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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Ottobre 2008
 
   
  CONVEGNO SUL FUTURO DEI SISTEMI SANITARI FRA GOVERNANCE E CITTADINANZA ATTIVA LA SANITÀ TOSCANA STA AMPLIANDO IL COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI

 
   
  Firenze, 28 ottobre 2008 - Partecipare fa bene, anche alla salute. Per questo la legge regionale sulla partecipazione ha cercato di rafforzare i processi partecipativi già esistenti e funzionanti in campo sanitario (anche attraverso una modifica alla legge regionale sulla Disciplina del servizio sanitario regionale n. 40/2005). L´obiettivo è quello di aiutare sempre più le persone a promuovere la salute piuttosto che di affiancarle mentre combattono la malattia, passando per il concetto fatto proprio dall´Oms secondo il quale "salute” corrisponde ad uno stato di benessere fisico, mentale e sociale piuttosto che ad una assenza di malattia. L´assessore alle riforme istituzionali e agli enti locali Agostino Fragai ha aperto con questi concetti il suo intervento, il 24 ottobre, al convegno internazionale “Il futuro dei sistemi sanitari tra governance e cittadinanza attiva”, in svolgimento all´Aula magna nella Sapienza dell´Università ; di Pisa. «Il sistema sanitario toscano gode già giustamente di buona fama – ha aggiunto Fragai – per gli elevati parametri assistenziali previsti dal piano regionale. Ma proprio partire da un buon livello impegna al mantenimento e a un costante miglioramento. Quello di “promozione della salute” è un concetto che esprime la centralità del paziente e del cittadino, la filosofia secondo cui malattie e loro esito sono determinate non soltanto dal funzionamento dei servizi sanitari, ma da una serie di altri fattori ambientali, sociali ed economici. In base a questo paradigma di salute, la partecipazione dei cittadini, le loro scelte e i loro comportamenti, diventano sempre più determinanti e in questo senso la legge sulla partecipazione rappresenta senz’altro un meccanismo di incentivazione di buone pratiche partecipative anche in campo sanitario>>. La Regione Toscana ha voluto sperimentare e applicare ai processi decisionali riguardanti la salute dei cittadini anche strumenti di democrazia deliberativa come il town meeting del novembre 2007 a Marina di Carrara, centrato sulla compartecipazione alla spesa sanitaria. «Il town meeting – spiega Fragai - ha messo in luce come il valore dei metodi partecipativi da parte di “cittadini comuni” risieda proprio nel fatto che permettono di confrontarsi con una più ampia opinione pubblica e non solo sull’opinione degli “addetti ai lavori”. Cittadini comuni che hanno, nella maggior parte dei casi, una minore possibilità di far sentire la loro voce rispetto a quelli che operano nelle associazioni e rispetto alle associazioni stesse. Con il town meeting abbiamo avviato la ricerca di forme nuove a più ampia base partecipativa utili ad avvicinare e promuovere una cittadinanza attiva e più competente». .  
   
 

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