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Notiziario Marketpress di Venerdì 28 Novembre 2008
 
   
  CINQUE TERRE: STUDENTI FRANCESI A LEZIONE DI PAESAGGIO

 
   
  La scoperta del paesaggio delle Cinque Terre e delle sue dinamiche: questo l’obiettivo del “viaggio studio” che vede impegnati, sino a sabato 29 novembre, cinque studenti francesi e due ricercatori del Cepage. Leggere il paesaggio analizzandone non solo le dinamiche naturali, ma anche i processi storici, sociali, culturali e le politiche pubbliche - agricole, patrimoniali, di tutela ambientale ed economiche - che con la “struttura paesaggio” sono in costante interazione. Tutto ciò al fine di rappresentarlo graficamente, mostrandone e rendendone evidenti dinamiche ed evoluzione. “Saper osservare” e “saper comprendere” il paesaggio per pensare lo spazio territoriale e su questo agire, progettando nuove forme e situazioni. Questo in breve l’obiettivo del “soggiorno studio” di cinque studenti dell’Ecole d’architecture et de paysage di Bordeaux accompagnati dai docenti Serge Briffaut e Bernard Davasse, membri del Cepage – Centro di Ricerca sulla Storia e la Cultura del Paesaggio. Il percorso didattico - Dal generale al particolare: questo il percorso didattico scelto dagli insegnanti per i giovani studenti francesi. Dal “microcosmo del paesaggio Cinque Terre” rappresentato dalla collina del Corniolo, il laboratorio a cielo aperto dell’Ente Parco, nel quale sono presenti dinamiche diverse: muri a secco originari, ricostruiti o franati; l’antica tecnica di coltivazione della pergola e il più moderno filare; sino alle monorotaie, l’unica meccanizzazione che la difficile morfologia di questo territorio ha permesso di introdurre sul finire degli anni ’70. Per giungere, infine, al “piccolissimo”, rappresentato dai vignaioli locali e dai loro minuscoli appezzamenti coltivati con ostinata passione. Serge Briffaut, docente e ricercatore del Cepage - «Ciò che oggi colpisce del paesaggio delle Cinque Terre non sono tanto le tracce di un abbandono decennale massivo delle pratiche agricole, testimoniato dai muri a secco franati e dall’avanzare della macchia mediterranea, ma piuttosto la capacità di invertire il corso delle cose, riaprire il paesaggio alla trasformazione dando concreti strumenti per avviare un serio recupero del territorio. La straordinarietà dell’esperienza Cinque Terre consiste nella quotidiana capacità di costruire un parco sulla nozione di patrimonio culturale, perché ciò ha dato vita ad una situazione di sperimentazione nella quale si è capaci di far ricorso a risorse, anche giuridiche, raramente mobilitate dalle gestioni amministrative europee contemporanee. » Se docenti e studenti concordano che, l’estrema eterogeneità del paesaggio delle Cinque Terre, ne renda difficile lettura ed interpretazione, sembra anche unanime la convinzione che l’eccezionalità di questo territorio risieda nel tentativo di creare relazioni difficili e delicate tra agricoltura, economia e turismo. .  
   
 

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