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Notiziario Marketpress di
Lunedì 01 Dicembre 2008 |
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“CARTE DIEM” BANCHE: ABI, 67 MILIONI DI CARTE IN CIRCOLAZIONE +12% RISPETTO ALL´ANNO PRECEDENTE. LA FOTOGRAFIA DELLA MONETA ELETTRONICA IN ITALIA NEL RAPPORTO DELL´E-COMMITTEE
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Roma, 1 dicembre 2008 - Cresce il numero di carte e Bancomat nelle tasche degli italiani, che sempre più spesso preferiscono questi strumenti per le loro spese quotidiane. Negli ultimi dieci anni, infatti, la diffusione e l’uso della “moneta elettronica” sono cresciuti in modo significativo: basti pensare che oggi in Italia ci sono 67 milioni di carte bancarie - il 12% in più rispetto al 2006 e più del doppio rispetto al 1998 quando le “carte di plastica” erano 28 milioni - 1,3 milioni di Pos e 41 mila Atm. Sono questi i principali risultati dello studio “Carte di credito e di debito – Monitoraggio dell’offerta bancaria” condotto dall´Osservatorio e-Committee dell´Abi e presentato al convegno “Carte Diem” che si è svolto il 27 e 28 novembre al Palazzo dei Congressi di Roma. “Sul fronte dei pagamenti elettronici – ha detto il direttore generale dell´Abi, Giuseppe Zadra - l’Italia ha fatto grandi passi avanti, ma deve ancora colmare il divario col resto d´Europa, dove le operazioni in contante sono molto meno diffuse a vantaggio di strumenti più evoluti. Usare di più le carte di pagamento – ha aggiunto Zadra – vuol dire contribuire alla maggiore efficienza e innovazione del Paese, abbattendo gli alti costi di gestione del contante ed il suo costo sociale legato agli episodi di furto e rapina”. In Italia, la gestione del contante costa 10 miliardi di euro l’anno a imprese e banche, senza contare gli alti costi sostenuti dalla Pubblica Amministrazione. Ma quante sono le carte in circolazione ed in che modo vengono usate? Ecco la fotografia del “denaro di plastica in Italia” che emerge dalla ricerca dell´Osservatorio e-Committee dell´Abi. Cresce il numero delle “carte di plastica” nelle tasche degli italiani e cresce anche il loro utilizzo per far fronte alle spese quotidiane delle famiglie ma anche delle imprese. Oggi, infatti, ci sono 29 milioni di Bancomat (+5% rispetto al 2006), 30 milioni di carte di credito (+17%), 3,3 milioni di prepagate (+29%) e 4,3 milioni di carte revolving (+21%). Le carte “attive”, cioè che hanno effettuato almeno una transazione nel 2007, sono 51 milioni pari al 76% delle carte in circolazione: l´86% delle carte Bancomat, il 70% delle carte di credito, il 64% delle revolving ed il 58% delle prepagate. Se la gran parte delle carte Bancomat (96% di quelle in circolazione) e delle carte di credito (93%) si trova nelle tasche delle famiglie, sempre più imprese “scoprono” i vantaggi delle carte prepagate che, messe a disposizione dei dipendenti, si rivelano strumenti utili e flessibili. Nel 2007, infatti, più di 600 mila prepagate (21%) sono state utilizzate come carte aziendali. Diventa sempre più frequente, inoltre, anche fare acquisti con le carte via telefono e on line: quelle che hanno fatto “shopping” attraverso questi canali sono circa 6 milioni pari al 25% delle carte di credito attive e al 25% delle prepagate. Pagina 1 di 2 In Italia, pagare con le carte è una prassi sempre più diffusa anche perché sono oltre 900 mila i negozi che accettano questi strumenti di pagamento per un totale di 1,3 milioni di Pos complessivamente installati (+4%). Sono oltre 40 milioni le carte “strisciate” nel 2007 per un ammontare complessivo di 104 miliardi di euro e 1,2 miliardi il numero di pagamenti su Pos. Di questi, il 70% è stato fatto con Bancomat (815 milioni di operazioni per un ammontare di 58,6 milioni di euro) ed il rimanente 30% con carte di credito (420 milioni di operazioni per un ammontare di 45,5 milioni di euro). In un anno, ogni carta ha effettuato in media 27 pagamenti e, in particolare, i Bancomat sono stati “strisciati” 29 volte mentre le carte di credito 23. Lo scontrino medio è stato di 88 euro, la carta di credito è stata usata per transazioni d’importo medio-alto (106 euro), mentre il Bancomat per pagamenti più contenuti (73 euro). La grande diffusione ed il crescente utilizzo delle carte in Italia è dovuto anche al fatto che ormai si possono utilizzare praticamente ovunque, presso gli sportelli automatici delle banche ad ogni angolo di strada. Gli Atm sono sempre di più (oltre 41 mila, +5% rispetto all´anno precedente) e diventano sempre più evoluti. Il 28% degli sportelli automatici, infatti, è Web based cioè basato sugli stessi protocolli Internet dei servizi bancari online (+30%), il 10% è in grado di ricevere versamenti di contante e assegni (+48%) e circa il 41% è dotato di un kit antifrode per prevenire la clonazione delle carte (+17%). Nel 2007, 30 milioni di carte pari al 58% di quelle attive sono state utilizzate all´Atm almeno una volta. Di queste, l´80% sono Bancomat (22,7 milioni) e carte prepagate (0,9 milioni). Nello stesso periodo, agli sportelli automatici delle banche sono state fatte circa 800 milioni di operazioni: 692,5 mila prelievi, 50 mila ricariche telefoniche, 38 mila operazioni di anticipo contante, 9 mila pagamenti e 2,7 mila ricariche di carte prepagate. Ogni carta ha fatto all´Atm 31 operazioni l´anno e più di due operazioni al mese. L’ammontare complessivo delle operazioni agli sportelli automatici ha superato 112 miliardi di euro: i prelievi hanno contribuito per il 98%, mentre i pagamenti restano ancora marginali (0,5%). L´importo medio è stato di 158 euro per i prelievi, 179 euro per ricaricare le carte prepagate e 65 per le bollette e gli altri pagamenti. Malgrado la diffusione e l´utilizzo sempre maggiore delle carte, su questo versante l´Italia resta ancora indietro rispetto al resto d´Europa. Per colmare questo gap e favorire un maggior uso di questi strumenti di pagamento rispetto al contante, Pagobancomat e Visa hanno realizzato una campagna di comunicazione e informazione, partita in queste settimane su giornali e televisioni e con manifesti, brochure ed un sito internet dedicato. La campagna, che si concluderà in primavera, è incentrata sui tre maggiori punti di forza delle carte: sicurezza, comodità e migliore gestione del bilancio familiare. . |
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