Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Ottobre 2008
 
   
  “SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE” AL PICCOLO TEATRO STREHLER CON REGIA DI FEDERICO RONCONI

 
   
  Milano, 27 ottobre 2008 - I misteri del sentimento, gli scambi e le ragioni dell’amore Ecco il “Sogno” nel segno di Ronconi Una messa in scena che non dà spazio a sospiri e languori e coglie i diversi livelli di lettura del capolavoro shakespeariano. Andrà in scena dal 25 ottobre al Piccolo Teatro Strehler di Milano (con un’anteprima il 24 ottobre per la Festa del Teatro) Sogno di una notte di mezza estate, la prima delle nuove produzioni del Piccolo dirette da Luca Ronconi. Dopo il capolavoro shakespeariano, infatti, il direttore artistico del Piccolo proporrà tra gennaio e aprile 2009 due testi di Jean-luc Lagarce, I Pretendenti e Giusto la fine del mondo. Il Sogno – che sarà interpretato da un cast in prevalenza composto da giovani – è uno dei testi più misteriosi e affascinanti di Shakespeare, l’opera che rivela una maggiore libertà di fantasia. Della storia di Titania e Oberon, degli intrighi d’amore di Elena, Lisandro, Ermia e Demetrio, il regista coglie la possibilità di “un testo che si presta a più livelli di lettura, ricco com’è di simboli, allegorie, risvolti psicanalitici. Ma è anche la storia di una iniziazione all’amore: quattro giovani sono alle prese con i misteri del sentimento e della passione”. “Tuttavia nel mio Sogno non c’è spazio per sospiri o languori”, spiega Luca Ronconi. “Gli attori non recitano il sentimento d’amore quanto piuttosto le ragioni di quell’amore. Non a caso ho usato la traduzione di Agostino Lombardo e Nadia Fusini, perché è la più asciutta, priva di ridondanze”. Nel Sogno ci sono alcune parole chiave come sogno e scambi. “Sogno di una notte di mezza estate” aggiunge il regista, “è sostanzialmente una commedia di scambi: tra sogno e veglia, tra persone e nell’intimo delle persone stesse. Ci sono tempi e piani che si sovrappongono e incoerenze temporali: c’è un tempo per il mito, un tempo per il presente, il piano della realtà e quello dell’irrealtà e in teatro tutto ciò è possibile perché passato e presente, realtà e irrealtà possono coincidere. Le possibilità della sintassi teatrale sono estremamente libere”. “È un’opera”, spiega ancora Ronconi, “particolarmente adatta a essere interpretata da un gruppo di giovani che scoprono i trucchi del teatro come i loro personaggi restano vittime di quelli dell’amore”. Le scene sono di Margherita Palli, mentre i costumi sono firmati da Antonio Marras, uno degli stilisti più creativi e attesi ad ogni stagione, al crocevia tra moda e arte, tra saperi tradizionali e progettualità contemporanea. Le infinite possibilità del teatro Questa commedia di Shakespeare fa vivere contemporaneamente sulla scena quattro categorie di personaggi, in realtà appartenenti a mondi diversi: vi sono le figure del mito, Teseo e Ippolita, alcune creature fantastiche, Oberon, Puck, Titania, con tutti gli elfi e la fate che popolano la foresta, i ‘contemporanei’, ossia le due coppie di innamorati protagoniste dell’intreccio amoroso, infine gli artigiani in veste di attori, impegnati nelle prove di una commedia. Shakespeare ci presenta quattro universi paralleli, che non solo coesistono, ma si intrecciano, complice il sogno: Oberon e Titania altro non sono che la personificazione del modo in cui Teseo e Ippolita sognano se stessi; mentre Titania sogna, Bottom è trasformato in asino ed ella al risveglio se ne innamora; le due coppie, Ermia e Lisandro, Elena e Demetrio, si addormentano, sognano e svegliandosi incontrano una realtà modificata; Bottom, dopo la ‘disavventura’ della testa d’asino, si sveglia e crede di aver sognato. Straordinario è il potere del sogno: c’è chi crede di aver sognato, chi sogna, chi è sognato da altri. Chi, nel sogno, commette atti di cui poi si dimentica, chi cambia identità, chi muta fisionomia. C’è chi crede di aver sognato e non ha sognato per nulla… e c’è chi crede di amare e non ama affatto. Luca Ronconi .  
   
 

<<BACK