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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Ottobre 2008
 
   
  COLLEGARE PUGLIA E BASILICATA IN UN CIRCUITO VIRTUOSO

 
   
   Potenza, 27 ottobre 2008 - “L’idea di collegare in un circuito virtuoso i Distretti di Puglia e Basilicata è assolutamente valida e richiama quel processo di ‘glocalizzazione’ tanto più necessario quanto più i mercati si allargano, ma è anzitutto necessario sciogliere quei nodi di carattere politico-istituzionale che oggi limitano fortemente i Distretti stessi, togliendo loro identità e certezze nella funzione primaria che li vorrebbe portatori di innovazione culturale, più che espressione di un’agglomerazione di imprese”. E’ quanto ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lamorte, intervenendo nell’ambito del convegno conclusivo del progetto Cooperazione interregionale tra i Distretti agroalimentari di qualità di Puglia e Basilicata organizzato dal Gal Sviluppo Vulture Alto Bradano. “L’opportunità fornita dalla nuova programmazione ci spinge a pensare con una visione più ampia – ha aggiunto Lamorte -. Ragionare in termini di ‘assi’ e ‘corridoi’ con cui per mettere in relazione mercati internazionali e creare le condizioni alle nostre imprese per potervi competere è un percorso irreversibile. Ma, prima di tutto, è necessario mettere a sistema le questioni interne alla nostra regione, quelle della tutela delle qualità e della misurazione dei mercati in base alle quantità. I ritardi nell’elaborazione di strategie 2007-2013 non ci aiutano, in questo senso”. “Tantopiù gli obiettivi sono ambiziosi, come quelli legati al progetto del Gal, tanto più le procedure dovrebbero maggiormente alimentare il confronto, altrimenti la sfida sarà perdente – ha concluso il presidente della Cciaa potentina -. Il sistema camerale rappresenta uno dei punti di valenza istituzionale che dovrebbe essere inserito in questa cornice, ma continuiamo a registrare, ad oggi, più esclusioni che coinvolgimenti. L’auspicio è che si possa presto inaugurare una nuova stagione per determinare, tutti insieme, quelle dinamiche che porterebbero anche i Distretti a crescere e a farsi interpreti reali di una cultura collegiale per affrontare i problemi legati ai diversi comparti”. .  
   
 

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