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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Novembre 2008
 
   
  L´UNIONE EUROPEA PLAUDE LA VITTORIA DI BARACK OBAMA ALLE PRESIDENZIALI AMERICANE YES, WE CAN - YES, WE DID

 
   
  Bruxelles, 10 novembre 2008 - Più di 130 milioni di americani hanno votato ieri per eleggere il 44esimo Presidente degli Stati Uniti: Barack Obama. Lo spoglio dei voti, affluenza record (66%), é stato seguito in tutto il mondo, Obama contro Mccain, democratici contro repubblicani, 349 grandi elettori contro 163. A Bruxelles, nei corridoi del Parlamento sono giorni che si discuteva e rifletteva sui due scenari che si sarebbero potuti aprire oggi nella politica mondiale, i pronostici erano vari, ma il risultato è storia ed ha superato ogni aspettativa. Le reazioni da Bruxelles all´Obama dream night: "Yes, we can - Yes, we did" - Hans-gert Pöttering, il presidente del Parlamento Europeo, si è congratulato col neo eletto Presidente in una lettera in cui gli augura "successo nell´affrontare il nuovo ruolo che rivestirà in tempi così critici". Pöttering ha detto che il "risultato è riprova della straordinaria capacità di ripresa che tante volte, nei momenti più bui della storia americana, l´America ha dimostrato di possedere". Il presidente ha dunque colto l´occasione per invitare Obama a parlare dinanzi al Parlamento Europeo, sottolineando come questo nuovo inizio possa essere una grande opportunità per un nuovo rapporto tra Ue e Us. - Jacek Saryusz-wolski, presidente dell´ Afet (commissione parlamentare affari esteri), ci ha dichiarato che "l´Europa guarda speranzosa verso nuovi legami, una sincera alleanza transatlantica. Gli Stati Uniti e l´Unione Europea insieme possono affrontare con più efficacia le sfide globali che hanno d´innanzi: la crisi finanziaria, il cambiamento climatico, la sicurezza energetica, il Medio Oriente e il terrorismo". - Jonathan Evans, presidente della delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti: “Dovremmo applaudire l´elettorato americano. Il loro esercizio di democrazia ha appassionato tutto il mondo e certamente anche noi in Europa. " Ha opinato che ci troviamo di fronte ad una possibile inversione dell´opinione pubblica europea verso gli Us. - Libor Rouĉek, vicepresidente dell´ Afet: "Credo che Barack Obama sarà un miglior partner rispetto al precedente presidente. Una cooperazione più stretta tra Europa e Us é necessaria per vincere le sfide globali quali la crisi economica e finanziaria, il cambiamento climatico, la proliferazione delle armi di distruzione di massa e la lotta al terrorismo in particolare. L´amministrazione Bush ci ha dimostrato che nemmeno gli Stati Uniti riescono a risolvere i complessi problemi attuali". - Daniel Cohn-bendit (copresidente del Gruppo Verde/alleanza libera europea): "La speranza c´è, adesso dobbiamo solo aspettare e vedere cosa succederà". Spera in un´iniziativa Americana d´ingresso nel Protocollo di Kyoto. "Oggi é la fine dell´era dei cowboy americani, Il mondo intero può identificarsi in questo voto e gli americani dovrebbero essere fieri di quello che hanno raggiunto". - Graham Watson, Presidente dell´Alde (Gruppo dell´Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l´Europa), vede come "principale responsabilità del nuovo presidente il dare un segno decisivo nella lotta al cambiamento climatico. Gli Stati Uniti impareranno come un potere di persuasione di un forte leader trionferà sempre sopra un potere militare". - Vittorio Agnoletto, deputato italiano del Gue (Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica), membro dell´Afet e della Delegazione per le relazioni con le Nazioni Unite, ci ha dichiarato che: "La vittoria di Obama ha un forte significato simbolico, costituisce in tutto il mondo un formidabile freno alle politiche razziste fondate sulla discriminazione verso persone di diversa etnia e con un differente colore della pelle. Il successo del candidato democratico rappresenta una grande speranza per i lavoratori e per i ceti popolari statunitensi per l´atteso miglioramento dello Stato sociale e per il raggiungimento di un pieno diritto all´acceso al Servizio sanitario anche per i poveri. Non mi aspetto invece grandi cambiamenti nella politica estera". - Amr Moussa, Segretario Generale della Lega degli Stati Arabi, questa mattina, durante il suo incontro con la commissione parlamentare Afet, ha dichiarato che "noi tutti abbiamo bisogno di cambiamento - We all need change chiaro riferimento allo slogan elettorale Change, we need - e questo è quello che ci aspettiamo dal nuovo leader degli Stati Uniti. Abbiamo bisogno di un cambiamento nell´approccio americano al mondo arabo". - Kristen Silverberg, ambasciatrice degli Stati Uniti per l´Unione Europea, parlando con i giornalisti di Bruxelles, ha detto che "spera che quest´entusiasmo da entrambe le parti dell´atlantico possa trasformarsi in azione e che si possa lavorare insieme anche in temi quali l´Afghanistan, il cambiamento climatico, la crisi finanziaria, il commercio e le istituzioni internazionali". - Kurt Volker, ambasciatore Americano per la Nato, insieme all´ambasciatrice Silverberg, hanno segnalato come "il nuovo Presidente Americano si attenda un forte contributo europeo per la pace e la sicurezza", soprattutto in Afghanistan. .  
   
 

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