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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Ottobre 2008
 
   
  A TAVOLA CON GLI ETRUSCHI: UNA GUSTOSA RASSEGNA GASTRONOMICA IN TUSCIA, TERRA DI ETRUSCHI E BUTTERI

 
   
  Sapori autentici, forti e intensi quelli che si possono apprezzare in questo inizio di stagione invernale nella Tuscia, terra in provincia di Viterbo, nel cuore d´Italia che può riservare incantevoli sorprese. Fra il mare del lido di Tarquinia e l’oasi naturalistica Le Saline si trovano i laghi di origine vulcanica di Bolsena e di Vico, i monti Volsini e Cimini, le macchie e i fossi, le innumerevoli pareti di tufo, dove gli Etruschi, scolpendo la roccia, aprirono gli ingressi di un mondo ultraterreno. “Qui rise l´Etrusco, un giorno, coricato, cogli occhi a fior di terra, guardando la marina” (Vincenzo Cardarelli). A questi antichi progenitori, signori di mare e di terra, la Tuscia dedica una gustosa rassegna gastronomica, che, pur ispirandosi agli Etruschi, non dimentica le tradizioni successive della Maremma e dei butteri, abituati ai pasti frugali durante la transumanza del bestiame. Addetti alle mandrie che radunavano e governavano in sella al cavallo maremmano, dopo lunghe giornate di lavoro, assaporavano un pasto unico a base di pane raffermo e un trancio di ventresca oppure una minestra frugale l´”acqua cotta”, composta da pomodori, cicoria, patate, cipolle e funghi ferlenghi , qualche erba per insaporire e pane abbrustolito per dare consistenza. Sono proprio questi i sapori che evocano al meglio il fascino della Maremma viterbese che conserva ancora quell´aspetto di rusticità gentile, tutta diversa dalle proposte turistiche di altri territori. Dalla desolazione precedente le opere di bonifica, si è passati alle preziose testimonianze di macchia mediterranea con vaste coltivazioni di cereali, barbabietole, pomodori, peperoni, frutteti, uliveti e vigneti interrotti qua e là dalle antiche pietre di vecchi casali colonici trasformati in accoglienti agriturismi. Vediamo allora quali sono le proposte che fino a dicembre offrono i ristoranti della Tuscia nell´ambito della rassegna “A tavola con gli Etruschi” . Prima di tutto i cereali naturalmente, frumento orzo e farro conditi con eccellente olio extravergine di oliva, data la capacità agricola di questo popolo. Con questi si compongono ottime zuppe e minestroni che mescolano ingredienti in modo originale come ceci e castagne o legumi e fave fresche. Anche l´allevamento ebbe grande importanza per gli Etruschi come testimonia il campionario di animali raffigurato nelle tombe. La cucina della Tuscia dunque richiama gli alimenti delle origini mescolandolo ai sapori della cucina romana, agli odori della cucina toscana ed umbra. Il piatto che non può mancare in questa rassegna é quello più tradizionale appunto, l´”acqua cotta” sul quale, oltre agli ingredienti poveri, si può aggiungere oggi anche una porzione di pesce che lo fa diventare un perfetto piatto unico. Un altro piatto unico molto più sostanzioso, gustoso e originale é la zuppa con l´agnello, nella quale sono presenti i carciofi e patate, conosciuta come “Giubba e calzoni” per sottolinearne proprio la completezza. Invece la zuppa con il pesce di lago per la quale si utilizzano i pesci del lago di Bolsena non ha nulla da invidiare alle rinomate zuppe di mare del Tirreno. Paste fatte in casa con semplice acqua e farina e vari tipi di gnocchi oltre alle classiche fettuccine condite con sughi saporiti di lepre, di cinghiale e di funghi, sono le protagoniste dei primi piatti. Fra i secondi a base di carne predominano quelli preparati in padella e al tegame, oltre alle carni di agnello cotte al forno e alla brace, quelle di maiale per cucinare la famosa e profumatissima porchetta e, come da tradizione romana, le interiora dei bovini. Tipica del viterbese é poi la “pignattaccia”, uno stufato cotto al forno in un tegame di coccio composto da ritagli di carne interiora di bovino o suino insieme con verdure varie. In questa terra di cacciatori, dominata ancora da grandi selvagge estensioni di Maremma, sottratta solo da pochi anni a paludi e malaria, non può mancare una ricca presenza di selvaggina, soprattutto il cinghiale cucinato in tutti i modi. Profumati e variati tutti i contorni, dagli ottimi carciofi ai broccoli, alle erbe selvatiche, alla cicoria da fare strascinata in padella, alla borragine usata per le frittelle, al miscuglio di erbe varie con cui si compone la saporitissima misticanza, ai funghi porcini. Verdure che, quando sono preparate al tegame, arricchite da cotiche di maiale e salsicce, rappresentano un classico secondo piatto. Tra i formaggi primeggiano quelli fatti con il latte di pecora di varia stagionatura. I dolci sono semplici come questa terra che è rimasta autentica e invitante: ciambelle con l´anice, crostate con la ricotta o marmellata, dolcetti con le nocciole, tozzetti da inzuppare nel vino dolce. E, a proposito di vini, non potranno mancare sulla tavola l’Est!est!est ! di Montefiascone che si accompagna bene con tutti i piatti di pesce di lago e l´Orvieto classico, mentre l´Aleatico di Gradoli è perfetto per concludere il pranzo con il suo aroma dolce e morbido. Questi e eccellenti prodotti, uniti al piacere della convivialità, sono tutti segnali del “buon vivere” che è forse l´offerta turistica più interessante, anche se immateriale, della Tuscia viterbese. Info@visituscia. It . Al di là dei ristoranti che aderiscono alla rassegna “A tavola con gli Etruschi”, ottimi per la cucina autentica sono Re Tarquinio a Tarquinia www. Retarquinio. It , Gradinoro a Tarquinia Lido www. Gradinoro. Com , l´agriturismo Podere Giulio dei fratelli Serafini in località Pian di Spille www. Poderegiulio. It e il nuovo agriturismo con cucina tipica Toscanella a Tuscania www. Agriturismotoscanella. Com .  
   
 

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