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Notiziario Marketpress di
Martedì 25 Novembre 2008 |
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LA COMMISSIONE EUROPEA FA CONTINUI PROGRESSI IN FATTO DI ASSUNZIONE E NOMINA DI PERSONALE FEMMINILE
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Bruxelles, 25 novembre 2008 - Nel 2007 la Commissione ha assunto più donne che uomini in tutte le categorie di personale. Le donne hanno costituito il 50,6% delle nomine a funzioni di amministratore e il 74% delle nomine a funzioni di assistente. I progressi sono particolarmente significativi a livello delle nomine a incarichi di amministratore: il 54,2% delle nomine a funzioni non dirigenziali (contro il 44% nel 2004), il 31,5 % a funzioni dirigenziali intermedie (contro il 23,2% nel 2004) e il 35,1% a funzioni dirigenziali superiori (contro il 12,8% nel 2004). Contestualmente, i servizi della Commissione si adoperano per sensibilizzare il personale, conciliare vita privata e professionale, nonché incentivare la progressione della carriera. La relazione annuale sugli sviluppi del "Quarto programma d´azione per la parità di opportunità tra uomini e donne presso la Commissione europea" ha pubblicato il 20 novembre tutti i risultati raggiunti. Nel 2004 la Commissione adottava il suo "Quarto programma d´azione per la parità di opportunità tra uomini e donne presso la Commissione europea (2004-08)", il quale comportava varie misure. In ordine alla progressione della carriera, la Commissione si è prefissa obiettivi annui di assunzione e di nomine di donne per funzioni di amministratore. Gli obiettivi per il 2007 prevedevano il 25% di prime nomine a funzioni dirigenziali superiori, il 30% a funzioni dirigenziali intermedie e il 50% a funzioni non dirigenziali di amministratore. Il 2007 è stato il primo anno in cui si è riusciti a centrare tutti gli obiettivi (rispettivamente con 35,1%, 31,5% e 54,2%). Dal 2007 sono state poste in essere misure vincolanti che hanno facilitato i progressi raggiunti in materia di prime nomine di donne a funzioni dirigenziali intermedie. Uno studio è stato condotto nel 2007 per comprendere meglio i motivi all´origine dello scarso numero di donne candidate a funzioni di dirigenza. Per risolvere il problema del limitato numero di candidature femminili, vengono organizzate specifiche formazioni. Onde conciliare meglio vita privata e vita professionale, dal 2005 è stato istituito un meccanismo che permette una più efficace sostituzione del personale assente per congedo di maternità o per congedo parentale, o ancora per coloro che scelgono di lavorare a tempo parziale. Contestualmente dal 2007 sono stati istituiti orari flessibili e sistemi di telelavoro. Vengono organizzate altresì azioni di sensibilizzazione del personale, sotto forma di seminari, tutorato o formazione. Nonostante i progressi realizzati, le donne continuano a essere insufficientemente rappresentate nella categoria degli amministratori, soprattutto nelle funzioni dirigenziali (18,5% di donne al livello superiore, 20,4% al livello intermedio, oltre al 38,4% nelle funzioni non dirigenziali di amministratore; nel 2004 le rispettive percentuali erano 12,8%, 18,3% e 32,5%). I principali temi sui quali la Commissione dovrà continuare a lavorare saranno la scarsa rappresentanza delle donne, il numero ridotto delle loro candidature a funzioni dirigenziali, la lentezza nell´evoluzione delle mentalità, la cultura dei lunghi orari di lavoro e il problema dell´efficace sostituzione del personale assente. Per risolvere il problema dell´insufficiente rappresentanza femminile e per conservare i risultati positivi ottenuti grazie alle misure vincolanti, la Commissione controllerà rigorosamente l´attuazione di questi parametri e si sforzerà, nei limiti del possibile, di combattere qualsiasi discriminazione fondata sul sesso in sede di procedure di selezione, sulla scorta di uno studio condotto dall´Ufficio europeo di selezione del personale (Epso). Per favorire inoltre l´equilibrio fra vita professionale e vita privata, sono in fase di esame tre strategie, e le conclusioni sono attese per l´inizio del 2009: si tratta del meccanismo di sostituzione del personale assente, della politica relativa agli orari flessibili e della politica in materia di telelavoro. . |
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