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Notiziario Marketpress di
Lunedì 27 Ottobre 2008 |
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TEATRO SCIENZA - AL PICCOLO TEATRO STREHLER: DAL 7 AL 9 NOVEMBRE VIAGGIO DI UN MATEMATICO INDIANO A DISAPPEARING NUMBER
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Milano, 27 ottobre 2008 - A Disappearing Number racconta la vita e il mistero di Srinivasa Ramanujan, il “Mozart della matematica”, genio autodidatta vissuto tra Xix e Xx secolo, tra Bangalore e Londra. Lo spettacolo, scritto e diretto da Simon Mc Burney per la compagnia Complicite, attraversa tre continenti, epoche e storie diverse, per tracciare un provocatorio modello matematico sull’incontenibile desiderio di conoscenza dell’essere umano. La storia. Indiano Tamil, Ramanujan nacque nel 1887 da una famiglia di brahamini ortodossi e manifestò un precocissimo talento per la matematica. La miseria della famiglia lo costrinse ad abbandonare gli studi e ad impiegarsi nella Ragioneria di Stato. Nel 1913, mandò una lettera a tre professori di Cambridge, tra cui G. H. Hardy, includendovi una lunga lista di teoremi che si dichiarò in grado di dimostrare. Solo Hardy fu colpito dal genio di Ramanujan e si adoperò per accoglierlo a Cambridge. L’esperienza risultò del tutto negativa: “a Cambridge – spiega Simon Mc Burney – Ramanujan era un brahamino in mezzo a cristiani, un vegetariano tra carnivori, ma soprattutto un matematico intuitivo tra empiristi”. Contratta la tubercolosi, tornò in India e morì nel 1920 a 32 anni. Hardy scrisse in seguito “Conoscere Ramanujan fu l’unico episodio romantico della mia intera esistenza”. Lo spettacolo. Nello spettacolo si intrecciano due piani narrativi: quello della relazione tra i due matematici, all’epoca della prima Guerra Mondiale, e l’altro, ambientato a Londra, ai giorni nostri, dove Alex, indoamericano che lavora in Borsa, è sedotto dall’intelligenza e dal mistero della moglie Ruth, matematica che studia la vita e l’opera di Ramanujan e ne segue le tracce fino in India dove troverà la morte. Cento anni prima Ramanujan aveva fatto lo stesso viaggio, con il medesimo finale, ma in senso contrario. Nascoste tra le pieghe dello spettacolo giacciono domande senza risposta: sulla matematica e sulla bellezza; sull’immaginazione e la natura dell’infinito, su ciò che continuamente fluisce e ciò che è fermo; sul modo in cui siamo legati al passato e lo sguardo che gettiamo sul futuro; cosa significa creare? Cosa significa amare? Tutti guardiamo. Chi riesce a vedere? La metafora. “Parallelismi e convergenze – scrive Michael Billington su The Guardian - ci ricordano che tutto è connesso a tutto, secondo la massima di Hardy per cui ‘un matematico, come un poeta o un pittore, è un creatore di modelli’. L’idea che attraversa lo spettacolo è che la matematica offre una metafora dell’universo tanto quanto ne offre un’interpretazione razionale… Lontano dall’essere freddo calcolo, la matematica è bellezza e passione ma anche ossessione interiore che può arrivare a consumarci. Tutti i concetti sono espressi, con il consueto impeto di Complicite, dai nove energici componenti della compagnia e dalle scene di Michael Levine. Uno schermo rotante ci sposta velocemente da Chennai a Cambridge. Un letto con lenzuolo bianco evoca la Groenlandia vista dal finestrino di un aereo…” La compagnia. Fondata nel 1983 da Simon Mc Burney, Annabel Arden e Marcello Magni, Complicite è un ensemble di attori e artisti. Guidata da Simon Mc Burney, regista, attore e scrittore, vanta nel proprio repertorio una quarantina di spettacoli, tra classici e contemporanei, con titoli che vanno da Shakespeare a Brecht a Durrenmatt, e testi scritti dai membri della compagnia. Trasversale ai generi, Complicite annovera prestigiose collaborazioni musicali, con i Pet Shop Boys e l’Emerson String Quartet. La continua integrazione di testo recitato, musica, suono e immagini, fa degli spettacoli di Complicite delle performance uniche. A Milano, al Teatro Strehler, hanno ottenuto grandissimo successo con Misura per misura di Shakespeare, nel novembre 2005. Marcello Magni e Jos Houben, della compagnia Complicite, sono stati protagonisti dell’ultimo spettacolo di Peter Brook Fragments, proposto al Teatro Studio nel dicembre 2007. Il regista. Simon Mcburney ha studiato a Cambridge e si è perfezionato a Parigi. Cofondatore e direttore artistico di Complicite ha ideato, diretto e interpretato più di 30 produzioni di questa compagnia, tra cui La resistibile ascesa di Arturo Ui di Brecht (allestito a New York, con Al Pacino), Misura per misura di Shakespeare, A Minute Too Late, uno dei testi più esilaranti del teatro contemporaneo britannico, Strange Poetry (creato per la Los Angeles Philarmonic Orchestra), The Elephant Vanishes (co-prodotto con il Setagaya Public Theatre di Tokyo). Come attore, Simon ha recitato in teatro, alla radio, al cinema e in Tv. Tra i film cui ha partecipato, Il mistero di Sleepy Hollow di Tim Burton, The Manchurian Candidate di Jonathan Demme, Friends with Money di Nicole Holofcener, L’ultimo re di Scozia di Kevin Macdonald e La bussola d’oro di Chris Weitz. Www. Piccoloteatro. Org . |
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