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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Ottobre 2008
 
   
  MAFIA: GIUNTA REGIONALE SICILIANA APPROVA DDL VOTO SU BENI CONFISCATI

 
   
  Palermo, 30 ottobre 2008 - La giunta regionale ha approvato il disegno di legge voto in materia di assegnazione ed uso dei beni confiscati alla mafia predisposto dall’assessore alla Presidenza, Giovanni Ilarda. “La normativa attuale – commenta l’assessore Ilarda – non va: basti pensare al paradosso per il quale alla Regione siciliana è stato richiesto il pagamento di un canone di affitto di oltre tre milioni di euro l’anno per due immobili confiscati e usati come uffici regionali. Per questo ho predisposto un disegno di legge voto che, una volta approvato dall’Ars, chiederà al Parlamento di modificare l’attuale normativa a vantaggio delle comunità locali”. La legge voto è una prerogativa dello Statuto autonomistico speciale della Regione siciliana (art. 18), attraverso la quale il Parlamento regionale chiede ai due rami del Parlamento nazionale di approvare o modificare una legge statale. La normativa vigente prevede che i beni confiscati per reati di mafia siano devoluti allo Stato. Per i soli beni immobili si stabilisce che possano essere mantenuti al patrimonio dello Stato ovvero trasferiti al patrimonio del Comune ove l’immobile è sito o, ancora, al patrimonio della Provincia o della Regione. “Il disegno di legge voto – dice l’assessore Ilarda – prevede che i beni confiscati alla mafia restino in Sicilia come ristoro del danno che la Sicilia ha subito e subisce a causa della criminalità e come dimostrazione tangibile del controllo del territorio da parte dello Stato. Invita quindi i due rami del Parlamento alla modifica, in questa direzione, della legge Rognoni-la Torre”. Nella relazione che accompagna il disegno di legge voto sono riportate anche le considerazioni della Commissione parlamentare antimafia che appena un anno fa (seduta del 27 novembre 2007), nel riconoscere gli enormi meriti della legge che ha introdotto l’uso a fini sociali di questi beni dopo, ribadiva un concetto essenziale: “Il palazzo confiscato che accoglie uffici pubblici, in sostanza, da un segnale positivo che si aggiunge a quello di avere assicurato alla giustizia il mafioso; segnala la restituzione alla collettività di ciò che la criminalità aveva sottratto ad essa”. “A fronte delle puntuali affermazioni della Commissione antimafia – sostiene Ilarda - le disposizioni vigenti risultano assolutamente inadeguate al raggiungimento dello scopo. Attualmente, infatti, beneficiario immediato dei provvedimenti di confisca degli immobili non è il contesto delle collettività locali direttamente danneggiate dal fenomeno criminale, ma lo Stato, salvo il successivo (e solo eventuale) trasferimento di alcuni immobili ai Comuni, alle Province e alle Regioni. Disposizioni che oggi appaiono più che mai superate nel quadro di un assetto federalista dello Stato. I beni che la mafia aveva sottratto con le attività criminose all’economia legale della Sicilia devono restare in Sicilia. Non è accettabile il contrario. La nuova norma dovrà sancire il principio dell’assegnazione di questi beni prioritariamente alle comunità locali quale ristoro del danno subito”. .  
   
 

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