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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Novembre 2008
 
   
  IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA, MARIASTELLA GELMINI, HA PRESENTATO AL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL 6 NOVEMBRE 2008 LE LINEE GUIDA PER L’UNIVERSITÀ.

 
   
  Roma, 12 novembre 2008 - L’università e la ricerca sono una ricchezza fondamentale, e l’università deve cogliere la richiesta di rinnovarsi, rendersi trasparente nella condotta e nei risultati, dimostrare di saper progettare un futuro ambizioso. Le difficoltà della congiuntura economica impongono uno sforzo per raggiungere in tempi rapidi l’equilibrio di bilancio, che tuttavia rappresenta anche una sfida a migliorare un sistema che, accanto a innegabili punti di forza, presenta molti aspetti di criticità. La gestione responsabile e la sostenibilità economica sono condizioni essenziali della autonomia di cui godono le università. Occorre perciò promuovere insieme una virtuosa dialettica tra Ministero ed atenei: il Ministero deve accreditare, valutare, incentivare e garantire il rispetto degli standard qualitativi; gli atenei devono assicurare educazione di qualità, ricerca di alto livello, gestione efficiente delle risorse, contributo efficace allo sviluppo economico e tecnologico del Paese. In pratica, occorre creare maggiori opportunità e investimenti, perché i migliori siano in grado di sviluppino a fondo il proprio potenziale competitivo. L’investimento più importante è quello sui giovani: perciò gli studenti - con le loro esigenze e le loro aspirazioni - vanno rimessi al centro della missione che il Governo intende perseguire. Questa la maggior parte delle azioni prioritarie 1. Quanto all’offerta formativa: razionalizzare e ridurre gli insegnamenti nonché i corsi di studio, proliferati senza vere motivazioni scientifiche; rafforzare la laurea magistrale; combattere la dispersione degli studenti, soprattutto dopo il primo anno; incentivare i corsi di laurea e in particolare di laurea specialistica con insegnamenti in lingua straniera, anche in partenariato con istituzioni estere; modificare le procedure di accesso ai corsi a numero programmato; sperimentare nuovi modelli di percorsi di studio a ciclo unico, se esistono specifiche esigenze scientifiche e didattiche; avviare le procedure di accreditamento dei corsi e delle sedi sulla base della qualità e della sostenibilità; valutare le sedi decentrate degli atenei, non sempre provviste dei necessari requisiti strutturali e qualitativi, e verificarne la sostenibilità finanziaria; incentivare l’educazione tecnico-scientifica. 2. Quanto al merito e alla valutazione: accelerare l’entrata in funzione dell’Agenzia della valutazione, dopo le necessarie modifiche regolamentari per renderla più efficiente ed incisiva; predisporre un modello di valutazione delle strutture di ricerca, che prenda in considerazione l’attività scientifica di ogni dipartimento nel suo insieme e consenta un’allocazione delle risorse su base qualitativa; ai risultati di tale valutazione attribuire un peso significativo nell’attribuzione delle risorse e nell’allocazione delle borse di dottorato e di nuovi posti da ricercatore; assicurare le risorse necessarie al Civr e al Cnvsu per proseguire la loro attività (in attesa dell’entrata in funzione dell’Agenzia) e consentire al Civr di avviare il secondo esercizio di Valutazione triennale della ricerca, e concluderlo entro il 2009. 3. Quanto al reclutamento e lo stato giuridico dei docenti: sostituire il meccanismo degli automatismi stipendiali con valutazioni periodiche dell’attività svolta; elaborare parametri di qualificazione scientifica per l’accesso ai diversi ruoli della docenza; dare priorità ad un meccanismo di reclutamento dei giovani ricercatori ispirato ai principi della “Carta europea dei ricercatori”, e basato sulla valutazione del merito; distinguere tra reclutamento e promozione dei professori associati ed ordinari, assicurando che entrambi avvengano sulla base del merito; incentivare l’internazionalizzazione del corpo docente; ridefinire e ridurre in tempi rapidi i settori scientifico-disciplinari; incentivare gli atenei che assumono giovani ricercatori che hanno conseguito il dottorato in altri atenei. 4. Quanto al dottorato di ricerca, fra le azioni prioritarie segnaliamo: razionalizzare e riorganizzare i dottorati di ricerca, fra l’altro, attraverso il rafforzamento di scuole dottorali dotate elevati livelli di qualità e produttività scientifica; collegare l’attivazione dei corsi di dottorato a precisi requisiti (qualità e dimensioni delle attrezzature di ricerca, qualità della ricerca prodotta); predisporre modalità di ammissione in linea con la prassi internazionale; incentivare la dimensione internazionale dei programmi di dottorato e la mobilità tra sedi; promuovere la residenzialità dei dottorandi; facilitare lo sviluppo di progetti di ricerca di altissima qualità, selezionati secondo i più avanzati standard internazionali. 5. Quanto alla governance, fra le azioni prioritarie segnaliamo: richiedere agli atenei di adottare entro sei mesi un codice etico che individui tra l’altro i casi di incompatibilità e di conflitto di interesse; completare le norme che consentono alle università, dietro autonoma deliberazione, di assumere la forma giuridica di fondazioni, lasciando immutata la contribuzione degli studenti ai livelli attuali; distinguere in modo netto tra le funzioni del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione; ridefinire il ruolo del rettore, creando le condizioni affinché possa, in primo luogo, assumere realmente la piena responsabilità delle sue decisioni; limitare a non più di due mandati la permanenza in carica di presidi e rettori. .  
   
 

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