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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Ottobre 2008
 
   
  ENRICO ROSSI: «COSÌ LA TOSCANA DIFENDE LA VITA» INTERVENTO IN MERITO AL DIBATTITO SUSCITATO DAL CONVEGNO SU NEONATOLOGIA E BIOETICA

 
   
  Firenze , 30 ottobre 2008 - L´assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi interviene nel dibattito sul convegno fiorentino in tema di neonatologia e bioetica. «Il valore che sta alla base del piano sanitario regionale, a cui devono rispondere le scelte e le azioni concrete – afferma l´assessore - è che la salute è un diritto del cittadino e un dovere della collettività. In questo come in altri ambiti la Toscana si qualifica con i fatti, e non a parole, come regione della vita. In questi giorni si è aperta a proposito di una iniziativa congressuale specialistica una discussione intorno a temi delicati e profondi. Si stanno versando fiumi di inchiostro in polemiche ideologiche e in larga parte strumentali. Si è arrivati perfino a proporre una interrogazione al presidente del consiglio. Non ci sono dubbi: chi nasce ha diritto alla cura e all´assistenza. Importanti interventi sanitari vengono effettuati anche nella vita intrauterina, correggendo malformazioni e difetti congeniti. Proprio al Meyer, grazie alla professionalità di una equipe multidisciplinare e ad una buona organizzazione del servizio, si evita ormai per il 75% di questi casi il ricorso all´interruzione terapeutica di gravidanza. E´ testimonianza di rispetto per la vita anche sostituire, come stiamo facendo in Toscana, il ricorso all´amniocentesi con altre pratiche diagnostiche meno invasive e meno rischiose per il feto. Grazie a tutto ciò sono decine i bambini che oggi vivono in Toscana. In questa occasione stiamo parlando di una casistica relativamente recente, quella dei neonati gravemente prematuri, che da alcuni anni a questa parte è ben presente al servizio sanitario regionale nelle sue dimensioni e nelle sue caratteristiche. Per saperne di più abbiamo creato un apposito Archi vio regionale, unico nel suo genere in Italia. Tra il 2003 e il 2005 sono nati in Toscana 108 bambini tra le 22esima e la 23esima settimana di gestazione. 33 di loro sono sopravvissuti alla nascita e per non più di quindici giorni in terapia intensiva. Cinque hanno trascorso lunghi mesi di degenza in ospedale e oggi sono portatori di gravi patologie. I neonatologi toscani mettono quotidianamente in atto la loro professionalità in scienza e coscienza, supportano le capacità vitali di questi bambini. Valutano caso per caso, insieme ai genitori, l´approccio più idoneo evitando l´accanimento terapeutico. E´ il modo giusto per riconoscere, con amore e rispetto, il diritto di cui questi bambini godono come persone dal momento della nascita. Se già non fosse questa la chiara affermazione dell´articolo con cui inizia il nostro Codice civile, questa sarebbe per noi una considerazione intuitiva, quasi istintiva. Certame nte è bene che la comunità scientifica discuta liberamente e in modo approfondito su ogni questione. Ma affinché i toni del dibattito che si sta accendendo in questi giorni non siano il segno di uno smarrimento culturale e di valori, aggravato da strumentalizzazioni, penso che occorra allargare l´orizzonte. E´ questo infatti il primo compito della politica, così come il senso profondo della missione del servizio sanitario pubblico è quello della presa in carico, del rispetto, della “pietas”, della tutela della vita umana fin dal suo inizio affermata anche nella legge 194. Temo tuttavia un corto circuito intellettuale, che si innesca in una società del benessere che pensa molto a se stessa, e si divide, senza alzare lo sguardo ai fatti grandi e terribili che hanno il torto di non accadere nel recinto del nostro orticello. Domani non andrò al convegno di cui si discute e che la Regione non patrocin a. Lavorerò per presentare alla giunta regionale nella prossima seduta, d´intesa con l´amico assessore Massimo Toschi, una delibera per finanziare una importante ricerca in atto a Siena per la produzione di un vaccino contro il tifo. In un anno nel mondo si contano 600. 000 morti per tifo e soprattutto nelle aree ad alta endemia per la maggior parte sono bambini o giovani dai 3 ai 19 anni. Anche loro sono persone. La Toscana è per la vita e ne difende il diritto anche là dove purtroppo soccombe per ragioni tutte economiche e affaristiche. Ci auguriamo che questo orizzonte più ampio interessi davvero e fattivamente tutti coloro che si schierano a difesa della vita». .  
   
 

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