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Notiziario Marketpress di Venerdì 21 Novembre 2008
 
   
  MAGRITTE IL MISTERO DELLA NATURA MILANO, PALAZZO REALE 22 NOVEMBRE 2008 – 29 MARZO 2009 CENTODIECI DIPINTI A OLIO, GOUACHES E SCULTURE, RIPERCORRONO LA VICENDA ARTISTICA DEL MAESTRO BELGA DEL SURREALISMO E IL SUO APPROCCIO AL TEMA DELLA NATURA.

 
   
   Dal 22 novembre 2008 al 29 marzo 2009, Palazzo Reale di Milano ospiterà un’importante iniziativa monografica dedicata a René Magritte e in particolare al suo approccio al tema della Natura. La rassegna presenterà centodieci dipinti, oltre a gouaches e sculture, provenienti da numerosi collezionisti privati e dai Musées royaux des Beaux-arts del Belgio (la collezione pubblica più importante al mondo di opere di Magritte). Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell’Ambasciata del Belgio, la mostra, curata da Michel Draguet, direttore generale dei Musées royaux des Beaux Arts del Belgio, e Claudia Beltramo Ceppi, è prodotta dal Comune di Milano - Palazzo Reale, Civita e Giunti Arte, con il determinante contributo di A2a in qualità di main sponsor, si avvale della prestigiosa collaborazione dei Musées royaux des Beaux-arts de Belgique e della Fondation Magritte. Magritte, tra i maggiori pittori dell’area surrealista, è artista talmente noto e riprodotto che alcune delle sue immagini sono state assorbite dalla cultura e dalla coscienza figurativa contemporanea, al punto da decretarne un successo popolare, fino a diventare delle vere e proprie icone del ‘900. I curatori hanno quindi scelto di individuare un altro livello di lettura che, attraverso una sintassi linguistica del tutto nuova, porta a ripensare il rapporto che il genio belga ha instaurato con la natura. Nel percorso espositivo, i visitatori saranno accompagnati dai testi dello stesso Magritte, cui verrà lasciato il compito di descrivere e commentare la propria opera. Mistero e natura sono i due termini che definiscono l’universo artistico di Magritte. Tutti gli intenti dell’artista belga erano pervasi dal mistero, al punto da considerarlo lo strumento più idoneo per mettere in discussione la logica dei luoghi comuni e che lo portava a creare sulla tela degli oggetti di uso comune e a spostarli in un contesto nuovo, insolito, modificando la loro naturalità. Come afferma Arturo Schwarz nel suo testo in catalogo edito da Giunti Arte “il mistero nutre la consapevolezza. Il compito dell’artista, secondo Magritte, doveva essere quello di creare apparizioni che rivelino il mistero assoluto. Senza mistero, nulla davvero esiste. Il mistero è ciò che deve esistere affinché la realtà sia possibile”. Il ‘mistero’ magrittiano ha conosciuto numerose declinazioni nella sua opera; “in ultima istanza - sottolinea Michel Draguet - non è altro che la natura in ciò che ha di non riconducibile alla cultura. La natura è onnipresente nel suo percorso artistico. Fornendo da un lato una miriade di temi che l’artista esplora e combina a piacere e costituendo d’altro canto la cornice di ogni cosa, il contenitore a partire dal quale si determina ogni forma di conoscenza”. La mostra di Palazzo Reale delinea così la statura di uno dei pochi artisti del ´900 che ha posto la natura al centro della sua ricerca, mettendola in relazione con le caratteristiche e i limiti della vita dell´uomo moderno, con la sua solitudine nell’universo, con i fondamenti e la libertà di pensiero, con l’origine e la credibilità del sapere, con la relazione tra l’esperienza onirica e quella reale. Tutto ciò trova soluzione in un evidente paradosso: la piena coscienza che il mistero è il significato profondo di tutto il reale e la natura il luogo deputato in cui esso si può manifestare. I personaggi, gli interni, le nature morte dialogano con gli elementi della natura e compongono paesaggi ´interpretati´, ´rivisti´, con l´occhio di un lucido e spregiudicato intelletto moderno, sempre presente e sempre attento agli occhi dello spettatore, al punto che alcune delle icone di Magritte sono divenute ormai parte integrante del nostro immaginario collettivo. Rileggere Magritte e la sua opera attraverso questi due punti fondamentali della sua poetica, permetterà al visitatore della mostra di riscoprire una cifra stilistica e una continuità espressiva, unitaria in tutta la sua opera. Il percorso espositivo si muove dai primi, bellissimi e quasi sconosciuti dipinti futuristi, passando attraverso le prime esperienze surrealiste influenzate dalla scoperta di De Chirico e poi attraverso le immagini più oscure del periodo fra le due guerre, fino ai celeberrimi dipinti realizzati dagli anni ’50 in poi. Tra questi, si devono segnalare alcuni capolavori, come ‘Souvenir de voyage’ del 1961, che rappresenta una mela verde mascherata per il carnevale, o ‘L’heureux donateur’ che racchiude i motivi ricorrenti della sua visione specifica della natura, o ancora il famoso ‘L’empire des lumières’ con la casa immersa nel buio di un parco sullo sfondo di un cielo azzurro coperto da nuvole bianche. Per la prima volta, a Palazzo Reale verrà, inoltre, esposto un manoscritto originale, contenente un carteggio autografo tra René Magritte e Camille Goemans. .  
   
 

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