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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Novembre 2008
 
   
  DA BABINGTON´S UN TE´ VITTORIANO A PIAZZA DI SPAGNA

 
   
  Da oltre 110 anni è sinonimo stesso di tè e di tradizione e ora, Babington’s, storica sala da tè di Piazza di Spagna, fa rivivere incanti e suggestioni dell´età vittoriana in occasione della presentazione di "Dolci, Sandwiches …e tè - Le ricette di Miss Babington", gustosissimo volume di ricordi e ricette, curato da Chiara Bedini, pronipote di quella Isabel Cargill che, a fine Ottocento, insieme all´amica e socia Anna Maria Babington, giunse a Roma per aprire una sala da tè assolutamente ´english style´ nel cuore della Città Eterna. Il libro, che sarà presentato dal 24 al 28 novembre, racconta la nascita, tra rituale e moda, dell´afternoon tea, divenuto ben presto l´appuntamento irrinunciabile con la bevanda più antica e diffusa nel mondo, sia in Oriente che in Occidente. Inventato da Anna Maria, settima Duchessa di Bedford, dama di corte della regina Vittoria, l´afternoon tea divenne ben presto un vero e proprio fenomeno di costume. Nelle dimore signorili, le padrone di casa davano sfoggio della loro ospitalità con cibi sempre più raffinati, argenterie, tovaglie ricamate e spesso anche con musica. Le riviste femminili dell’epoca e i libri di etichetta non parlavano d’altro e persino gli ateliers di moda iniziarono a ideare e proporre alla signore modelli e stoffe adatte a realizzare i tea gowns, abiti meno costrittivi, da portare senza corpetti e leggermente sopra la caviglia. Davvero molto anticonformisti per l’epoca…. Una tradizione, quella degli afternoon teas, oggi ancora vivissima in Gran Bretagna dove la famiglia Reale, mantenendo un’abitudine che risale alla Regina Vittoria, ogni anno apre i giardini di Buckingham Palace e invita migliaia di ospiti al più tradizionale e fastoso dei tea parties. «Quando nostra bisnonna Isabel assieme all’amica Anna Maria Babington giunse a Roma alla fine dell’800 - racconta Chiara che, insieme a suo cugino Rory Bruce, gestisce oggi la storica sala da tè di Piazza di Spagna - il tè si comprava solo in farmacia. Il bisogno di un luogo dove potersi prendere “a good cup of tea” e la necessità di trovare un’occupazione dignitosa per due signorine di buona famiglia portarono all’apertura di questa sala da tè. Da allora sono passati tanti anni, ma la tradizione tutta femminile del tè vittoriano continua grazie alle discendenti di Isabel, Dorotea prima e Diana oggi, che con amore sono sempre rimaste fedeli ai nostri sapori, alla nostra cucina, al nostro piacere di accogliere i clienti. E proprio per continuare nel segno della tradizione abbiamo voluto raccogliere, in questo libro, alcune delle ricette che la nostra bisnonna teneva in cucina e che, in parte, presentiamo ancora nei nostri menù. Sandwiches, dolci, torte, biscotti e marmellate che, oggi come ieri, non possono mancare sui tavolini da tè accuratamente apparecchiati nei salotti o nei giardini. Vogliamo condividere la nostra passione per il tè, e la nostra storia, con chi, oltre ad amare questa bevanda, sa apprezzare le cose belle. Perchè, oltre alle ricette e all’eleganza delle porcellane, delle tovaglie, degli argenti, dei fiori ciò che rende speciale questo rito è il calore che si crea intorno ad una tazza di tè: un’atmosfera intima che nella nostra epoca febbrile e distratta ci parla di cose belle e fatte bene!» La presentazione del libro sarà, comunque, solo il primo di una ricca serie di appuntamenti dedicati al tè e firmati Babington´s: «Per il 2009 - precisano Chiara e Rory - abbiamo ideato un calendario di eventi sul tè e il suo mondo, per diffondere una sempre più ampia cultura su questa bevanda anche grazie alla sinergia con Jane Pettigrew, vera ´guru´ internazionale del tè, Carla Massi, giornalista, scrittrice e ´sommellier del tè´ ed Antonio Sciullo, uno dei più grandi chef italiani che, per noi e per i nostri amici, preparerà uno speciale menù tutto dedicato al tè! » Il Locale A fine Ottocento, Roma era una città sospesa tra passato e presente, fortemente legata alle sue tradizioni ma anche aperta per accogliere un flusso di turisti sempre crescente. E, a visitarla, erano soprattutto i giovani inglesi nel corso del Gran Tour, il ‘viaggio della vita e dell’erudizone’ che li portava nelle principali città d’arte europee. Quella delle due giovani miss era, in realtà, una vera e propria sfida. Alla fine dell’Ottocento, infatti, Roma contava circa 60 caffetterie e il caffè rappresentava allora qualcosa di più di una semplice bevanda: era una moda, un vezzo, un rito collettivo che si compieva ogni giorno in più di un’occasione. Tutt’altro discorso valeva per il tè che, a quei tempi, per la maggioranza della gente rimaneva qualcosa di molto simile alle tisane medicinali. Basti pensare che nella prima edizione della Guida Monaci, pubblicata nel 1871, a Roma non era citata neppure una sala da tè per concedersi una tazza di questa bevanda accompagnata, magari, da un dolce o pasticcini. Sul finire del Xix secolo, tutta la zona di piazza di Spagna era diventata una vera e propria colonia inglese: medici, farmacie, librerie, negozi d’antiquariato, alberghi, tutti – assolutamente – di stampo molto british. Ecco perché Miss Babington e Miss Cargill si decisero al ‘grande salto’ e aprirono la loro sala da tè proprio nel cuore della “Roma inglese”, a piazza di Spagna 23 dove ha tuttora sede. .  
   
 

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