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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Ottobre 2008
 
   
  A.MERLONI, LE REGIONI DAL MINISTRO SCAJOLA: NASCE UN GRUPPO DI LAVORO E UN TAVOLO NAZIONALE.

 
   
   Roma, 23 ottobre 2008 - Un gruppo di lavoro per monitorare la situazione creatasi a seguito della crisi della Antonio Merloni; un tavolo nazionale per costruire lŽAccordo di programma tra Governo nazionale e Regioni. Sono i due impegni scaturiti dallŽincontro odierno tra il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, le Regioni Marche, Umbria, Emilia Romagna e le organizzazioni sindacali. Marche e Umbria erano presenti con i presidenti Gian Mario Spacca e Maria Rita Lorenzetti, lŽEmilia-romagna con lŽassessore alle Attivita` Produttive, Duccio Campagnoli. Il gruppo di lavoro si riunira`, allŽoratorio della Carita` di Fabriano, mercoledi` 29 ottobre alle ore 11. 30. E` composto dai rappresentanti dei ministeri dello Sviluppo Economico e Welfare, delle tre Regioni, delle organizzazioni sindacali e dai tre commissari straordinari gia nominati da Scajola (Massimo Confortini, Antonio Rizzi e Silvano Montaldo). Il presidente Spacca, a nome delle Regioni, ha illustrato al ministro i contenuti del progetto speciale per il territorio coinvolto nella crisi della Merloni, che rappresenta il documento base dellŽAccordo di programma proposto al governo. Ha evidenziato i tre punti principali, rappresentati dalla difesa dellŽoccupazione, dallŽattrazione dei nuovi investimenti e dalla diversificazione dellŽeconomia locale. Spacca ha presentato il documento incentrando lŽattenzione sui problemi legati al territorio e alle sue prospettive future. Ha chiesto che, contemporaneamente ai benefici previsti dalla legge Marzano, venga siglato subito lŽAccordo di programma con le Regioni, in quanto Žconsente di attivare gli interventi a difesa dei lavoratori, delle piccole e medie imprese dellŽindotto e dellŽintero distrettoŽ. Scajola ha anche accolto la proposta del presidente Spacca di avviare un confronto con le Regioni per disporre di un quadro complessivo sulla politica industriale e di acceso al credito del governo, nel quadro generale della stagnazione economica in atto e della fibrillazione dei mercati finanziari. (r. P. ) Scheda - A. Merloni, le misure urgenti La Regione Marche, insieme a Umbria e Emilia Romagna, ha consegnato al Ministero un Progetto speciale per il distretto in crisi, al fine di stipulare in tempi brevi un Accordo di Programma che si basa su tre linee fondamentali: difesa del lavoro e dellŽoccupazione sul territorio e riqualificazione professionale; attrazione degli investimenti; rilancio e alla diversificazione dellŽeconomia locale. Il tavolo di lavoro deve essere interministeriale, date le dimensioni della crisi che attanaglia un intero settore e tutto il suo indotto, costituito da fornitori e subfornitori sparsi fra le regioni Marche, Umbria e Emilia Romagna. Per questo, occorre sostenere con forza i livelli occupazionali e il reddito dei lavoratori; salvare lŽalta specializzazione costituita dal vastissimo indotto dellŽAntonio Merloni; attrarre nuovi investimenti di tipo industriale nellŽarea, garantire lŽaccesso al credito alle imprese e accelerare finanziamenti ed incentivi pubblici e statali. In sintesi la proposta progettuale si candida a ottenere i seguenti risultati: tracciare le filiere produttive di settori chiave del Made in Italy (indipendentemente dallŽappartenenza o meno a distretti ŽriconosciutiŽ); elaborare un rating di rischio/potenziale di riconversione alla luce delle dinamiche competitive che interessano le grandi imprese locali; elaborare delle azioni-sistema capaci di rafforzare nel breve le filiere (attraverso lŽimplementazioni di progetti pilota mirati) e nel medio termine creando le condizioni per lŽaggregazione di tali filiere ŽlocaliŽ in filiere ŽlungheŽ di carattere nazionale capaci di candidarsi ala fornitura per gruppi/attori al di fuori dei distretti abituali; implementare azioni di sostegno alla riconversione di dette filiere (nel caso in questione territorio di Marche e Umbria); elaborazione di un modello informatico di comune accessibilita` da parte delle altre regioni Italiane interessate dal fenomeno della conversione delle filiere produttive. Il fine ultimo del progetto e` dare immediata risposta alle esigenze di ŽtenutaŽ dei sistemi produttivi locali coinvolti dalla crisi dei Žmain contractorŽ, attraverso lŽerogazione di azioni e strumenti capaci di Žri-aggregareŽ porzioni qualificate di dette filiere ed orientarle verso nuovi ambiti di domanda, agendo al contempo sulla competitivita` complessiva dei settori merceologici individuati e in logica multi regionale, evitando la perdita di competitivita` ed occupazione anche al di fuori di singoli casi imprenditoriali interessati da crisi produttive. .  
   
 

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