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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Ottobre 2008
 
   
  DAL MAESTRO UNICO A INTERROMPERE L´UNIVERSITA´ ECCO LE PAURE DEI GENITORI PER LA SCUOLA

 
   
   Firenze, 22 ottobre 2008 - I genitori sono preoccupati e molto, anzi hanno proprio paura. Come Associazione dei genitori abbiamo purtroppo il polso della situazione in tempo reale e abbiamo voluto stilare una sortta di graduatoria delle preoccupazioni delle famiglie. Prima in assoluto è la paura del maestro unico. Perché è universalmente riconosciuto che quando tuo figlio ogni mattina ha mal di stomaco e piange perché ha paura di ´quella´ maestra ti senti lacerare dentro. Sempre più spesso classi intere di genitori ci convocano allarmati per affrontare insieme il clima pesante di ´quella´ classe, e se la situazione in qualche modo viene affrontata e gestita, molto del merito va ai dirigenti scolastici e soprattutto agli altri docenti della classe, che pagano il peggiore scotto della situazione creatasi. Che succede, si chiedono universalmente i genitori, se il maestro diventa uno solo? "Statisticamente -ha detto lapidariamente un babbo- fra due insegnanti almeno uno è bravo, ma se ce n´è uno solo. ". Ci sono persone anziane che ancora hanno i sudori freddi al pensiero dell´antico maestro: le famiglie sanno e non dimenticano. Paure ingiustificate? Forse. Fatto sta che alle paure si replica male. Disquisiscano pure politici e media, ognuno sa cosa pensare. Poi viene la paura che il tempo pieno chiuda e di non avere più dove lasciare i figli. Vuoi mettere la scuola con il suo progetto educativo studiato appositamente per tuo figlio, rispetto a un doposcuola qualsiasi, per quanto buono possa essere? e se poi fosse a pagamento? Ci si preoccupa anche per i contenuti dell´apprendimento: i nostri figli impareranno abbastanza se il tempo-scuola diminuisce? e l´inglese, affidato ai maestri di classe: come faranno i nostri ragazzi a superare l´ostacolo della lingua straniera e a giocarsi a pieno titolo il loro ruolo di cittadini europei? Altra paura è quella di essere strumentalizzati dai docenti: c´è il rischio che il figlio venga penalizzato se la famiglia non partecipa alle manifestazioni anti-Gelmini? E di tutti questi proclami della destra e della sinistra c’è da fidarsi? I genitori vorrebbero affidarsi “a pareri che vadano oltre l’interesse di parte e che aiutino a capire ciò che sta succedendo”, ed è questo che come Associazione di Genitori stiamo cercando di fare. I più avvertiti si fanno carico delle future tensioni sociali. "I nostri figli vivono quotidianamente l´integrazione a scuola. Che succederà, si chiedono, quando l´extracomunitario diverrà un estraneo e perciò un potenziale nemico? A che servono le pubblicità progresso se poi non si opera nella concretezza del quotidiano?". Le tensioni che attraversano trasversalmente le famiglie di superiori e università sono legate alla preoccupazione che i ragazzi non si preparino adeguatamente e non siano competitivi sul mondo del lavoro. Oggi va ad aggiungersi, quale amaro corollario, anche la paura che con le occupazioni si perda troppa scuola e che il taglio delle risorse per il funzionamento dei laboratori renda sempre più teorica e meno efficace preparazione dei nostri studenti. Alle superiori le preoccupazioni principali le hanno i genitori dei licei. "Avrò sbagliato a consigliargli la scuola?" si chiedono angosciati in molti adesso che il mercato del lavoro per i laureati sembra improvvisamente chiudersi. Vera e propria angoscia attanaglia infine le famiglie degli universitari. "Sono tre anni che non andiamo più in ferie per mantenere mio figlio agli studi -testimonia preoccupata una mamma- Se in Parlamento approvano le Fondazioni e le rette passano da millecinquecento a cinque/seimila euro l´anno saremo costretti a fargli interrompere l’università. Non è giusto che debba smettere, si era impegnato tanto e stava riuscendo bene". .  
   
 

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