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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Dicembre 2008
 
   
  DONNE E SICUREZZA, È ALLARME SOCIALE PER 6 SU 10 PRESENTATA 1A RICERCA NAZIONALE FONDAZIONE HRUBY

 
   
   Milano, 1 dicembre 2008 - Sei donne su 10 sono fortemente preoccupate per la sicurezza propria e dei familiari, in prevalenza nel Sud Italia e tra i ceti medio-bassi, 4 su 10 sono state vittime di reati, in particolare (1 su 5) di rapine e furti in casa o di scippi in luoghi pubblici, specie nelle grandi aree urbane del Centro-nord ma, a fronte di questo diffuso allarme sociale, oltre la metà delle italiane (il 51,2%) non fa nulla per proteggersi. Sono alcuni dei risultati della prima ricerca nazionale sul tema “Le donne e la sicurezza”, promossa dalla Fondazione no profit Enzo Hruby e realizzata da Astra Ricerche su un campione di 700 donne tra i 14 e i 79 anni, rappresentativo di circa 24 milioni di persone. I dati, illustrati dal sociologo Enrico Finzi, sono stati commentati dai rappresentanti del Comune di Milano: il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna, il Comandante della Polizia locale Emiliano Bezzon e il Presidente della Commissione Educazione Paolo Massari. “Le istituzioni possono guardare alle tecnologie del settore privato – ha proposto il Presidente Palmeri – per aumentare la sicurezza, sia reale sia percepita, dei cittadini nell’assoluto rispetto della privacy: gli impianti di videosorveglianza di banche, imprese e negozi potrebbero essere messi al servizio della città, anche attraverso opportuni incentivi fiscali, integrandosi tra loro e con i sistemi di sicurezza a disposizione delle Forze dell’Ordine”. Auspicando pene più severe per il reato di stupro, “vero e proprio assassinio dell’anima che va equiparato all’omicidio”, il Presidente Palmeri ha aggiunto: “Il simbolo della Giornata Onu contro la violenza sulle donne potrebbe diventare la farfalla, non solo come immagine di bellezza e libertà, ma anche come ricordo delle sorelle Mirabal, le tre eroine di Santo Domingo violentate, torturate e uccise dal regime il 25 novembre del 1960, e passate alla storia come ‘las mariposas’, le farfalle”. “Sono 14milioni le donne preoccupate per la propria sicurezza – ha detto l´assessore Landi – e 12 milioni quelle che temono scippi e furti fuori casa. Eppure l’80% dei reati minori non viene denunciato. Questo ci dice che le istituzioni e chi è preposto alla salvaguardia dell´incolumità del singolo ha ancora molto da fare”. “Nella lotta contro il senso di insicurezza generale – ha aggiunto Landi – l´Assessorato alla salute ha avviato il progetto Cintura Rosa che affronta, con occhio attento, anche l’aspetto psicologico della persona. Siamo arrivati alla sesta edizione e contiamo già 1000 donne in lista d´attesa, un segno dell´alto gradimento di questi corsi che hanno l´obiettivo di insegnare ad affrontare situazioni violente anche, ma non solo, acquisendo nozioni di autodifesa”. “Si aumenta la sicurezza non solo con le tecnologie ma anche con i comportamenti individuali – ha spiegato il Comandante Bezzon – sviluppando una maggiore attenzione verso i potenziali pericoli. Oggi c’è un senso di impotenza diffuso di fronte alla criminalità, che genera la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni e innesca un meccanismo molto sfavorevole per le politiche della sicurezza”. Sottolineando il valore della comunicazione sul tema della sicurezza per abbattere il “muro”dell’inattività, il consigliere Paolo Massari ha concluso: “Bisogna trasmettere alle donne la consapevolezza per cui fare qualcosa per la propria difesa vuol dire pensare alla sicurezza della propria famiglia e dei propri bambini”. Carlo Hruby, vicepresidente della Fondazione Enzo Hruby, ha spiegato che “l’importanza dell’iniziativa è volta a sensibilizzare il mondo delle istituzioni e delle aziende su un problema attuale che coinvolge gran parte della popolazione. Scopo della Fondazione Enzo Hruby è promuovere attività di ricerca e interventi mirati a diffondere una sempre maggiore cultura della sicurezza intesa nella sua globalità”. .  
   
 

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