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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Ottobre 2008
 
   
  IL PIEMONTE SI CONFERMA LEADER NEI PROCESSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE

 
   
  Torino, 28 ottobre 2008 - Per la prima volta l’indice di internazionalizzazione sociale supera quello economico È stato presentato oggi, presso il Centro Congressi Torino Incontra, il sesto Rapporto sull’internazionalizzazione del Piemonte, vero e proprio monitoraggio dello sviluppo regionale sui mercati esteri in termini commerciali, sociali e culturali, realizzato da Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte. Il volume è pensato come uno strumento utile per realizzare efficaci politiche locali a sostegno dell’internazionalizzazione, nell’ottica di rispondere a una permanente esigenza conoscitiva e di supporto alle policies. Nel Rapporto vengono analizzati l’interscambio di merci e servizi, gli Investimenti diretti esteri in Piemonte e quelli piemontesi all’estero, insieme ad altri fattori che assumono un peso sempre più rilevante, quali la dotazione di capitale umano, la formazione e le politiche di internazionalizzazione di enti pubblici e privati piemontesi. Il Rapporto contiene, inoltre, un indice sintetico di internazionalizzazione, efficace misura del grado di apertura della regione. L’edizione 2008 si arricchisce, infine, di un confronto tra i mix esportativi del Piemonte e della vicina regione francese del Rhône-alpes, frutto della collaborazione tra gli enti camerali e regionali transfrontalieri nell’ambito dell’Euroregione Alpi-mediterraneo. Dopo i saluti di Renato Viale, Presidente di Unioncamere Piemonte, Roberto Strocco, Responsabile Ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte, ha illustrato i principali dati del Rapporto. Massimo Deandreis, Direttore di Unioncamere Piemonte, e Camillo Venesio, Presidente del Centro Estero per l’Internazionalizzazione, hanno poi presentato e commentato l’Indice sintetico di internazionalizzazione del Piemonte, ovvero il livello di apertura del Piemonte in rapporto alle altre regioni italiane. Ha preso infine la parola Andrea Bairati, Assessore all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte. “L’internazionalizzazione del sistema produttivo rappresenta una delle peculiarità del sistema economico piemontese: il Rapporto sull’internazionalizzazione del Piemonte presentato questa mattina restituisce, infatti, l’immagine di un territorio che continua ad essere leader nei processi di internazionalizzazione economica e sociale, conservando un grado di internazionalizzazione complessivo superiore a quello medio nazionale – ha commentato il Presidente di Unioncamere Piemonte Renato Viale -. Un buon risultato per il Piemonte, che si inserisce però in un contesto economico internazionale fragile, attraversato da una delle più complesse crisi finanziarie dal dopoguerra ad oggi sia per la persistenza che per gli effetti sull´economia reale. Le istituzioni locali sono chiamate, ora più che mai, a concentrare gli sforzi e a unire i mezzi per sostenere la sfida dell´internazionalizzazione: solo compiendo scelte lungimiranti potremmo governare gli effetti della crisi e creare i giusti presupposti per rafforzare il ruolo del Piemonte nel mercato globale”. "Il rapporto di quest´anno conferma prestazioni soddisfacenti dell´economia piemontese sui mercati internazionali, anche se in flessione rispetto all´anno precedente - ha dichiarato l´Assessore all´Internazionalizzazione della Regione Piemonte, Andrea Bairati -. Le leve dell´export e dell´attrazione degli investimenti restano fattori chiave di recupero della nostra economia, in particolare in una fase di crisi come quella attuale in cui si registrano preoccupanti indicazioni sugli andamenti della domanda interna ". L’in Dice Di Internazionalizzazione Del Piemonte L’indice sintetico di internazionalizzazione (Isei) si basa su due approcci. Il primo affronta l’internazionalizzazione in un’ottica dinamica, con un calcolo “per punti” simile a quello utilizzato anche nel mondo borsistico, che consente di evidenziare l’avanzamento o l’arretramento internazionale del territorio nel corso degli anni. Il secondo approccio affronta, invece, l’internazionalizzazione sotto un profilo di benchmarking territoriale, utilizzando il metodo dei numeri indice, con una media pari a 100 per il valore nazionale: si evidenzia così il posizionamento strutturale del Piemonte nei confronti di altre regioni italiane competitors.
Il grado di internazionalizzazione del Piemonte
2003 2004 2005 2006 2007 2008 var. %
Punteggio complessivo Isei 6. 000 6. 196 7. 262 9. 869 11. 635 11. 260 -3%
Indice internazionalizzazione economica (Iei) 3. 500 3. 679 4. 124 6. 263 7. 854 6. 841 -13%
Indice elementare n. 1 - Propensione al commercio internaz. Le 1. 500 1. 502 1. 501 1. 508 1. 645 1. 677 2%
Indice elementare n. 2 - Attrattività degli Investimenti Esteri 1. 300 1. 560 1. 952 4. 161 5. 641 4. 671 -17%
Indice elementare n. 3 - Il lavoro straniero 700 618 671 593 568 493 -13%
Indice internazionalizzazione sociale (Isi) 2. 500 2. 517 3. 138 3. 607 3. 781 4. 419 17%
Indice elementare n. 4 - Presenza popolazione straniera 900 916 1. 465 1. 916 2. 082 2. 489 20%
Indice elementare n. 5 - Turismo internazionale 1. 100 1. 100 1. 120 1. 133 1. 134 1. 092 -4%
Indice elementare n. 6 - Formazione internazionale 500 500 552 557 565 838 48%
Nel Rapporto 2008, l’indice di internazionalizzazione del Piemonte è stato pari a 11. 260 punti, realizzando una leggera variazione negativa, passando dai 194 punti del 2007 ai 188 punti del 2008 (fatto pari a 100 il valore dell’indice nel 2003). Il decremento è dovuto essenzialmente a tre fattori: un calo degli Investimenti diretti esteri osservato nel 2007, un minor incremento del lavoro straniero dipendente (mentre il numero degli imprenditori stranieri continua a crescere), e infine un calo degli arrivi di turisti stranieri. Per quanto riguarda gli Investimenti diretti esteri in Piemonte, nel 2007, al netto dei disinvestimenti, hanno registrato un saldo negativo di 0,1 miliardi di euro, contro l’avanzo positivo di 4,8 miliardi di euro del 2006. Passando alla performance del lavoro straniero, questa è attribuibile interamente al lavoro straniero dipendente: se nel 2007 le assunzioni di personale immigrato previste dalle imprese costituivano il 27% degli avviamenti al lavoro, nel 2008 esse rappresentano solo il 19% delle assunzioni complessive. Nel 2007 si è assistito, inoltre, ad un calo degli arrivi di turisti esteri nella regione: gli arrivi stranieri sono risultati pari a 1. 216. 598, in flessione rispetto al 2006 (anno atipico per l’evento olimpico). Analogamente agli scorsi anni, è stato poi costruito l’Indice di internazionalizzazione nell’ottica di benchmarking, ponendo il dato italiano uguale a 100 e ricalcolando con questo parametro i valori del Piemonte e di alcune delle principali regioni competitors. Si evidenzia in prima battuta che, a conferma di una tendenza pluriennale, il Piemonte risulta più internazionalizzato della media italiana di oltre 21 punti percentuale. Se la più spiccata propensione all’internazionalizzazione del Piemonte rispetto al sistema Italia nel suo complesso è un dato ormai acquisito, nel 2008 si assiste al sorpasso della componente sociale dell’indice rispetto a quella economica: l’indice di internazionalizzazione sociale è risultato pari a 126, quello di internazionalizzazione economica a 122,5. Nel dettaglio della componente sociale, si segnalano la spiccata attrattività degli Atenei piemontesi esercitata sugli studenti universitari stranieri e la più elevata incidenza della popolazione straniera residente in Piemonte rispetto a quanto si osserva a livello nazionale; la capacità del sistema ricettivo piemontese di attrarre turisti stranieri sul territorio si pone, invece, al di sotto della media nazionale. Sul fronte economico, si registrano valori dell’indice al di sopra della media nazionale su tutti e tre i fronti considerati: si segnalano, soprattutto, l’elevata attrattività sul fronte degli Investimenti diretti esteri e la maggiore propensione al commercio internazionale. Il confronto tra l’indice del Piemonte e quelli di altre regioni competitors evidenzia, in primo luogo, come solo la Lombardia presenti valori superiori. Ogni regione manifesta profonde specificità territoriali: la Lombardia e il Veneto mostrano, da sempre, un’elevata propensione al commercio internazionale, ma se la prima regione evidenzia valori degli indici superiori alla media nazionale in tutte le sottocategorie considerate, a testimonianza della competitività generale del suo territorio, la seconda mostra invece una ridotta capacità di attrazione di Investimenti diretti esteri, mentre appare competitiva in tutte le componenti sociali. L’indice di internazionalizzazione economica dell’Emilia Romagna si pone, poi, al di sotto della media nazionale, mentre sul fronte sociale si evidenzia una profonda specificità nella formazione di studenti universitari stranieri, maturata grazie all’elevata partecipazione studentesca di origine straniera presso l’Università di Bologna. Sia il calcolo dell’indice per punti che quello di benchmarking evidenziano un arretramento del grado di internazionalizzazione del Piemonte: il primo è diminuito del 3% rispetto al 2007, il secondo è passato dai 124 punti dell’anno precedente ai 121,5 del 2008. Si tratta, tuttavia, di un arretramento che non inficia la superiorità del grado di internazionalizzazione piemontese rispetto alla media italiana e che, anzi, consente alla regione, da sempre leader nei processi di internazionalizzazione economica, di scoprirsi tale anche sul fronte sociale. Import-export Di Merci E Servizi Nel 2007, le esportazioni piemontesi sono cresciute del 5,9% rispetto all’anno precedente, raggiungendo, in termini di valore, i 37 miliardi di euro. Nel periodo gennaio-giugno 2008 è proseguita l’espansione dell’export piemontese, aumentato dell’8,1% rispetto allo stesso periodo del 2007. Il Piemonte si conferma così la quarta regione esportatrice, con una quota del 10,6% sull’export italiano. La crescita delle vendite piemontesi oltre confine è stata trainata, a livello settoriale, dalla filiera autoveicolare, primo comparto dell’export regionale, che ha incrementato le esportazioni del 14,5%; la dinamicità mostrata dal comparto è frutto di trend crescenti sia per gli autoveicoli (+10,4%) che per la componentistica (+17,2%). La meccanica, che da sola genera oltre il 20% delle vendite oltre confine, è stato protagonista di uno sviluppo del 10,7%, accompagnata dai metalli e prodotti in metallo (+8,8%) e dalle esportazioni di prodotti alimentari (+13,6% rispetto al I semestre del 2007). Il settore tessile ha mostrato, invece, ancora qualche difficoltà, chiudendo il I semestre del 2008 con un dato negativo (-2,0%). Per quanto riguarda il commercio di servizi, nel 2007 il Piemonte ha contribuito per il 4,9% all’export italiano, e per l’7,4% all’import, qualificandosi come quinta regione esportatrice e terza forza importatrice. I crediti verso l’estero per la vendita di servizi ammontano a 3. 196 milioni di euro, dato in calo rispetto ai 3. 720 milioni registrati nel 2006. La flessione tendenziale di circa 14 punti percentuale può essere attribuita in larga parte alla diminuzione delle esportazioni di servizi informatici e di altri servizi alle imprese. Gli acquisti di servizi dall’estero evidenziano invece un risultato analogo a quello dell’anno precedente: le importazioni sono state pari a 4. 732 milioni di euro, concentrate nei viaggi, negli altri servizi alle imprese e nelle comunicazioni. Il saldo è ancora una volta negativo per 1. 537 milioni di euro, in significativo peggioramento rispetto agli anni precedenti. In termini di saldi tra vendite e acquisti emerge come, nel 2007, i comparti in salute siano quello dei servizi finanziari con un saldo di +229 milioni di euro e quello delle royalties e licenze, per le quali l’export supera di 35 milioni di euro il valore delle importazioni. Ancora in deficit, invece, tutti gli altri comparti. La Bilancia Tecnologica Del Piemonte Analogamente a quanto registrato per la Bilancia tecnologica italiana, e in linea con la tendenza tradizionalmente manifestata, nel 2007 il saldo della Btp del Piemonte è positivo per circa 333 milioni di euro, in crescita rispetto all’anno precedente (+23%). Il Piemonte si colloca così al secondo posto tra le regioni italiane per avanzo della Bpt, alle spalle della sola Lombardia, in attivo per oltre 670 milioni di euro. Il saldo complessivo del 2007 è riconducibile, in primo luogo, al consistente surplus registrato per i servizi con contenuto tecnologico (+252 milioni di euro), concentrato per la maggior parte negli studi tecnici e di engineering (dove l’attivo è pari a 202 milioni). È significativo anche l’avanzo della voce del commercio in tecnologia (+75 milioni di euro), all’interno della quale incidono in misura determinante i diritti di sfruttamento di brevetti (con un surplus di 74 milioni). Gli incassi per tecnologia ammontano a poco meno di 530 milioni di euro, in sostanziale continuità con il 2006 (la variazione è pari a +1,7%), mentre i pagamenti sono pari a 196 milioni di euro, in forte diminuzione (-21,5%) rispetto all’anno precedente. È evidente, quindi, come l’espansione del saldo della Bpt sia riconducibile essenzialmente a una contrazione della tecnologia in ingresso in regione, mentre la competitività del Piemonte nel contesto internazionale, misurata dall’andamento degli incassi e quindi dalla capacità esportativa, si mantiene stabile. Investimenti Diretti Esteri Il Piemonte detiene la terza posizione tra le regioni italiane per flusso di Ide in entrata, nonostante nel 2007 gli Investimenti diretti esteri nella regione, al netto dei disinvestimenti, abbiano registrato un saldo negativo di 0,1 miliardi di euro. Gli investimenti provenienti dall’estero si sono ridotti di oltre 21 punti percentuale, in presenza di un contemporaneo incremento dei disinvestimenti di 9,7%. Il Piemonte evidenzia un forte rallentamento anche nei flussi Ide all’estero. Nel 2007, gli Investimenti diretti esteri piemontesi, al lordo dei disinvestimenti, si sono quasi dimezzati rispetto al 2006, passando da 12,9 a 7,5 miliardi di euro. Parallelamente, si è assistito ad una riduzione dei disinvestimenti di 33 punti percentuale, incapace però di controbilanciare il calo dei nuovi investimenti, generando così un saldo negativo di oltre 289 milioni di euro. Imprenditori Stranieri Nel 2007, il numero degli imprenditori stranieri presenti in Piemonte ammonta a 42. 345, pari al 5,5% del totale degli imprenditori operanti nella regione: l’incremento rispetto all’anno precedente è stato del 12,0%, mentre se si confronta il dato con quello del 2000, il numero di imprenditori è più che raddoppiato (+ 111%). Tra le etnie più numerose si ritrovano anzitutto quelle marocchina e rumena, cui appartengono rispettivamente il 16,4% e il 14,7% degli imprenditori stranieri attivi in Piemonte. Seguono albanesi, francesi, cinesi e svizzeri. I settori privilegiati dall’imprenditoria straniera sono quelli del commercio e delle costruzioni. Incrociando i dati relativi ai settori di attività con quelli dei Paesi d’origine, emerge la forte propensione dei soggetti provenienti dell’est europeo e dai Balcani ad avviare attività nel ramo delle costruzioni, mentre le imprese commerciali costituiscono il principale sbocco per marocchini, asiatici e centro africani. Il Turismo Internazionale Nel 2007, il numero di turisti esteri giunti in Piemonte per trascorrervi almeno una notte è stato pari a 1. 216. 598, per un ammontare complessivo di presenze pari a 4. 342. 500; gli straneri hanno soggiornato in Piemonte - in media - per 3,6 giorni. Il Distretto Turistico dei Laghi si conferma la meta privilegiata: l’area ha ospitato il 46,6% degli arrivi e il 54,3% delle presenze straniere complessivamente registrate sul territorio, con incrementi rispettivamente del 3,4% e del 9,5% rispetto al 2006. L’atl Turismo Torino e Provincia ha accolto, poi, il 22,4% dei visitatori stranieri giunti sul territorio piemontese e il 23,4% delle presenze. Quanto ai Paesi di provenienza dei turisti stranieri, nel corso del 2007 è proseguito il trend espansivo delle presenze di visitatori dalla Germania, primo mercato in termini di flussi in arrivo in regione. Si segnala, infine, anche la straordinaria espansione del mercato russo. Un Confronto Territoriale Tra Piemonte E Rhône-alpes: L’import-export Mercantile Il Rapporto 2008 si arricchisce di un’analisi comparativa dei mix esportativi di Piemonte e Rhône-alpes, confronto nato dalla collaborazione tra gli enti camerali transfrontalieri nell’ambito della nascita dell’Euroregione Alpi-mediterraneo. Nel 2007, Piemonte e Rhône-alpes hanno esportato merci rispettivamente per circa 37 e 45,2 miliardi di euro; il peso esercitato dalle due aree sulle rispettive esportazioni nazionali è simile, attestandosi al 10,3% per la regione italiana e all’11,4% per quella francese. Di simile intensità sono, inoltre, le variazioni tendenziali dell’export dei due territori, pari rispettivamente al +5,9% e al +4,6%. Nello stesso anno, le importazioni hanno raggiunto quota 28,8 e 38,2 miliardi di euro rispettivamente per il territorio subalpino e per la contigua regione d’oltralpe, generando un avanzo commerciale positivo per entrambi i territori. Sia le esportazioni piemontesi che quelle del Rhône-alpes sono dirette in gran parte verso i mercati dell’Ue 27: tale bacino accoglie il 67,2% dell’export piemontese e il 61,3% di quello del territorio francese d’oltralpe. Nel dettaglio, se la Francia rappresenta il principale mercato estero di sbocco delle merci piemontesi, l’Italia costituisce solo il secondo partner commerciale del Rhône-alpes (al primo posto si colloca, infatti, la Germania). Al di fuori dell’Ue 27, gli Stati Uniti rappresentano il più importante partner per entrambe le regioni. Tra gli altri Paesi, si sottolinea come i Nies (Corea del sud, Singapore, Hong Kong e Taiwan) rivestano sulle esportazioni del Rhône-alpes un peso quasi doppio rispetto alla quota detenuta sulle vendite piemontesi oltre confine; un’analoga osservazione si può fare anche per il mercato cinese, mentre le quote di export assorbite da Russia e Turchia sono più elevate per il Piemonte. Il dettaglio settoriale mostra come, mentre le esportazioni piemontesi appaiono concentrate nel comparto dei mezzi di trasporto, per vendite oltre confine del Rhône-alpes il ruolo di leader spetta all’elettronica. .
 
   
 

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