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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Novembre 2008
 
   
  COME I VENTI OCCIDENTALI STANNO INFLUENZANDO L´OCEANO DEL SUD

 
   
   Bruxelles, 27 novembre 2008 - Ricercatori della Gemania e dell´Australia stanno studiando l´effetto dell´intensificarsi dei venti nell´emisfero australe sulla corrente circumpolare antartica, che ha il più grande volume di trasporto degli oceani mondiali, per accertarne l´efetto sul riscaldamento globale. Lo studio è stato pubblicato online nella rivista Nature Geoscience. I venti occidentali dell´emisfero australe sono responsabili dello spostamento di circa 140 milioni di metri cubi di acqua degli oceani al secondo. Questo ha un ruolo importante nel controllo del clima, visto che l´interazione tra venti e correnti è responsabile del trasporto di una quantità di emissioni di anidride carbonica dall´atmosfera alle profondità degli oceani, rallentando in questo modo il tasso di riscaldamento globale. Questi venti si stanno rafforzando e si prevede che ciò continuerà nei prossimi decenni. È ora sotto esame l´effetto di questo aumento sulla corrente circumpolare artica. La corrente circumpolare artica è sempre stata colpita dai venti occidentali dell´emisfero australe e l´interazione delle due correnti è di fondamentale importanza per lo scambio di calore, gas serra e acqua dolce. L´intensificarsi dei venti e il suo effetto sulla corrente circumpolare artica è un importante argomento di ricerca. Tuttavia, finore le indagini erano state ostacolate da una mancanza di dati, dovuta alle difficoltà pratiche di effettuare spedizioni di ricerche su nave nell´Oceano del sud. "Nel nostro studio abbiamo usato dati ottenuti dal programma internazionale Argo," ha detto il professor Claus Boning dell´Istituto Leibniz per le scienze marine (Ifm-geomar) in Germania. Il programma Argo possiede 3000 "galleggianti" robotici in deriva-libera, boe che tengono sotto costante osservazione gli oceani del mondo. Essi misurano fattori come la temperatura e il livello di salinità, e li trasmettono via satellite alle stazoni terrestri per il monitoraggio oceanico. È stato anche usato materiale d´archivio del Centro australiano per la ricerca marina, in Tasmania. "Per questo studio sono stati usati oltre 52. 000 profili da 600 galleggianti Argo nell´Oceano del sud, i quali sono stati confrontati con misurazioni navali storiche," ha detto Astrid Dispert dell´Ifm-geomar. Lo studio ha dimostrato che la temperatura dell´acqua sta aumentando e che la salinità sta diminuendo. Ma non è stato rilevato un aumento significativo nel trasporto dell´acqua. "I nostri risultati indicano un cosa importante," ha detto il professor Boning. "Mulinelli che di solito non si risolvono in modelli climatici, potrebbero essere il processo chiave nel controllo del trasporto della corrente circumpolare artica. " Il professor Boning ritiene che sono ora necessarie indagini con modelli oceanici ad alta risoluzione. Ulteriori osservazioni confermeranno se i risultati sono validi. Nel caso affermativo, sarebbe una buona notizia per i cambiamenti climatici, dato che essi indicano che l´aumento dei venti non hanno influito significativamente sul trasporto dell´anidiride carbonica dall´atmosfera nell´oceano. "Sono necessarie ulteriori osservazioni," ha detto il professor Martin Visbeck dell´Ifm-geomar. "Grazie al programma internazionale di osservazione Argo, ora abbiamo un accesso continuo ai dati di una rete mondiale di oltre 3000 galleggianti che inviano profili. Si tratta di un gigantesco passo in avanti nel campo delle osservazioni oceaniche che, insieme al modelling ad alta risoluzione, ci offre nuove conoscenze in materia dei cambiamenti oceanici a lungo termine. " Per ulteriori informazioni, visitare: Nature Geoscience http://www. Nature. Com/ngeo/ Istituto Leibniz per le scienze marine http://www. Ifm-geomar. De/ .  
   
 

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