Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Dicembre 2008
 
   
  I QUARANTA RUGGENTI INFLUENZANO LA CORRENTE DEL GOLFO

 
   
  Bruxelles, 1 dicembre 2008 - Un team internazionale di oceanografi ha scoperto, indagando l´Oceano del Sud, che le correnti dell´Oceano del Sud hanno un impatto su quelle dell´Oceano Atlantico. Le loro scoperte sono pubblicate online nella rivista Geophysical Research Letters. Nel passato, i marinai che doppiavano il Capo di Buona Speranza e il più meridionale Capo Agulhas avrebbero puntato a sud anziché continuare verso est. In questo modo avrebbero incontrato i forti venti occidentali conosciuti come i "quaranta ruggenti", che si trovano al di sotto del 40° parallelo sud. Questi forti venti gonfiavano le loro vele e quasi dimezzavano il tempo dei loro viaggi verso l´Australia o l´India. I ricercatori hanno puntato l´attenzione sulla latitudine e hanno confermato le previsioni dei modelli climatici che indicavano un aumento della temperatura oceanica e una diminuzione della salinità. Tuttavia, non hanno riscontrato alcun cambiamento nelle correnti. "I nostri risultati indicano una cosa importante: i mulinelli che di solito non si risolvono in modelli climatici, potrebbero essere il processo chiave nel controllo del trasporto della Corrente circumpolare artica," ha spiegato il professor Claus Böning dell´Istituto Leibniz di scienze marine (Ifm-geomar) in Germania. Gli scienziati hanno studiato la Corrente di Agulhas che è, come la Corrente del Golfo, una delle più forti correnti di tutti gli oceani. La Corrente di Agulhas doppia l´Oceano del Sud, trasportando aria calda e acqua salata dall´Oceano Indiano tropicale lungo la costa orientale del Sudafrica; quando raggiunge il punto a sudovest di Città del Capo, torna indietro verso l´Oceano Indiano. Questi cosiddetti "Anelli di Agulhas" trasportano ulteriore calore e salinità verso l´Atlantico meridionale, rendendo questa zona un punto chiave nell´intero Oceano Atlantico. "Sorprendentemente, si può seguire l´influsso della Corrente di Agulhas verso sopra fino all´Oceano Atlantico settentrionale," ha detto il dott. Arne Biastoch dell´Ifm-geomar. "Questo ha ripercussioni importanti sui programmi di osservazione nell´Atlantio settentrionale che cercano di determinare i tanto temuti cambiamenti climatici nel lungo periodo nel sistema della Corrente del Golfo. " I ricercatori hanno scoperto che i cambiamenti normali su base annuale degli Anelli di Agulhas risultano nell´aumento del flusso di acqua calda oltre l´equatore dal sud verso l´Oceano Atlantico del Nord, in soltanto pochi anni. Questo impatto era finora sconosciuto. La ricerca era parte del programma Argos, una collaborazione internazionale che ha creato una rete internazionale di sonde robotiche che forniscono dati in tempo reale per la ricerca sul clima, sulle condizioni atmosferiche e sull´oceanografia. Ogni dieci giorni le boe misurano i livelli della temperatura e della salinità fino a 2000 metri al di sotto della superficie marina. Le misurazioni sono trasmesse via satellite alle stazioni basate a terra. "Per questo studio sono state usate oltre 52. 000 profili da 600 boe derivanti Argo nell´Oceano del Sud, i quali sono stati confrontati con misurazioni navali storiche," ha spiegato l´oceanografa Astrid Dispert dell´Ifm-geomar. Lo studio ha anche fatto largo uso degli archivi del centro di ricerca marina australiano in Tasmania. Secondo il professor Martin Visbeck, l´accesso ad Argos è stato di enorme aiuto. "Si tratta di un gigantesco passo in avanti nel campo delle osservazioni oceaniche che, insieme alla modellizzazione ad alta risoluzione, ci offre nuove conoscenze in materia dei cambiamenti oceanici a lungo termine," ha detto. Per il professor Böning c´è ancora molto da fare per i ricercatori. "Ulteriori indagini devono confermare la validità dei risultati. Se saranno confermati, da una parte sarebbe una buona notizia: finora l´Oceano del Sud è il più grande lavatoio per l´anidride carbonica oceanica antropogenetica e per questo motivo un regolatore fondamentale della concentrazione di anidride carbonica atmosferica. I modelli climatici hanno previsto una drastica riduzione dell´assorbimento di anidride carbonica nell´Oceano del Sud, dovuta ai cambiamenti nelle correnti causati dai venti. Ora sono necessari modelli ad alta risoluzione per valutare il ruolo, finora sconosciuto, dei mulinelli oceanici nella risposta dell´Oceano del Sud ai cambiamenti progressivi delle condizioni atmosferiche. " Per ulteriori informazioni, visitare: Istituto Leibniz di scienze marine http://www. Ifm-geomar. De/ Argos http://www. Argos-system. Org/ .  
   
 

<<BACK