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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Settembre 2006
 
   
  ENI E CALIK FIRMANO ACCORDO PER PARTECIPAZIONE CONGIUNTA LA CAPACITÀ PROGETTATA DELL’INTERO SISTEMA DI TRASPORTO SARÀ DI 1,5 MILIONI D BARILI DI PETROLIO AL GIORNO

 
   
  Ankara, 18 settembre 2006 - Eni e la compagnia turca Calýk hanno firmato il 15 settembre, alla presenza del ministro dell’Energia turco Hilmi Guler e dell’ambasciatore italiano in Turchia Carlo Marsili, l’accordo per l’acquisizione da parte di Eni del 50% della Trans Anadolu Pipeline Company, società controllata da Calik. Entrambe le compagnie si serviranno quindi della Trans Anadolu Pipeline Company per la realizzazione e la gestione delle attività operative dell’oleodotto Trans Anadolu Pipeline (Tap). Le parti hanno inoltre raggiunto l’accordo per la governance della compagnia, dei rapporti con gli azionisti e della gestione del progetto. La licenza per il progetto Tap, concessa dal Governo turco a Calik nel giugno di quest’anno, sarà quindi trasferita direttamente alla Trans Anadolu Pipeline Company (Tappco). Tapcco sarà responsabile della progettazione, della costruzione e delle attività operative della condotta, che trasporterà greggio dagli impianti vicino Samsun, sul Mar Nero, alle strutture di carico olio nei pressi del terminal di Ceyhan, sul Mediterraneo. Il progetto comprende la costruzione di una pipeline di 550 km, la realizzazione di un nuovo terminal di carico olio a Samsun e dei nuovi impianti di stoccaggio olio a Ceyhan. La capacità progettata dell’intero sistema di trasporto sarà di 1,5 milioni d barili di petrolio al giorno. Scopo del progetto è fornire un nuovo mezzo di trasporto affidabile, eco-sostenibile e competitivo per il trasporto del petrolio prodotto in Russia e nella regione del Caspio. Il trasporto del greggio tramite la pipeline che attraverserà la Turchia contribuirà, inoltre, ad aumentare il livello di sicurezza della navigazione e a ridurre le criticità ambientali connesse con il trasporto del greggio attraverso le petroliere negli stretti del Bosforo e dei Dardanelli. Grazie al nuovo contributo del progetto Tap, Ceyhan è destinata a diventare un importante hub per l’export di petrolio, rendendo così la Turchia un tramite strategico naturale tra le aree di produzione (Asia centrale e area Caspio) e i mercati mondiali. .  
   
 

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