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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Novembre 2008
 
   
  SANITA’: PRESENTATO RAPPORTO SU SALUTE MENTALE IN VENETO SANDRI: “PRIMO STUDIO DI QUESTO TIPO IN ITALIA. ORA UNO SPECIFICO PROGETTO OBBIETTIVO”. NEL 2007 ASSISTITI 71.480 PAZIENTI. SI STA PEGGIO IN CITTA’, PIU’ CASI TRA LE DONNE E GLI ANZIANI

 
   
  Venezia, 27 novembre 2008 - 71. 480 cittadini veneti sono stati assistiti in un solo anno per patologie legate all’ambito della salute mentale. Di questi, 59. 800 (13 per mille abitanti) sono stati trattati a livello territoriale; sono invece 11. 680 quelli che hanno avuto necessità di assistenza ospedaliera, totalizzando 16. 609 giornate di ricovero. Questi e molti altri dati emergono dal Primo rapporto sulla Tutela della Salute Mentale nel Veneto, presentato oggi a Venezia dall’Assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri, affiancato dal responsabile della Direzione regionale Piani e Programmi Socio Sanitari Giampietro Rupolo e dal responsabile del Sistema Epidemiologico Regionale Paolo Spolaore. “Siamo la prima Regione in Italia – ha sottolineato Sandri – che si dota di uno strumento come il Report annuale sulla salute mentale, prezioso per conoscere sin nei minimi dettagli il quadro epidemiologico in un settore al quale va posta moltissima attenzione, perché si tratta di problematiche di salute in espansione in tutte la fasce d’età. Il documento – ha annunciato Sandri – è uno strumento fondamentale per la definizione (in corso) di uno specifico Progetto Obbiettivo per la tutela della salute mentale, nell’ambito del quale la conoscenza precisa della situazione ci permetterà di tarare al meglio le azioni”. Tra queste, Sandri ha citato, ad esempio, “l’informazione ai cittadini come elemento primario di prevenzione e una forte collaborazione con i medici di famiglia, prime sentinelle di un disagio che spesso cova nel segreto dell’animo delle persone”. Dallo studio emergono indicatori di grande interesse. Ad esempio, la categoria patologica più diffusa è quella dei “disturbi affettivi” (disturbi dell’umore, stati d’ansia, depressione, stati maniacali), seguita dalle psicosi schizofreniche e dai disturbi della personalità. Ne soffrono di più le persone che vivono nelle città rispetto a chi risiede in campagna. L’allungamento dell’età media sta portando ad un notevole aumento dei casi di demenza senile. L’anziano è più vulnerabile anche sul piano dei disturbi legati alla condizione di vita, come la solitudine, la perdita dell’identità sociale dopo il pensionamento, la sensazione di sentirsi “inutile” e spesso anche “di peso”. Sul piano dell’assistenza territoriale, a queste patologie sono dedicati attualmente 2. 981 operatori e 21 Dipartimenti di Salute Mentale, che hanno erogato 1. 170. 000 prestazioni e fatto registrare 238. 000 giornate di presenza in strutture residenziali e semiresidenziali. Ogni 5 casi trattati, 3 sono femmine. Circa il 40% dei pazienti è stato segnalato ai servizi territoriali dal proprio medico di base. L’assistenza ospedaliera ha invece fatto registrare il trattamento di 11. 680 pazienti, con 16. 609 ricoveri legati principalmente a casi di psicosi e di disturbi della personalità e del comportamento. .  
   
 

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