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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Novembre 2008
 
   
  ACQUACOLTURA: LA VIA, "PUÒ SERVIRE PER LO SVILUPPO DELLE AREE INTERNE"

 
   
  Palermo - “E’ ormai giunto il momento di fare rientrare la materia della pesca tra le competenze dell’assessorato all’Agricoltura, così come avviene a livello nazionale con il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. L’acquacoltura, in particolare, può avere un grande ruolo nella ricerca della multifunzionalità da parte delle aziende agricole e può collaborare allo sviluppo delle aree interne”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via, concludendo a Pozzallo il seminario dal titolo “Quale acquacoltura per la Sicilia?”. Il convegno, organizzato dall’assessorato per fare il punto sull’attivazione di una filiera interamente regionale sull´acquacoltura in “acque interne”, ha registrato una folta presenza di pubblico e ha visto la partecipazione di tutti i soggetti, pubblici e privati, che “fanno rete”. Nel corso del seminario si sono succedute le relazioni tecniche dei dirigenti dell’assessorato, Paolo Girgenti e Alfonso Milano (responsabile della rete regionale Acquicoltura) e del coordinatore scientifico dei progetti “Laghivivi” e “Attivazione Filiera Acque interne”, Antonino Duchi. Al termine del convegno, l’assessore ha visitato gli impianti dell´azienda "Salvamar" e ha assistito alla prova sperimentale-dimostrativa sul finissaggio in acque salmastre della trota e di altre specie. In Sicilia, in questi ultimi anni, vi è stato un intenso e continuo sviluppo delle pratiche d’acquacoltura, soprattutto di specie marine come spigola, orata, ma anche sarago pizzuto e dentice. Nell’ultimo periodo, in Italia, rispetto al totale dell’offerta di mercato, la percentuale di pesce proveniente dagli allevamenti si è confermata in continuo aumento, attestandosi al 40%, con una produzione nazionale che supera le 230 mila tonnellate (comprese le produzioni dei molluschi bivalvi che rappresentano oltre il 70% della produzione totale) e un fatturato aziendale lordo di oltre un miliardo di euro. La Sicilia, limitatamente alle specie eurialine, spigole e orate su tutte, contribuisce per il 35% al totale nazionale, per il 6% al totale di pesci di tutte le specie prodotte (marine e acquadulcicole) e per l’1,2% all’intero prodotto nazionale. Tutto questo, espresso in numeri, equivale a 2. 800 tonnellate di produzione siciliana, per un giro di affari di 12 milioni di euro. Palermo – L´assessore regionale al Lavoro, Carmelo Incardona, ha incontrato a Roma il dirigente generale per le politiche di orientamento e formazione e per gli ammortizzatori sociali del ministero del Lavoro, Matilde Mancini, con la quale ha affrontato le questioni riguardanti la Formazione professionale, il precariato e i problemi del personale delle aziende siciliane in crisi. “Ho chiesto - ha detto Incardona – l´inserimento nel progetto P. A. R. I. Dei lavoratori in cassa integrazione e in mobilità di aziende siciliane in crisi come Tecnosistemi, Telecom srl e Marketing sud, e la gestione del bonus occupazionale per il loro reinserimento nel mercato del lavoro, come concordato nei giorni scorsi con i sindacati, ottenendo la disponibilità della dirigente. È stato un incontro utile, nel corso del quale la dott. Ssa Mancini ha dimostrato attenzione verso le nostre esigenze e disponibilità ad ascoltare le nostre richieste”. Incardona ha assunto l´impegno a firmare con il ministero la convenzione per l´attuazione in Sicilia del progetto Ar. Co. (artigianato e commercio) che prevede percorsi di formazione e riqualificazione per il reinserimento dei lavoratori dei due comparti produttivi. Al ministero si è parlato anche di precariato. L´assessore ha chiesto il rimpinguamento del capitolo del Fondo nazionale per l´occupazione su cui gravano i finanziamenti per i lavoratori socialmente utili stabilizzati dagli enti locali siciliani. È stato affrontato anche il tema dei lsu che hanno sottoscritto contratti di collaborazione coordinata e continuativa con i comuni siciliani, in scadenza a dicembre, per consentirne la prosecuzione. In materia di formazione professionale, infine, “abbiamo avuto conferma – ha detto Incardona - che le indicazioni che abbiamo fornito per la predisposizione del bando per il piano formativo del 2009 sono in linea con le direttive del ministero, per una formazione più aderente alle reali esigenze di inserimento o di reinserimento nel mercato del lavoro di chi frequenta i corsi, e che il Fondo sociale europeo va utilizzato per riqualificare occupati e per sostenere formazione nelle imprese, per intervenire nel tessuto produttivo privato, l´unico in grado di offrire prospettive occupazionali vere”. .  
   
 

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