Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Ottobre 2008
 
   
  UNO STUDIO GETTA NUOVA LUCE SULLA MOBILITÀ OCCUPAZIONALE IN EUROPA

 
   
  Bruxelles, 22 ottobre 2008 - Uno studio finanziato dall´Ue sulla mobilità occupazionale in Europa rivela un quadro complesso, in cui poche persone sono disposte a spostarsi dalla loro regione d´origine, anche se molti sono disposti a fare i pendolari su lunghe distanze e fare regolarmente viaggi di lavoro per soddisfare le esigenze di mobilità del mercato del lavoro odierno. La ricerca riferisce inoltre le difficoltà che molti genitori, soprattutto madri, hanno a conciliare la mobilità occupazionale con la vita familiare, e sottolinea il fatto che per molti la mobilità non è una scelta ma l´unico modo di guadagnarsi da vivere. Lo studio è stato condotto nel quadro del progetto "Mobilità occupazionale e vita familiare", finanziato nell´ambito dell´area tematica "Cittadini e governo nella società dell´informazione" del Sesto programma quadro (6° Pq). I risultati finali del progetto sono stati presentati in occasione di un evento al Parlamento Europeo a Bruxelles, in Belgio, il 17 ottobre. I partner del progetto hanno intervistato oltre 7000 persone in età lavorativa in 6 paesi europei, ponendo domande sulle loro opinioni circa la mobilità occupazionale e le loro esperienze, e sull´impatto che essa ha sulla loro carriera e sulla vita familiare e sociale, nonché sul benessere personale. Gli scienziati hanno esaminato tutta la gamma di mobilità, da spostamenti a lungo termine in un´altra regione o paese, ai viaggi d´affari e alla pendolarità giornaliera o settimanale. Circa la metà degli intervistati erano in mobilità al momento, in una forma o nell´altra, o lo erano stati in passato. La forma più comune di mobilità si è rivelata la pendolarità su lunghe distanze, con il 41% degli intervistati in mobilità che passano almeno due ore al giorno in viaggio per andare e tornare dal lavoro. Un altro 29% ha detto di passare più di 60 notti fuori casa ogni anno per motivi di lavoro; questo gruppo comprende persone che vanno in viaggi di lavoro, pendolari del fine settimana e lavoratori stagionali. Solo il 14% si era trasferito in un´altra regione del loro paese per motivi di lavoro, mentre il 3% aveva lavorato all´estero temporaneamente e il 2% era emigrato. I ricercatori hanno inoltre rivelato che la mobilità non è distribuita uniformemente in tutta la popolazione: i laureati hanno più probabilità di mobilità rispetto agli altri; i giovani sono più mobili degli altri lavoratori; e gli uomini sono più propensi a spostarsi rispetto alle donne. Inoltre, mentre i giovani e le persone che hanno un´istruzione universitaria preferiscono trasferirsi, i lavoratori più anziani e i non laureati tendono a preferire la pendolarità. Un risultato molto interessante dello studio riguarda l´impatto della condizione di genitore sulla mobilità. In breve, la mobilità sembra convalidare i ruoli tradizionali all´interno della coppia; quando un padre è in mobilità, la madre tende ad assumersi quasi completamente i lavori di casa e la cura dei bambini. Le madri sono molto raramente mobili, e le donne senza figli che sono in mobilità tendono a rimanere senza figli. I ricercatori fanno notare che queste scoperte pongono una serie di dilemmi per i responsabili delle politiche. "Innanzitutto, la mobilità occupazionale è normalmente difficile da conciliare con la condizione di genitore attivo," ha detto il Coordinatore del progetto, il professor Norbert Schneider dell´Università Joahnnes Gutenberg di Mainz, in Germania. "Aumentare la mobilità potrebbe scoraggiare le donne dal crearsi una famiglia. " Oltre a questo, il fatto che la mobilità spinga le coppie verso i ruoli tradizionali mette la mobilità in conflitto con l´uguaglianza tra i sessi. "I responsabili delle politiche devono ridurre queste conseguenze negative della mobilità," ha affermato il professor Schneider. Per molte persone, la mobilità è un´esperienza molto positiva; però, per circa un quinto dei lavoratori in mobilità, non è una scelta, ma l´unico modo per guadagnarsi da vivere. Questi lavoratori tendono ad essere meno soddisfatti della loro esperienza di mobilità. Per di più, queste persone hanno meno probabilità di avere le spese della mobilità (spese di trasferimento e viaggio) pagate dal loro datore di lavoro rispetto alle persone che scelgono la mobilità. "In tempi di crescente richiesta di diventare professionalmente mobili, il mondo della politica e degli affari è chiamato a sviluppare nuove strategie per incoraggiare la mobilità europea e, allo stesso tempo, minimizzare le conseguenze negative di una maggiore mobilità," ha concluso il professor Schneider. Per esempio, i responsabili delle politiche potrebbero migliorare le infrastrutture dei trasporti per ridurre i tempi che i pendolari passano in viaggio, e migliorare l´accesso a strutture che si occupino dei bambini, per rendere più facile ai lavoratori conciliare l´essere genitori con la mobilità occupazionale. Da parte loro, i datori di lavoro potrebbero fare del loro meglio per evitare inutili richieste di mobilità e permettere ai loro impiegati di lavorare con orari più flessibili o di lavorare da casa. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Jobmob-and-famlives. Eu .  
   
 

<<BACK