Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 25 Novembre 2008
 
   
  ESCLUSIONE CALABRIA INCENTIVI ROSA, L’IMPEGNO DELLA REGIONE CALABRIA

 
   
   Reggio Calabria, 25 novembre 2008 - “Apprendo con soddisfazione dalla stampa che l’allarme tempestivamente lanciato dalla Regione Calabria sulla esclusione delle imprese calabresi dagli incentivi per l’assunzione di donne, ha avuto diversi proseliti”. Lo ha detto la consigliera regionale di Parità Maria Stella Ciarletta che già aveva denunciato il meccanismo distorsivo in forza del quale il Governo ha escluso la Calabria dalle regioni dove, nel 2008, le imprese possono godere dei maggiori sgravi contributivi, previsti dalla legge Biagi, in caso di contratto di inserimento di donne. “Malgrado i continui rinvii per l´approvazione determinati proprio dal caso Calabria – ha sottolineato Ciarletta - il decreto, a firma del Ministro del Lavoro e dell’Economia, è stato adottato escludendo proprio la regione con il più alto tasso di occupazione d´Europa. Gli effetti concreti sono che le imprese calabresi che vogliono utilizzare questa forma contrattuale per assumere donne possono godere di sgravi contributivi minimi pari al 25% e non al più appettibile 100 per cento”. Secondo la consigliera di Parità “le ragioni di quanto accaduto vanno ricercate, non tanto in un disegno politico di discriminazione del nostro territorio, quanto piuttosto in una inadeguatezza dell´indicatore utilizzato per identificare le ‘regioni svantaggiate’ che, come tali, possono godere di maggiori benefici. La legge, infatti, utilizza il tasso di disoccupazione femminile per definire le differenze di genere nel mercato del lavoro, e negli ultimi anni in Calabria questo tasso è andato via via diminuendo, per quell’effetto ‘scoraggiamanto’ in forza del quale le donne rinunciano a cercare lavoro e diventano semplicemente inattive. Il tasso di disoccupazione femminile – ha proseguito Ciarletta - si è dimostrato un indicatore debole, inadeguato alle specificità di una regione del Sud come la Calabria, per la quale si richiede l´elaborazione di un sistema incrociato di indicatori che possa permettere una lettura reale della complessa realtà lavorativa femminile locale, dove il numero di donne che scelgono di non cercare lavoro è molto alto”. Per Stella Ciarletta “siamo in una fase critica in cui, pur diminuendo la disoccupazione, l’occupazione non cresce, o non cresce abbastanza, e, viceversa, aumenta l’inattività. Pertanto, l’impegno della Regione Calabria sarà quello di portare al Tavolo ministeriale, e nelle sedi ritenute più opportune, una proposta di indicatori utili a rilevare la effettiva condizione femminile del lavoro e permettere il rientro della Calabria nel target delle regioni beneficiarie dei contributi nazionali. In questi giorni il nostro Ufficio sta lavorando, in sinergia con la Giunta Loiero, alla stesura di questi indicatori, partendo da quanto emerso dal rapporto annuale dell’Istat che ha riscontrato come in Italia ci siano un milione e 200 mila persone che possono essere considerate ‘forze lavoro potenziali’, che non hanno cioè fatto azioni di ricerca attiva nelle ultime quattro settimane, ma sono disponibili a lavorare. Tra le donne del Sud questo segmento è addirittura maggiore di quello delle disoccupate. La elaborazione di questi indicatori è strategica anche per il futuro in modo da ripartire gli stanziamenti per le politiche sociali e del lavoro, al fine di evitare quel deprecabile fenomeno per cui, in periodi di crisi, vengano penalizzati i soggetti più deboli del mercato del lavoro”. “Quindi - ha detto infine Stella Ciarletta - proporremo che al tasso di disoccupazione si affianchino altri indicatori, come, per esempio, quelli suggeriti dalla direttrice dell’Istat Linda Laura Sabbatini, relativi al tasso di occupazione o di utilizzare una particolare combinazione tra disoccupazione e inattività”. .  
   
 

<<BACK