione per fare del turismo uno strumento in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla storia dei Saharawi, rafforzare e divulgare il patrimonio culturale del popolo del deserto, sviluppare il settore dell’artigianato e, naturalmente, creare occasioni di lavoro per i giovani. .  
   
 

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