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Notiziario Marketpress di Venerdì 14 Novembre 2008
 
   
  AUMENTO CANONI DEMANIALI MARITTIMI, SARÀ ISTITUITA UNA COMMISSIONE MINISTERO-REGIONI

 
   
  Cagliari - Sarà una Commissione tecnica tra ministero per le Politiche agricole e Regioni ad approfondire e cercare di trovare soluzioni concrete alla vertenza dell´aumento dei canoni demaniali marittimi dovuti dai soggetti concessionari di stagni e lagune. L´impegno è stato preso il 13 novembre pomeriggio dal ministro Luca Zaia, dopo le sollecitazioni dell´assessore dell´Agricoltura della Regione Sardegna Francesco Foddis che ha sensibilizzato sul problema anche gli altri colleghi omologhi. Zaia ha annunciato che la Commissione sarà istituita nel più breve tempo possibile, anche perché i tempi sono stretti: nell´Isola a fine anno scadono numerose concessioni di compendi ittici e di specchi acquei e c´è il pericolo che per eventuali rinnovi e comunque per i nuovi concessionari si debbano pagare canoni superiori da 10 e fino a 500 volte rispetto a quelli attuali. All´origine della vicenda c´è l´abrogazione, da parte di un decreto legislativo del 2004 (il numero 154), della legge nazionale 41/1982 che consentiva di pagare solo un decimo del canone previsto e altre agevolazioni. Il decreto di quattro anni fa prevede invece che i nuovi concessionari debbano versare canoni privi di questi “sconti”. Inoltre, le imprese che formulano nuove richieste per la concessione di specchi acquei per l´allevamento di specie ittiche in gabbie galleggianti o molluschicoltura, sono costrette a pagare una cauzione al momento della stipula pari al doppio del canone annuale, come previsto dal Regolamento di applicazione del codice di Navigazione. Dell´emergenza si era discusso a Cagliari nei giorni scorsi, durante un vertice tra Regione e organizzazioni di categoria (Lega Pesca, Federcopesca, Agci-agrital, Unci Pesca e associazione Armatori sardi), che hanno condiviso con l´assessore Foddis la preoccupazione che tali aumenti potrebbero avere nei confronti di un comparto già in grave sofferenza. . .  
   
 

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